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Lucax_333

ha scritto una recensione su Like a Dragon: Ishin!

Cover Like a Dragon: Ishin! per Xbox Series X|S

La leggenda di Sakamoto Ryoma

Like a Dragon: Ishin è il remake di uno spin-off della serie Yakuza uscito nel 2014.
Si tratta di un esperimento da parte di RGG di trasporre il proprio sistema già consolidato in un prodotto che si discosta però dalle vicende criminali giapponesi, ripercorrendo quelle dello storico samurai Sakamoto Ryoma. Punto di forza della narrazione, ovviamente un po’ romanzata, è proprio il partire da notizie, ambientazioni e personaggi realmente esistiti e che perfettamente si sposano con la nuova ambientazione.
Scelta peculiare è quella di voler raccontare il tutto utilizzando le fattezze di personaggi noti nella serie Yakuza/Like a Dragon. Se infatti il protagonista riprende lo storico Kazuma Kiryu, tutti i personaggi principali, alleati e non, creano un contesto quasi paradisiaco per un fan che riesce a riconoscere tutti i corrispettivi conosciuti nella lunga serie videoludica originale. Nonostante un iniziale sconvolgimento nel dover associare a volti conosciuti nomi differenti, si riesce perfettamente a entrare in questo nuovo mondo costruito apposta per i fan.
La narrazione prende le mosse da un omicidio accaduto a Tosa che sconvolgerà la vita di Sakamoto e non solo, che, dovendo ricostruire la sua vita, inizierà ad indagare sull’omicida e combattere contro l’ormai opprimente Bakufu imperiale.
Novità fronte gameplay è la possibilità di usare le pistole “occidentali” in aggiunta alle armi da taglio tipiche del contesto nipponico, potendo anche mescolare i due stili in un sistema di combattimento che la denominazione “danza folle” rispecchia perfettamente.
Gli altri tre stili utilizzati permettono rispettivamente di:
combattere a mani nude, richiamando il classico Yakuza;
usare la katana in un sistema di continuo attacco-parata;
sfruttare la pistola in scontri a distanza dove la schivata diventa fondamentale.
Armi da fuoco e da taglio sono sempre state secondarie nella serie originale, usate più come elementi accessori o utili per le heat action, ma qui il gameplay è molto più raffinato e divertente. Il giocatore sente fin da subito la necessità di imparare a parare e schivare e la possibilità, con l’avanzamento della storia, di utilizzare diversi “poteri” di supporto a Sakamoto, per mezzo di truppe a lui sottoposte, regala al gameplay anche quel leggero tatticismo che arricchisce tutto il sistema.
La città dove si svolgono i principali eventi è Kyo, costruita in maniera molto intelligente e creativa, con una mappa che il giocatore potrà scoprire pian piano per mezzo della narrazione e che presenta anche dei bellissimi sfondi ai nostri continui spostamenti.
Trovandoci nel passato, infatti, sarà possibile esser portati da un luogo all’altro in maniera molto meno semplice di come avviene con i moderni taxi e spesso si sarà spinti a visitare i diversi luoghi a piedi.
Per la prima volta si abbandona il Dragon Engine a favore del più comune Unreal, ma il colpo d’occhio resta ottimo e i diversi luoghi sono davvero ben caratterizzati.
Buona anche la gestione di minigiochi e attività secondarie che alleggeriscono una narrazione di certo non leggera, regalando momenti divertenti ma anche alcune attività troppo simili tra loro.
Carina anche l’idea di regalare al giocatore un contesto gestionale nell’abitazione dove conosceremo Haruka, luogo dove è possibile avere degli animali, piantare ortaggi e cucinare, attività semplici ma utili ad alleggerire l’avventura.
Non manca, infine, un’arena con combattimenti tutt’altro che scontati che rendono il post-game ancora più divertente.
In conclusione, Like a Dragon: Ishin non raggiunge i picchi storici della serie ma riesce a dimostrare ancora una volta l’efficienza del “sistema Yakuza” e la capacità del team di adattarlo ai contesti più disparati.

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