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Dredge: la nosta recensione!

Tra le produzioni indie più apprezzati dell'ultimo periodo Dredge merita sicuramente una menzione d'onore. Sviluppato da Black Salt Games e distribuito da Team17 questo titolo mescola meccaniche legate a pesca, gestione delle risorse ed esplorazione in un'atmosfera horror in stile lovecraftiano, che accompagna il giocatore nella scoperta dei misteri dell'arcipelago The Marrows.



Black Salt Games ha pubblicata anche il DLC The Pale reach, ecco la nostra recensione



Un nuovo inizio



Come ogni avventura marittima che si rispetta, tutto inizia da un naufragio. A bordo del nostro peschereccio rispondiamo a un'offerta di lavoro, ma durante il tragitto veniamo raggiunti da una nebbia fittissima. Improvvisamente cala il buio e con la visibilità azzerata finiamo per incagliarci su un scogliera proprio sotto al faro del villaggio che ci ha assunti come pescatori. Non la migliore delle presentazioni.



Da qui che parte il viaggio di Dredge, con la nostra imbarcazione ormai distrutta l'unico modo che abbiamo per riprendere il mare è quello di accettare una piccola imbarcazione fornita dal sindaco del villaggio. In cambio dovremmo restituire del denaro e qualche favore alle persone del villaggio, così, un piccolo incarico alla volta, inizieremo a esplorare l'arcipelago dove siamo naufragati. Sarà ben presto chiaro che qualcosa si nasconde nella nebbia, e che dietro il nostro incidente c'è lo zampino di qualcuno…o qualcosa.



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Un mondo da esplorare



L'esplorazione del mondo viene scandita da un ciclo giorno-notte che alterna le due anime di questo titolo. Di giorno un mare calmo e cristallino ci invita all'esplorazione, a spingerci sempre un po' più lontano per scoprire un punto di interesse, oppure più a lungo per riempire la stiva della nave di pesci e tesori sommersi. Quando cala la notte, la nebbia fa il suo ritorno, insieme a tutto quello che vi si cela. Con la visibilità ridotta al minimo solo i fari e le poche boe luminose ci permettono di orientarci per trovare un porto sicuro. E dovremo farlo in fretta, pur non avendo una chiara idea di quali sono le creature che si celano nella notte, perché sappiamo della loro esistenza e ben presto ci attaccheranno. Combatterle è impensabile, l'unica speranza è scappare ed affidarsi alla sola cosa che le tiene a bada: la luce.



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Un gran bilanciamento



La trama di Dredge si sviluppa attraverso missioni assegnate dagli abitanti delle innumerevoli isole, in particolare sulla ricerca di artefatti occulti inabissati. L'open world si divide principalmente in quattro arcipelaghi, ognuno dei quali presenta sfide uniche e misteri da risolvere, immerse in biomi differenti.



Il gioco, durante l'esplorazione, ci spinge a bilanciare la raccolta di pesci e oggetti dai fondali marini con la gestione dello spazio molto limitato della barca. La pesca notturna offre la possibilità di catturare pesci rari e mutati, ma aumenta il rischio di incontri con creature terrificanti e fenomeni sovrannaturali.



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Progredendo col l'avventura avremo la possibilità di migliorare l'imbarcazione per renderla più spaziosa efficiente e veloce. Aspetti fondamentali per allungare la nostra permanenza in mare aperto prima che sopraggiunga la notte. Infatti il tempo avanza solo quando la nave si muove oppure si pesca, essere più veloci nel fare queste azioni ci permetterà quindi di arrivare più lontano. La gestione dell'inventario e la navigazione richiedono una pianificazione attenta, spazio e risorse sono limitate, ben presto dovremmo decidere cosa potenziare o cosa dover sacrificare.



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Dredge è ben bilanciato, con momenti di tensione che derivano principalmente dai pericoli notturni, in contrapposizione con la voglia di rischiare un po' di più, per scoprire qualcosa di nascosto o raccogliere tutte le risorse necessarie per completare l'incarico. Questo equilibrio mantiene il giocatore impegnato e interessato. Come note negative abbiamo una linearità delle missioni dove ci troviamo quasi sempre a raccoglie pesci o recuperare oggetti dai fondali per ottenere ricompense. Purtroppo non siamo molto incentivati nell'avventurarci per mare di notte, le missioni che impongono attività notturne sono poche e si svolgono solitamente vicino a zone sicure.



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20 giugno alle 12:40

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