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expolife

ha scritto una recensione su Halo 4

Cover Halo 4 per Xbox 360

Che ottima (Ri)Partenza!

Premetto che queste opinioni si riferiscono solamente la storia, purtroppo non ho tempo in questo momento per arenarmi sulla modalità multigiocatore, sicuramente la parte migliore del gioco :(

Comunque il ritorno di Master Chief a me non ha deluso... Nonostante le meccaniche di gioco siano rimaste totalmente invariate, la campagna è piacevole e regala alcuni buoni momenti. Ha il difetto di essere un po' corta...

Gameplay - 7.5
Praticamente nulla da aggiungere rispetto ai precedenti capitoli, almeno sulle meccaniche. Sicuramente si sono divertiti ad imbottirci di nuovi giocattolini e a farcene trovare il più possibile, il che fa procedere l'azione in maniera divertente. Ma il grado di innovazione è nullo.
Sicuramente tuttavia c'è stato un notevole arricchimento dal punto di vista dei veicoli (tra cui Pellican, Caccia, e il Mantis, un simpaticissimo bipede che ricorda molto quelli di Avatar), delle armi (con la nuova categoria delle armi dei Precursori, oltre a nuove armi "umane") e delle abilità dell'armatura (Sentinella, scudo, visore prometeico), alcune delle queli molto utili.
Le sfide con i prometeici ci costringeranno a un approccio un pochino diverso rispetto a quello con i Covenant.

Qualità Tecnica - 9
Halo 4 è davvero un gioiello. Qualsiasi aspetto tecnico del gioco è stato curato sin nei minimi dettagli. Dalle mappe, alle texture, le animazioni, l'intelligenza artificiale, le cutscenes, i modelli poligonali, è difficile cercare il pelo nell'uovo.

Carisma - 7
Quando si parla di Master Chief, il carisma segue in maniera quasi logica. Il lavoro sul personaggio è stato buono, nella media della saga che ben ci ha abituati, e lo stesso vale per Cortana. Ciò che inoltre è stato approfondito in maniera tutt'altro che banale è il loro rapporto.
Quanto ad epicità della storia... hm hm. Non si può dire che non regali bei momenti, ma da questo punto di vista non è all'altezza di un capitolo come il 3 (il migliore a tutt'oggi). In parte forse ciò è scaturito da un approfondimento troppo scarso dell'ambiente circostante (qualche informazione in più su requiem?) e sulla controparte (chi cavolo è sto Didatta?? E la bibliotecaria poi??) che invece era stato certosino nella trilogia di partenza (metà del secondo capitolo nei panni di Arbiter) già dal primo episodio (significato religioso degli Halo, lunghe conversazioni con Guilty Spark, ecc). In seconda istanza la musica di accompagnamento non era coinvolgente come quella della precedente trilogia.

Narrativa - 7
Dopo un inizio col botto che porta a colate di bava in stile Homer Simpson, la tensione della storia si sopisce progressivamente. Dato che lasciare molti interrogativi in sospeso, e rendere l'universo finzionale più affascinante spesso non vogliono dire la stessa cosa, le lacune riguardo il Didatta (chi è? ce ne sono altri? ha uno straccio di carattere? Una conversazione/interazione di qualche tipo?), la Bibliotecaria (anche lei, chi è, o chi era? perchè ha deciso di aiutarci? Di quale umanità del passato si parla se i precursori si erano estinti prima della nascita della nostra razza?) e su requiem (a cosa serviva? è l'unico? Era una mera prigione per il Didatta e basta?) lasciano un po perplessi. Gli stessi Precursori di cui tanto si parla rimangono un enigma...
Questa mancanza di informazioni, che sicuramente stimola la curiosità, a fine capitolo si rivela anche piuttosto frustrante. Un capitolo piuttosto corto, della durata di 8 missioni e che probabilmente ne avrebbe meritate almeno 10.
I momenti indimenticabili del terzo capitolo (ogni missione ne aveva uno) non si sono ripetuti qui con la stessa intensità, ed è un peccato perchè il potenziale c'è tutto (speriamo per il futuro).
In controtendenza il rapporto tra John e Cortana, portato davvero a un nuovo livello, ed autentica colonna portante della storia.

Sonoro e musiche - 7.5
Bene gli effetti sonori e il missaggio. Musiche carine ma non molto coinvolgenti (come nel 3, ad esempio).

