Sea Horizon – Recensione Speedrun

Se siete in cerca di avventure, potete imbarcarvi verso l'orizzonte marino di Sea Horizon, dove il geoide terrestre lascia il posto a delle placche esagonali. Il protagonista della recensione speedrun odierna è un GDR vecchia scuola creato da 45 Studio e da estasiasoft, nella misura in cui parte delle sorti di uno scontro sono decise da un tiro di dado e parte dalla voglia del giocatore di andare in avanscoperta.

Una scelta, tante avventure procedurali diverse

Uno spadaccino, un pistolero, un esperto di arti marziali; Sea Horizon incentiva il desiderio di vestire i panni di tutti i dieci personaggi presenti, avendo ognuno delle possibilità combattive uniche. Sarà possibile interpretarli lungo tre modalità diverse, ovvero storia, dungeon ed esplorazione.

La prima di queste è consigliata come primo approccio al gioco di estasiasoft, concedendo la possibilità di seguire i passi di un protagonista nelle sue peripezie marine; le trame a loro legate forniscono un semplice quanto funzionale sfondo alle personalità che si spiegheranno nelle battaglie, pertanto l'assenza di una localizzazione in lingua italiana non è (come non può mai essere) una componente deficitaria. A completare il pacchetto si trovano la modalità dungeon, una corsa sotterranea di nemico in nemico fino al boss di turno, oltre a quella più puramente esplorativa.

Combattimenti (s) fortunati

La prospettiva isometrica di Sea Horizon consente agli aspiranti conquistatori di avere una panoramica piuttosto ampia sulle caselle più ghiotte presso cui spostarsi. Oltre a quelle presiedute dai nemici, è infatti possibile scovare punti dove acquistare oggetti, o spendere una preghiera presso un tempio, o ancora scovare del cibo per ricaricare la barra della resistenza, che consente i movimenti stessi.

Il core del gameplay è però rappresentato dai combattimenti e più in particolare dal suo sistema basato su carte e dadi. Ogni pezzo di equipaggiamento, sia esso un gioiello, uno scudo o una mazza, prevede uno o più slot comprendenti delle risorse: queste ultime si sommano per tutte le carte a propria disposizione all'inizio del turno, ma sarà un tiro di dado a decidere quali strumenti il giocatore potrà effettivamente spendere in attacchi, cure o difese.

Che s'incroci un'orda di nemici o un fantasma solitario, si tratta di uno schema che costringe a pianificare una strategia differente di lancio in lancio, di turno in turno; non solo, l'organizzazione del mazzo quanto del proprio vestiario diventa centrale, poiché due pezzi di equipaggiamento potrebbero per esempio fornire due risorse di attacco aggiuntive e fondamentali, oppure due slot di cure difese.

In avanscoperta

Maggiore esperienza guadagnata dagli scontri significa livelli guadagnati e conseguente bottino, ovvero una carta nuova di zecca a scelta da inserire nel proprio mazzo. I combattimenti puntano su una curva ripida della difficoltà, da calibrare assieme al fattore casualità, abbastanza da offrire spunti continui al giocatore, senza mai farsi artificiosa.

A mancare di equilibrio è il rapporto tra la stamina che si consuma a ogni passo e i pezzi di cibo per ricaricarla, troppo sporadici pur toccando ogni punto d'interesse delle mappe. A proposito di queste ultime, lo studio ha optato anche qui per un fattore casuale, nella misura in cui ogni entrata nel mondo di gioco è una scoperta nuova.

Trofeisticamente parlando: scopri, completa, combatti

I cacciatori potrebbe vedere in Sea Horizons una discreta preda, studiando i suoi appena 21 trofei, distribuiti tra 13 d'argento, 7 d'oro e l'agognato Platino. Per guadagnarsela però, dovranno completare le porzioni di storia e scovare degli oggetti rari e compiere delle particolari prodezze in combattimento, come arrecare più di 100 danni in un colpo. Se volete testare il vostro mazzo di carte in un mare esagonale, potete farlo con la mappa nautica, cioè la lista trofei del nostro forum PlayStation Bit.

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