Enotria: The Last Song – Recensione
L'arte nasce dall'ingegno umano, che è frutto dell'opera divina, e la commedia si trasforma in un veicolo per l'espressione umana che eleva le maschere a entità eterne. Le maschere così sono intrappolate nel loro canovaccio, fisse e senza tempo, prive della possibilità di evadere dalla realtà che le confina. Solo un essere privo di maschera, una marionetta senza un ruolo definito, ha il potere di liberarle dal canovaccio e di alterare il loro fato. È con questa premessa che inizia Enotria: The Last Song, il soulslike italiano sviluppato da Jyamma Games, che celebra il patrimonio e il folklore del teatro delle maschere con un tocco di autenticità nostrana.
L'Enotria
Enotria: The Last Song è un'avventura videoludica profondamente radicata nella tradizione dei giochi soulslike, quali Elden Ring e Dark Souls, capolavori firmati FromSoftware. Le meccaniche di gioco quindi si ispirano a questi classici, pur introducendo elementi distintivi che esploreremo in questa recensione più avanti.
Iniziamo esplorando l'ambientazione di Enotria, un luogo dal fascino straordinario, che prende il nome dall'antica regione storica che abbracciava le terre della Calabria, Basilicata, Puglia e Campania. I panorami presenti nel gioco sono una rappresentazione vivida e maestosa di queste aree, ricreando scenari che lasciano senza fiato e immergendo i giocatori in un'esperienza visiva senza precedenti. Questa ambientazione non è solo un omaggio alla bellezza naturale del sud Italia, ma anche un tuffo nella storia, nelle tradizioni e nella cultura di un territorio ricco di fascino e mistero. Dal punto di vista grafico poi, il gioco è un piacere per gli occhi, con scenari dettagliati e un mondo di gioco immersivo e ben caratterizzato. Un elemento distintivo è la sua cornice teatrale, che vede le maschere folkloristiche italiane come fulcro sia dal punto di vista narrativo che dal punto di vista del gameplay.
Assumendo il ruolo di un burattino teatrale “Senza Maschera”, il giocatore ha quindi la libertà di scegliere il proprio ruolo e modellare il proprio personaggio all'interno del canovaccio, infondendo personalità e tratti distintivi secondo i propri gusti. Il tratto distintivo di Enotria, che lo differenzia dagli altri giochi simili, è infatti la possibilità di personalizzare le maschere, ognuna dotata di attributi esclusivi che influenzano non solo l'aspetto estetico ma anche le capacità e le competenze del personaggio.
La vostra epopea inizia nel villaggio di Quinta, un luogo dove i riferimenti teatrali abbondano, come in tutto il gioco del resto. Terminologie come Canovaccio, Maschera, Armi sceniche in legno, Burattino, Versi e Memoria saranno una costante in questo titolo. Incontrerete anche celebri figure del teatro italiano del Rinascimento, come Pulcinella, che fungerà da nostra guida, simile a Virgilio nell'Inferno dantesco. Altri personaggi iconici come Colombina, Pantalone, Capitan Spaventa, Arlecchino e Balanzone, tra gli altri, arricchiranno il vostro viaggio in questo mondo dove la commedia e la tragedia si intrecciano in un gioco che è allo stesso tempo un omaggio e una rivisitazione del teatro italiano classico.
Il borgo di Quinta
Come abbiamo detto poc'anzi, la vostra avventura inizia proprio dal villaggio di Quinta. L'incanto di questo borgo si distingue proprio per un'atmosfera incantevole, quasi come se ogni giorno fosse una rappresentazione teatrale sotto il vasto cielo azzurro. Qui, la vita quotidiana si svolge in un palcoscenico naturale, dove ogni momento è impreziosito dalla bellezza scenica dell'ambiente circostante. Abitare a Quinta significa essere protagonisti di una commedia all'aperto, dove le strade e le piazze diventano scenografie viventi e ogni abitante contribuisce alla narrazione collettiva con la propria unicità. In questo luogo la realtà si fonde con l'arte, e vivere diventa un'esperienza teatrale continua, arricchita da un senso di comunità e condivisione.