Come primo capitolo siamo in sintesi di fronte a un lavoro di alto livello, non perfetto, ma che pone delle basi solide su cui lavorare per i prossimi sequel, a riprova del fatto che l'universo finzionale di Halo è enormemente espandibile, e i cui soli limiti sono quelli imposti dalla fantasia.

expolife

ha scritto una recensione su Assassin's Creed Revelations

Cover Assassin's Creed Revelations per Xbox 360

Bye bye Ezio, buon titolo ma non eccezionale.

ACR sicuramente non è il miglior titolo della saga, ma merita appieno la sufficienza. E' chiaramente un adagiarsi sugli allori di AC2 (come prima brotherhood) sfruttando al contempo i progressi maturati con il lavoro precedentemente fatto, senza aggiungere novità di spessore, ma solo qualche dettaglio aggiuntivo nel gameplay.

Praticamente invariato dal punto di vista tecnico rispetto ai 2 predecessori, ACR cala tuttavia drasticamente dal punto di vista della coerenza storica (che non è un vangelo, ma qui siamo arrivati al ridicolo) e della narrativa, che praticamente non presenta mai colpi di scena, e a causa della quale tutte le vicende non saranno altro che uno scivolare inesorabile verso la conclusione già scritta dall'inizio.

Ambienti - 8
Una delle attività che sicuramente piacerà di più ai giocatori sarà l'esplorazione di Costantinopoli. Bellissima, vibrante, ricca di vita e di colori, la città si mostra davanti a chi prende in mano il controller come un mosaico in movimento. Nulla da eccepire, a parte le botteghe chiuse (non stiamo parlando di una città sotto il controllo templare), che obbligano il giocatore a noiosi e continui restauri che terranno il portafoglio praticamente sempre vuoto.

Qualità tecnica - 7
7 è il voto giusto (a mio parere) per ciò che riguarda modelli poligonali, textures, animazioni e IA. Su ognuno di questi aspetti, non sembra esser stata applicata alcuna miglioria tangibile rispetto ai precedenti capitoli: le guardie rimangono idiote, anche se meglio equipaggiate (spesso dotate di armi da fuoco, o bombe), le animazioni sono sempre le stesse e così anche il resto. Anche le animazioni facciali conservano il livello piuttosto basso dei precedenti capitoli, il che spesso emerge nei dialoghi tra una sequenza/missione e l'altra.

Combattimenti - 6,5
Anche i combattimenti sembreranno un qualcosa di molto familiare per chi ha giocato ai capitoli precedenti. le guardie vengono stese normalmente come birilli, a eccezione dei Giannizzeri, il corpo scelto delle guardie reali, contro le quali i combattimenti saranno (a meno che non si usino fumogeni, pistole o bombe) incessanti e veramente frustranti a causa della loro doppia capacità di guardarci senza muovere un dito (al massimo estrarre la pistola per spararci) e parare qualsiasi attacco gli venga mosso (eccheddue********!!!). La novità (probabilmente l'unica degna di nota del gioco insieme alla lama uncinata) delle bombe cambierà in parte il nostro approccio a determinate situazioni e renderà il gameplay un po più vario, anche se i combattimenti resteranno pressapoco gli stessi.
In parte, inoltre, imparare ad usare le bombe, così come comprare armi e armature, borse e quant'altro ci darà un minimo senso di progressione, che manca completamente dal punto di vista delle abilità.

Carisma - 6,5
Sicuramente un Ezio più esperto e pacato, meno sbruffone e più saggio, ma non per questo ammorbidito, conserva il suo carisma originario, seppure con forme differenti. anche alcuni tra gli altri personaggi del gioco hanno mostrato qualcosa di buono, ma il loro spessore non è all'altezza dei co-protagonisti dei capitoli precedenti (vedi Machiavelli, i Borgia, Leonardo ecc...). Ottimo personaggio il principe Solimano, un pochino sopra la media, ma praticamente trasparenti altri come Shakulu e Manuele Paleologo. L'epicità delle azioni di Ezio raggiungerà il culmine verso il finale e nel ritrovamento delle chiavi di Masyaf, raggiungendo un livello di caratura epica del gioco buona ma comunque non altissima.

