Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Call of Duty: Black Ops 6 – Recensione

Dopo alcuni anni passati in compagnia della guerra moderna, si torna a combattere per realizzare la recensione di Call of Duty: Black Ops 6. Activision ha affidato nuovamente le chiavi della sua serie a Treyarch che, in collaborazione con Raven, è pronta a stupirci. Ci saranno riusciti? Per saperlo, non vi resta che continuare nella lettura.



I numeri, Case!



Chi non si perde mai un capitolo dell'amata serie di Call of Duty, allora saprà che il ramo Black Ops è rimasto fermo per qualche anno, lasciando spazio a Modern Warfare. Quattro, per la precisione, quasi un lustro di tempo fornito allo studio di sviluppo per creare un'opera imperdibile. Black Ops 6 si divide agilmente tra campagna in singolo e modalità multiplayer, con la consueta guerra tra militari e l'immancabile modalità Zombies.



Partiamo però dal single player, perché come è doveroso sottolineare, il team si è concentrato nell'offrire agli appassionati un'esperienza davvero indimenticabile. Scordatevi le storie insipide e un po' confuse degli ultimi anni o di altri sparatutto meno blasonati: Black Ops 6 mette subito in chiaro di voler puntare forte sulla narrazione. I giocatori interpretano il soldato Case, che accompagnato dal collega Marshall si ritrova invischiato in un complotto che coinvolge niente meno che la CIA. Dopo una missione finita non esattamente al meglio, i nostri vengono sollevati dall'incarico, ma si trovano a lavorare con una vecchia conoscenza dei fan della saga.



Woods, in compagnia di altri volti che non vi sveliamo in anticipo, si metterà in gioco per fermare una malvagia associazione denominata NOME, i cui scopi si andranno delineando con il proseguo delle missioni. Le sfide che i giocatori dovranno affrontare sono di varia natura, e includono infiltrazioni, momenti di pura guerra e persino esplorazioni più “libertine”, in quello che di fatto è un open world in miniatura. La base operativa sarà la Torre, una ex base del KGB trasformata in rifugio. Qui potremo potenziarci, esplorare l'area in cerca di segreti e allenarci in un'area apposita. Il senso di progressione è piacevole, così come i dialoghi con i nostri compagni. La localizzazione in italiano fa il resto, aumentando il coinvolgimento dei giocatori nelle vicende.



La struttura funziona incredibilmente bene, con alcune missioni che toccano picchi di epicità raggiunti solo raramente dalla serie, segno che il team si è impegnato per offrire una storia all'altezza del brand. Inutile dire che abbiamo apprezzato incredibilmente questa scelta e possiamo assicurarvi che non rimarrete delusi se deciderete di lanciarvi in questa storia. L'unica pecca è che per godere al meglio di ogni sfaccettatura sarebbe cosa buona e giusta (seppur non fondamentale) avere un'infarinatura della storia e dei personaggi di Black Ops.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2024/11/call-of-duty-black-ops-6-recensione-review-1.jpg



Il gameplay di Black Ops 6



Una storia, anche se ben scritta, rimane però fine a sé stessa se non è supportata da un gameplay all'altezza. Considerata la storia di Call of Duty, non ci saremmo aspettati niente meno che l'eccellenza, e in effetti è quello che abbiamo avuto. Il gunplay è incredibilmente soddisfacente, con le armi che regalano tutte sensazioni uniche quando andremo a utilizzarle. Gli scontri a fuoco sono dinamici e molto tattici, soprattutto alle difficoltà più elevate. Se siete dei veterani (che non a caso è come da tradizione il nome della sfida massima) potreste comunque aver bisogno di qualche tentativo per superare le sezioni più tortuose. A contribuire alla spettacolarità ci pensa anche il sistema di Movimento Assoluto, ben implementato ma sicuramente molto più utile giocando in rete.