Artisti di strada danno vita a rappresentazioni lungo i vicoli, mentre il vino abbonda e l'allegria contagiosa fa danzare gli abitanti. Enotria si distingue per un'atmosfera elettrizzante, animata da melodie autentiche che evocano la tradizionale pizzica salentina e da canti popolari folkloristici arricchiti dal suono di flauti e tamburelli. I personaggi, doppiati magistralmente in italiano, conferiscono un'impronta teatrale, grandiosa e di stampo classico, che si fonde armoniosamente con la scenografia del gioco, invitandovi a immergervi profondamente nella cultura di Enotria. Quinta, che trae chiara ispirazione dalla suggestiva costiera Amalfitana, rappresenta soltanto il prologo di un'esplorazione che vi condurrà attraverso una serie di scenari mozzafiato, ognuno con la propria unicità. Dalle terre incontaminate e vigorose della Puglia salentina fino alla raffinata e immortale Venezia. Ogni tappa di questo percorso è un omaggio alla diversità e alla ricchezza del patrimonio italiano, un viaggio che promette di essere tanto variegato quanto affascinante.
Il gameplay di Enotria: The Last Song
Il gameplay di Enotria emerge nel panorama dei soulslike per l'originale utilizzo delle maschere, che permettono di variare il proprio stile di combattimento. In aggiunta, è possibile potenziare le armi e le magie, denominate “Versi”, così come sviluppare abilità che migliorano la vita, l'attacco, la resistenza e la magia del personaggio.
Il gioco presenta una sfida impegnativa, ma equilibrata: è accessibile ai principianti senza risultare però banale per i veterani. Il design dei livelli si distingue per la sua eccellenza, presentando mappe complesse eppure accessibili, che rendono semplice sia l'orientamento che la decifrazione dei percorsi da intraprendere.
Inizialmente, i nemici ordinari e comuni possono apparire come un ostacolo arduo da superare, tuttavia, si rivelano molto più gestibili via via che si incrementa la potenza delle armi e si affina la build del proprio personaggio. I boss intermedi e i boss minori ambientali si erigono quasi come una prova più impegnativa in confronto ai boss principali, anche se non tutti devono essere sconfitti per avanzare nella vostra avventura. Questi ultimi sono progettati per offrire un'esperienza di gioco elettrizzante e di alta qualità. Quando i giocatori individuano e sfruttano i punti deboli di questi avversari, la battaglia si rivela notevolmente meno ardua e più divertente. Nonostante alcune volte le dinamiche di combattimento possano non essere sempre eccezionali, talvolta risultando basiche o intuitive, queste vengono però bilanciate dal design distintivo e dall'approfondita personalità dei boss stessi.
Uno degli aspetti che potrebbe essere migliorato è la gestione degli elementi, che a volte si rivela intricata e non immediatamente intuitiva quando si tratta di applicare gli effetti in battaglia. Nonostante ciò, l'impatto sull'esperienza complessiva di gioco è marginale, e con un po' di pratica, i giocatori possono familiarizzare con questo sistema. Un'implementazione alternativa avrebbe però potuto semplificare l'apprendimento, ma una volta acquisita la giusta dimestichezza, la gestione degli elementi diventa parte integrante del divertimento del gioco. I vari elementi sopracitati sono Vis (simboleggiato dal Vino), Malanno, Gratia e Fatuo, e sono inseriti in un sistema ciclico di dominanza reciproca, dove ogni elemento ha la meglio su un altro seguendo una sequenza prestabilita. Infine le armi del gioco si distinguono per la loro estetica notevole e per la diversità dei moveset, che offrono un'esperienza di gioco dinamica e interessante, rendendo il gameplay più completo.
La strada verso il Platino
La collezione di trofei di Enotria: The Last Song comprende un totale di 44 coppe, ripartite in 32 di bronzo, 7 d'argento, 4 coppe d'oro e il prestigioso Platino. Riguardo l'ambita coppa blu non possiamo ancora dare una stima precisa delle ore per ottenerla.
Possiamo però anticiparvi che dovrete non solo battere molti boss, ma anche completare il compendium, ottenere tutte le armi, le maschere, i versi e trovare tutti i ruoli. Infine dovrete completare diverse quest per ottenere l'ambita coppa di Platino.
Insomma, sicuramente non è un Platino molto veloce, le ore poi varieranno a seconda della vostra abilità nei soulslike, ma fatto questo beh… DING!
L'articolo Enotria: The Last Song – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.
sbrutagaz
Bella recensione per un gioco che penso sarà veramente ottimo.