Call of Duty: Black Ops 6 – Recensione
C'è sempre chi dice che Call of Duty sia sempre lo stesso gioco ogni anno: cambiano mappe e armi, ma il cuore del gameplay rimane uguale. Con il passare del tempo, la serie si è guadagnata la fama di seguire le mode piuttosto che innovare davvero. Per anni, sono piovuti commenti sui nuovi capitoli di CoD che sembravano copie delle versioni precedenti, e Black Ops 6 era nel mirino di chi temesse l'ennesima minestra riscaldata. Sono sicuro che chi la pensava in questo modo sarà costretto a ricredersi: Treyarch ha tirato fuori uno dei titoli più freschi e innovativi della serie, con una campagna ben fatta, un multiplayer divertente e la miglior modalità Zombies dai tempi di Black Ops 3.
Movimento a 360
La novità più importante è il sistema di omni-movement, che cambia completamente il modo di muoversi nel gioco. Ora puoi correre, scivolare e tuffarti in qualsiasi direzione, il che rende ogni scontro a fuoco molto più dinamico. È un cambiamento enorme: puoi sempre tenere d'occhio il nemico, anche mentre cerchi di coprirti o sfuggi agli attacchi. Durante i combattimenti, mi ritrovavo spesso a scivolare lateralmente o a tuffarmi all'indietro mentre continuavo a sparare. Nessun altro CoD ha mai avuto un movimento così fluido e coinvolgente.
Multiplayer Frizzante
Grazie al nuovo movimento, il multiplayer è molto più caotico e spettacolare, quasi da film d'azione. Tuttavia, questa libertà di movimento a volte rende le partite un po' troppo frenetiche, con velocità di gioco che ricordano i capitoli dell'era jetpack. Il problema maggiore sono le mappe: solo due delle 16 disponibili sfruttano davvero le potenzialità dell'omni-movement, mentre le altre sono le classiche mappe a tre corsie, piuttosto piccole e poco originali. Speriamo che le prossime aggiunte post-lancio migliorino la situazione. Nonostante le mappe poco ispirate, il multiplayer è difficile da abbandonare. Il nuovo movimento e il bilanciamento delle armi ti danno infinite possibilità per migliorare le tue abilità e trovare il tuo stile di gioco. Il ritorno di sistemi come il prestigio e le sfide Dark Ops aggiunge un tocco nostalgico che i fan storici apprezzeranno.
Il Ritorno degli Zombie
La modalità Zombie è probabilmente il pezzo forte di Black Ops 6. Treyarch ha preso il meglio di ogni iterazione passata per creare un'esperienza completa, adatta sia ai nuovi giocatori che ai veterani. Le meccaniche di gioco sono state rinnovate: oltre ai soliti zombi, ora ci sono soldati corazzati, ragni mutanti, insetti tossici e persino bestie a tre teste che sputano fulmini. La difficoltà aumenta rapidamente nei round avanzati, obbligandoti a sfruttare ogni strumento a tua disposizione. Sono tornati anche i migliori sistemi di upgrade, come le armi elementali di Cold War e i Gobblegum di Black Ops 3, che ti permettono di piegare le regole a tuo favore. Anche gli Easter egg, sia quelli principali che i segreti nascosti, fanno il loro grande ritorno, regalando ai giocatori tantissimi contenuti da scoprire.
Una Campagna Altalenante
La campagna è il punto debole del gioco. Ambientata negli anni '90, cerca di raccontare una storia di spionaggio e cospirazioni, ma finisce per essere un mix confuso di idee. Nonostante questo, alcune missioni sono tra le migliori della serie: dal sabotaggio durante un comizio politico a una rapina in un casinò, ogni livello offre qualcosa di unico. Purtroppo, la narrazione non regge il confronto, con personaggi e nemici poco memorabili.