Le meccaniche di gioco sono quelle tipiche della serie: visuale in prima persona, movimento di personaggio e inquadratura affidati alle levette e azioni con i grilletti dorsali. Il d-pad consente invece di sfruttare alcune funzioni aggiuntive e di accedere alla ruota degli equipaggiamenti, in cui potremo scegliere con cosa affrontare i nostri avversari. Spesso però mantenersi nell'ombra sarà la chiave per il successo: a volte bisognerà utilizzare uccisioni furtive e nascondere i cadaveri, evitando di sparare e svelare la nostra posizione al nemico. Più facile a dirsi che a farsi, però: come detto, fare fuoco con pistole e mitra sarà un vero piacere.



Il grandissimo parco armi vi permetterà inoltre di trovare rapidamente i vostri strumenti preferiti, che siano fucili di precisione, rapide armi automatiche, minigun dalla potenza devastante o persino coltelli da lancio. Con Black Ops 6 fanno il loro ritorno anche supporti letali come la mitica macchinina RC, che aggiungeranno ulteriore tattica durante le missioni ma che si riveleranno fondamentali nell'online, di cui vi parleremo a breve. Il tutto è accompagnato da una campionatura dei suoni eccellente, con effetti diversi per i colpi sparati da diverse armi e per gli impatti sulle superfici.



Non che il resto della produzione sia criticabile: sia le espressioni facciali dei personaggi che le ambientazioni e gli effetti sono incredibili, e contribuiscono a rendere ogni momento di gioco epico. All'interno della produzione troveremo persino volti noti reali, come il presidente Clinton, pronti a fare bella mostra di sé grazie alla grafica ricchissima del gioco, sia nelle cutscene che durante le sezioni giocate.




Si va in rete!



Dopo aver dedicato una decina di ore circa alla campagna in singolo, passando da bunker a zone di guerra, sarete pronti ad addentrarvi nell'online di Black Ops 6. Giocando la storia e completando le sfide avrete tra tra le altre cose la possibilità di sbloccare skin e strumenti da utilizzare nel multiplayer, che comprende una parte PvP, ossia di sfida tra giocatori, e il ritorno della modalità Zombies. Partiamo dalla prima per addentrarci tra le maglie della rete, per svelarvi che la modalità che più di ogni altra tiene incollati gli appassionati di sparatutto allo schermo vanta numerose migliorie. Il comparto multiplayer di Call of Duty Black Ops 6 è stato infatti realizzato con un'estrema cura per i dettagli. Ancora più che in passato, siamo infatti di fronte a un concentrato di divertimento e frenesia.



Il matchmaking è rapido, lanciandoci subito in partita. Qui il ping si è rivelato molto stabile, con assenza quasi totale di crash o cali di connessione che possano disturbare l'esperienza. Se però a livello tecnico c'erano pochi dubbi sul lavoro svolto da Treyarch e Raven, alcune novità andavano invece approfondite. Partiamo dalle nuove mappe, create con una dimensione ridotta per rendere il gioco più dinamico e attivo. I giocatori storici saranno felici di vedere il ritorno di una location storica come Nuketown La gestione dei respawn, rispetto ai precedenti capitoli, è stata seguita con maggior cura, riducendo così la frustrazione dei giocatori. Insomma, un ottimo mix per dare ai giocatori modo di divertirsi in tante modalità di gioco.



Proprio sotto questo aspetto, Black Ops 6 non porta clamorose innovazioni. Ritroverete tutto ciò che avete amato nei precedenti Call of Duty, migliorato dal sistema di Movimento Assoluto, di cui vi abbiamo già accennato nella campagna. Eseguire azioni spettacolari sarà ancora più semplice, ma bisognerà prestare ancora più attenzione. A livello di armi, quelle principali risultano molto bilanciate, dando di fatto molta più varietà al gameplay e consentendo ai giocatori di personalizzare l'esperienza in base al proprio stile. Molto più ridotte invece le armi secondarie, probabile oggetto di rimpolpamento con il passare delle settimane. Tornano anche i Prestigi, con ricompense progressive che spingono i giocatori a “ripartire da zero” più volte. Più lento ma comunque interessante anche il sistema di progressione delle armi.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2024/11/call-of-duty-black-ops-6-recensione-review-3.jpg