Narrativa - 4,5
Non si può affatto dire che la storia di ACR sia spiacevole, ma non per questo sufficiente. Lo svolgimento narrativo è sin troppo lineare, mai in grado di stupire e quindi estremamente prevedibile. I 2 filoni di missioni principali (Sofia e Assassini Turchi) saranno i 2 pilastri fondativi della storia:
1) Le missioni di Sofia sono un qualcosa di estremamente noioso (picnic, raccogliere fiori, recuperare oggetti, portare a spasso il cane, fare un giro al luna park ,ecc...) e l'unica cosa degna di nota sarà la missione conclusiva nella quale si recupera la chiave di Masyaf ( costituiscono l'alternativa alle tombe degli assassini del 2 e alle missioni di Leonardo nel Brotherhood).
Le missioni di Altair che si sbloccano per ogni chiave sono narrativamente buone, anche se un buco di 30 anni nel mezzo si è divorato la maggior parte della sua vita (?) e sono quasi tutte caratterizzate dal lento arrancare di un vecchio che quasi non si regge in piedi.... Potevano essere più belle!
2) Le missioni degli assassini sono piacevoli, ma fondamentalmente si risolveranno con una delle azioni tipiche (pedinamenti, interrogatori, massacri, fare l'infiltrato, ecc...) degli altri capitoli. insomma, niente di nuovo.
Inoltre è incredibile che non si sia trovata un'idea migliore che far assumere il ruolo della fazione nemica dai Bizantini, perchè non si capisce bene come sia possibile che sti 4 sfigati senza uno straccio di potere continuino a sopravvivere e che con gli assassini e tutti i Turchi contro non siano già crepati per conto loro... Il che dal punto di vista storico è un qualcosa di ridicolo, non perchè non sia vero (d'altronde tutto è finzione in questa saga) ma perchè sfrutta una base di partenza totalmente inverosimile.
Infine il proseguo della storia di Desmond sarà ridotto a 2 chiacchierate con il soggetto 16 (ma porca vacca! Questo soggetto 16 buttato nel water così!!!) e un paio di echi di sfondo dei dialoghi degli altri assassini che Desmond sente durante il coma... Baaaaaahhhhhhhhhh (basti pensare che di letteratura sulle attività pseudocoscienti sullo stato del coma ce n'è a bizeffe, così come sulle teorie su ciò che succede nel cervello, ma interessarsi a certi argomenti per approfondire la storia forse avrebbe causato uno sforzo troppo immane).

Missioni secondarie - 6.5
Buone alcune missioni secondarie, altre evitabili.
Innanzitutto non si sa come, ma tutte le botteghe sono chiuse a causa dei templari (come facciano è un mistero) e restaurare tutto è un gran rottura di p***e: porta sempre via un sacco di soldi.
In secondo luogo, inviare i propri assassini in giro nelle altre città del mediterraneo è si, una buona idea, ma se si vuole mentenere il controllo delle città bisogna praticamente andare ogni 5 minuti alla colombaia più vicina per mandare sempre qualcuno, pena la perdita della città e delle risorse che ne derivano (Bastava mettere una missione ultima e risolutiva dopo la quale la città non poteva più essere persa!!!!!!), perciò si spreca un sacco di tempo in nulla.
Quelle tuttavia più brutte in assoluto sono le sequenze di Desmond: un gameplay ridicolo, di noiosità infinita, e al termine delle quali il senso di gratificazione è pari a zero.
Le missioni carine sono quelle da maestro assassino, di Piri Reis per imparare a usare le bombe e nulla più.

Immersione nel contesto e atmosfera - 6
Sulla situazione storica ho detto abbastanza... Anche se nonostante i difetti il quadro generale è ben fatto e la città con le sue vicende coinvolgerà. L'atmosfera è stata infatti ricreata come si deve, con un mix di colori, architetture, musiche e sound del mondo circostante.

Musiche - 8
La musica di questo titolo, specialmente il motivo "copertina" della donna che canta è davvero splendido. Il suono di tutto il resto è fatto in maniera ottima, così come il missaggio.

Infine insomma non c'è da pentirsi di aver acquistato un titolo simile, soprattutto per gli affazionati, ma costituisce già una seconda copia di AC2, dal punto di vista tecnico, e meno allettante sotto gli altri punti di vista.
Bisognerà far meglio in futuro!

expolife

ha scritto una recensione su Assassin's Creed III

Cover Assassin's Creed III per Xbox 360

Comprato per Natale ed appena finito... Non posso dire di essere pienamente soddisfatto. Anzi, quasi per nulla.

