Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

#14: Terapia del “free roaming”

Un'altra di quelle giornate veramente del cazzo. Sveglia, colazione (col computer davanti), scrivania (con più di un computer davanti). Così per quattro ore, poi pranzo, poi altre quattro ore. Palestra, cena, letto. Rinse and repeat.



https://ilovevg.it/wp-content/uploads/2024/07/cover-1-819x1024.png



La stessa solfa ogni giorno, poi capita quella volta al mese che fai qualcosa di diverso. Nello specifico, uscire a giocare a Pokémon GO con altre due o tre persone in croce. Che poi gli si vuole bene, ma da rilassante momento di stacco anche quello è diventato parte della routine – anche se a cadenza ridotta. Quindi tanto per cambiare decidi che una passeggiata in solitaria non può far poi così male.



Ma che dovrò fare per sentirmi meglio.



window.RTBuzz.cmd.push("masthead1");Ho passato così tanto tempo a chiedermelo che a malapena ricordo di un tempo in cui stavo bene. Ho dovuto accettare il fatto che a un certo punto mi erano rimasti solo i videogiochi, e che anche quelli mi stavano davvero stancando. Quindi mi sono detto: ma perché non alzare l'asticella? e mi sono lasciato ispirare dalla prima boiata su cui ho messo le mani.



Era Assassin's Creed Odyssey, un pomo della discordia videoludico che – mea culpa – sta ancora là ad aspettare che io finisca di giocarlo. L'ho già raccontata abbondantemente quella sbandata. C'era qualcosa nel mood di quel videogioco che mi ha davvero chiamato, quindi preso dalla pressante necessità di riposarmi ho deciso che la Grecia poteva essere un bel posto. Lo è stato – è stato un posto adatto e una bella avventura in tranquillità.



Volevo solo riposare un po'.



window.RTBuzz.cmd.push("middlemobile1");Sembro un disco rotto a parlare sempre di Pokémon, ma quando giochi a GO ogni giorno non è che hai tanto modo di metterli da parte. Però il punto è questo: mi ricordo quanto figo era quando ogni nuova generazione era una sorpresa. E non è un inneggiamento ai “bei vecchi tempi”, solo un modo di introdurre il fatto che quel che ci tiene a galla è proprio quella sensazione di nuovo, di riscoperto, di sorpresa in un modo o nell'altro.



L'ho pensata più o meno così la dipartita verso lidi sconosciuti con la scusante dei mostri tascabili. Se ogni giornata si copia-incolla su quella dopo un modo per spezzare devo trovarlo, e qual modo migliore del cambiare completamente scenario ogni tanto. In solitaria, poi, per quella sensazione aggiuntiva di completo controllo su ciò che stai facendo versus un mondo del lavoro che il controllo e la libertà sembra volerteli togliere.



Non lo ammetto che sono andato lì “apposta”, mi spiace per chi ha sbirciato qui e si aspettava qualcosa di simile. La mia mente contorta la vede in un altro modo: Pokémon GO mi ha quasi letto il pensiero e ha deciso che dovevo andare via per davvero. Stavolta non per quell'appuntamento mensile dietro casa – a migliaia di chilometri da qui, in un posto per me nuovissimo.



Non che abbia viaggiato molto, ma in quelle poche occasioni ho trovato un equilibrio delicato – quello tra il bisogno di avere attorno altre persone e la necessità di stare in armonia solitaria con il mondo che mi circonda. La necessità di osservare le persone, capire il posto in cui vivono e la voglia di guardare di tanto in tanto lo schermo per scoprire come posso interagire virtualmente in una riproduzione 1:1 di quella mappa ma abitata da Pokémon.



window.RTBuzz.cmd.push("middlemobile2");La voglia matta e disperatissima di fare una passeggiata di trenta chilometri studiando un posto che non conosco, senza l'eventualità di venire interrotto giacché nessuno mi conosce. Il sapore dolce e amaro dell'aver preso nuove abitudini, lasciandoti dietro quelle che avevi e le persone che ad esse erano inevitabilmente e indissolubilmente legate, pur sapendo che un po' ti stanno mancando e che alcuni momenti li avresti condivisi volentieri.



Per quanto cerchi di restare coi piedi per terra, tutto questo in effetti fa molto Pokémon. Ma sì, è proprio la stessa sensazione di quando lasciavi il laboratorio di Biancavilla con un Pokémon in tasca per andare chissà dove



https://ilovevg.it/wp-content/uploads/2024/07/tou-1024x576.png



window.RTBuzz.cmd.push("native");



L'articolo #14: Terapia del “free roaming” proviene da I Love Videogames – Notizie sui giochi per PC, Console e Mobile.

Continua la lettura su ilovevg.it

24 luglio alle 17:00