Il multiplayer e la modalità Zombies di Call of Duty: Black Ops 6



Come avete potuto dedurre dal paragrafo precedente, Treyarch e Raven hanno dedicato grande impegno non solo alla campagna in singolo, ma anche e soprattutto alle modalità in rete. Come da tradizione, infatti, i giocatori passeranno la maggior del loro tempo in compagnia di altri soldati in carne e ossa piuttosto che a sfidare l'IA. Chi però volesse una via di mezzo potrà lanciarsi nella rinomata e rielaborata modalità Zombies. Più che una modifica radicale si tratta però di un ritorno alle origini, con l'abbandono dell'open world e il ritorno agli storici round.



Nonostante l'ottimo lavoro svolto nel precedente capitolo, proponendo una sorta di Warzone con gli zombie, il sistema ha mostrato presto i suoi limiti. Per questo, Black Ops 6 torna a mappe contenute e attacchi a ondate, ossia elementi storici della serie. Non tutto però torna indietro, anzi, si affina. Le nuove meccaniche che il pubblico ha apprezzato sono infatti state mantenute in toto, per proprre un'esperienza dal sapore classico ma che non rinuncia alle amenità che la saga è riuscita a far amare ai giocatori nel corso degli anni.



Nella modalità Zombies sarà possibile affrontare due mappe molto differenti tra loro: Terminus e Liberty Fall. Entrambe vantano una quantità incredibile di punti d'interazione e di segreti da scoprire. Non mancheranno ovviamente i power-up, per migliorare le armi e combattere i morti viventi in maniera più efficace. Preparatevi comunque a una sfida intensa, come da tradizione della serie. Le ondate non vi lasceranno scampo né tregua, sia che giochiate in compagnia di amici, sia in singolo. In questo senso, è doveroso segnalare un'importante novità: la possibilità di salvare. Se affronterete la sfida da soli e non vorrete passare ore davanti allo schermo, potrete interrompere proprio come in una campagna. In questo modo sarà possibile spezzare gli scontri e adattarli ai vostri tempi.



Per tirare le somme, quindi, entrambe le modalità online di Call of Duty: Black Ops 6 ci hanno convinto appieno. Questo, se unito alla campagna avvincente, rendono l'esperienza proposta da Treyarch e Raven davvero imperdibile. Dopo il mezzo passo falso di Modern Warfare III, quindi, lo sparatutto di Activision è pronto a tornare a dettare legge. Sta a voi scoprire quale sia la vostra modalità di gioco preferita.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2024/11/call-of-duty-black-ops-6-recensione-review-2.jpg



Il Platino di Call of Duty: Black Ops 6



Se siete cacciatori di trofei, avrete probabilmente già avuto modo di scoprire che Call of Duty: Black Ops 6 vanta una sua lista trofei, ma trattandosi sostanzialmente di un'uscita sotto forma di DLC, non può includere al suo interno l'amato trofeo di Platino. Questo, almeno, su PlayStation 5. Nella versione old gen infatti è presente una lista completa con tanto di scintillante coppa blu da sbloccare. A voi quindi scegliere quale versione giocare.



In entrambi i casi, comunque, le richieste sono quelle classiche della serie. Oltre a dover completare la campagna a difficoltà massima, dovrete eseguire varie azioni di miscellanea. Si passa poi all'online, con richieste non troppo complesse legate alla progressione in multiplayer. La sfida più grossa è rappresentata da Zombi e dai suoi Easter Egg. Se volete puntare al Platino, vi suggeriamo di cercarvi degli amici pronti a darvi una mano.




L'articolo Call of Duty: Black Ops 6 – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

4 novembre alle 16:10