Nonostante ci sia stato un miglioramento buono dal punto di vista del comparto tecnico, c'è stata una regressione sulla narrativa che appiattisce enormemente il titolo...

Iniziamo proprio dal comparto tecnico, il suo punto di forza:

Notevole la grafica e i colori. Ombre con un ottimo livello di dettaglio. Tutto ciò che riguarda la grafica, dalla modellazione alle textures, è ottimo.
Animazioni davvero fluide e con tanta varietà, sia nelle arrampicate sia nei combattimenti (eccezzion fatta per le animazioni facciali davvero pessime, praticamente inesistenti, accentuate dai fraquenti dialoghi con primi piani e dall'orribile doppiaggio in Italiano, e per i cavalli, il cui sedere visto da dietro sembrava fatto di nylon e non dotati della stessa fluida animazione di Connor).
IA parzialmente migliorata anch'essa, resa decisamente più aggressiva, cui però non corrisponde un proporzionale aumento di difficoltà nei combattimenti.
Rari i bug (perlopiù animali pietrificati e momenti di blocco dovuti alle capacità di calcolo) e tempi di caricamento abbastanza contenuti.

Combat system:
Nonostante il globale miglioramento nel comparto tecnico, il migioramento nei combattimenti (che certamente c'è stato) non è all'altezza del resto. le fasi di parata-contrattacco, sebbene siano rese più agevoli dall'utilizzo di un solo tasto per volta, rimangono piuttosto semplici, e i nemici decisamente fermi sulle gambe. La strategia di attacco è sempre quella "uno-per-volta", e i rari attacchi di 2 nemici sincronizzati non aumentano la difficoltà. I combattimenti sono tuttavia molto più vari e spettacolari, grazie a nuove animazioni, armi e alle uccisioni in corsa.

Ricostruzione degli ambienti:
Anche le ambientazioni sono davvero ben fatte. Tuttavia il livello di immersione e partecipazione con il mondo circostante che tanto bene era sempre riuscito nei capitoli precedenti sembra un po venuto a mancare nelle città, decisamente ripetitive e la cui esplorazione è scarsamente incentivata (ancora ricordo quando ho giocato ad AC2 e mi sembrava di vivere realmente dentro Firenze). A questo discorso non fa capo invece la Frontiera, la mappa che interconnette Boston, New York e la tenuta, in cui ci si può divertire a cacciare, attaccare convogli e liberare forti. Un bel pollice alto per la Frontiera!

Veniamo dunque al carisma:
A una parziale anonimia delle città di New York e Boston si accosta la totale anonimia dei personaggi stessi e un lavoro di immersione storica non eccelso.
Haytham a parte, sicuramente il personaggio più carismatico del gioco, tutti gli altri personaggi in cerca d'autore lasciano veramente a desiderare. Lo stesso Connor, un personaggio il cui potenziale era a dir poco mostruoso, è stato ridotto a poco più che un indiano infuriato, che agisce con il solo obiettivo dell'abbattimento dell'acerrimo nemico Lee, e che raramente si interroga (come Ezio spesso faceva) sulle ripercussioni delle sue azioni, o sulla natura della lotta con i Templari. Scontatezza che emerge in maniera rampante anche dai dialoghi, per niente coinvolgenti e zeppi di luoghi comuni (fa raramente eccezione il rapporto di Connor con il padre).

Immersione nel contesto:
Sento di dire, come appassionato di storia, che il lavoro di immersione nel contesto non è stato curato come si dovrebbe (basti pensare che non si ha la minima concezione dapprima del clima di intolleranza verso la corona, e in seguito dell'avanzamento della guerra, la quale si riduce a poco più che un paio di scontri monotoni in cui sparare con un cannone o ordinare a dei soldati di sparare a tempo). L'unica eccezione è costituita dall'assassinio di Pitcairn: dopo una spettacolare sequenza scriptata in cui farsi largo tra le bordate delle navi assedianti, si attraverserà il campo di battaglia fino a penetrare nelle retrovie inglesi. Lo stesso rapporto con i personaggi storici (voglio ricordare Da Vinci, i Borgia, Machiavelli & co) dell'epoca è scarso e si riduce a un paio di chiacchierate con Franklin (che sparisce praticamente subito) Washington e La Fayette.

Nessuna sensazione di progressione:
A differenza dei precedenti capitoli, in cui poco a poco si dovevano scoprire nuove abilità e potenziare il personaggio, in questo capitolo Connor cosituirà una realtà dogmatica e immutabile completa in se stessa dall'inizio alla fine: saprà sin da subito fare tutto ciò che sa fare alla fine e potrà comprare subito qualsiasi arma voglia. Non critico invece l'esclusione delle armature, dato che erano ormai cadute in disuso in quel periodo, nè la concentrazione di tutta l'attività commerciale in un unico tipo di bottega (l'emporio), per un discorso di coerenza storica.
Una lacuna inoltre enorme dal mio punto di vista, è che non ci sia alcun tipo di percorso che porti il giocatore a scoprire quel poco che è potenziabile (per esempio il fatto che per fabbricare alcuni oggetti, tra le attività commerciali amministrabili alla tenuta, bisogna far progredire di livello i propri artigiani svolgendo le missioni della tenuta), per cui spesso a gioco più che avanzato si vengono a scoprire dettagli, in maniera casuale o fortunosa, che sarebbero tornati utili in precedenza (per esempio io non mi ero minimamente accorto fino alla fine che l'Aquila, la nave da guerra di Connor, fosse potenziabile, per cui ho dovuto completare tutte le missioni navali, ripetendo parecchie volte le più difficili, senza potermi gustare alcun potenziamento).

Veniamo ora alla parte peggiore, la narrativa:
In parte risaltata dalle carenze nel carisma dei personaggi e dal non eccelso lavoro di immersione, la narrativa è emersa in tutte le sue mancanze. Sebbene lo svolgimento della parte iniziale della storia fosse di buon auspicio, si assiste a una parabola discendente con il prosieguo delle vicende: ciò che delude di più è probabilmente proprio il finale. Lo scontro con l'acerrimo nemico si riduce infatti a un breve inseguimento e all'assistere inermi all'esecuzione senza alcuna parte attiva in tutto ciò. Per quanto invece riguarda le vicende del presente, il finale come da abitudine crittico non rende giustizia alla storia di Desmond, non perchè sia giunto al suo epilogo, ma per come questo sia maturato.

Le missioni secondarie:
Buona la varietà delle missioni secondarie, anche se molto ripetitive e alcune decisamente anonime: le missioni di liberazione (eccetto quelle finali) si riducono all'accoppare qualche giubba rossa. le missioni navali sono del tutto svincolate dal contesto e praticamente costituiscono un gioco a se stante, sebbene aumentino la varietà del gameplay. Le missioni della tenuta sono piacevoli e probabilmente quelle meglio incentivate, anche se non certamente esaltanti dal punto di vista dell'azione.
Carine le missioni sbloccabili da gamba di legno, anche se raccogliere tutti i vari gingilli necessari per sbloccarle (troppi troppi troppi!) tende a farle accantonare. Queste ultime colgono l'eredità delle ormai scomparse tombe degli assassini (o delle macchine di Leonardo, o della ricerca delle chiavi di Masyaf) e sebbene abbiano un ottimo livello di spettacolarità, alcune sono decisamente troppo corte (per esempio quella nel ghiaccio)
Esploratori e Pugili di Boston sono un buon contorno e in parte collaborano ad immergere nel contesto e a creare atmosfera, un elemento molto spesso mancante nel capitolo.

Musiche:
Cavallo di battaglia dei precedenti capitoli, in AC3 le musiche non collaborano quasi per nulla alla creazione di un'atmosfera e un'immersione che, come ho già detto, mancano in questo capitolo. L'audio è ben curato, anche se il missaggio nei dialoghi è molto spesso pessimo (musica e effetti coprono quasi completamente il parlato) ed altalenante (livelli diversi di amplificazione tra fasi di gameplay e cutscenes, come anche tra presente e passato) il che costringe spesso a dover stuprare il telecomando per non spaventare il circondario.

In sintesi AC3 rimane sicuramente un buon titolo, immancabile pe chi come me è un fan della serie, e che a sprazzi ha mostrato tutto il suo potenziale (speriamo per i capitoli a venire) ma che tuttavia rimane sotto le faraoniche aspettative. Inoltre sembra continuare la parabola discendente iniziata con Brotherhood e proseguita con Revelations, o quantomeno non inverte la tendenza. Il capolavoro assoluto della serie rimane senza dubbio AC2, migliore ad AC3 sotto molti punti di vista (praticamente tutti quelli non migliorabili dall'avanzamento tecnico), il che fa storcere il naso, soprattutto agli amanti (come me :) ) della serie.

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