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ha scritto una recensione su Shenmue III

Cover Shenmue III per PC

Shenmue III Videorecensione https://youtu.be/FDcvHQ4zUyl

[19 Novembre 2019]

Due decenni ci distaccano dall'esordio del primo capitolo uscito su Dreamcast, 18 anni dal secondo, e difficile a crederci, Shenmue III è finalmente arrivato!
A seguito del gran successo della raccolta fondi sulla campagna Kickstarter, il sito crowdfunding che ha rappresentato il punto cardine nella realizzazione del sogno che tutti noi a lungo aspettavamo, fa sì che venga attuato e tra le altre cose, nella maniera più brillante datosi il riconoscimento del videogioco finanziato più velocemente di sempre nel sito in questione. Lanciato dal suo creatore, Yu Suzuki, il progetto devoto al suo cospetto, viene principalmente finanziato dai fan e destinato ai fan; omaggia così il ritorno della saga rivoluzionaria dell'opera del maestro tanto richiesta negli anni con lo scopo di conoscerne la storia finale o per meglio dire quella parziale, grazie a questo attesissimo seguito.

Si riaccende così la voglia di affrontare un nuovo e intrepido viaggio che nasce in particolar modo da quel lontano desiderio di vedere la luce e uscire finalmente da quella grotta che ci impediva di continuare a sognare.
Torneremo dunque sulle orme del defunto padre per scoprire un poco più su quanto avvenuto alle origini di Iwao, e desistere dall'implacabile volontà di vendetta che il protagonista porta con sé con estrema collera.

Un'esperienza indimenticabile intesa in un mondo da familiarizzare, ci cala nei panni di Ryo in un'immersione tale da essere ancora una volta liberi delle nostre scelte.
Scelte che porteranno a convincerci di intraprendere un destino più grande di noi, e mai ci degneremo di soccombere.
Solo attraverso il coraggio e la determinazione riusciremo ad uscirne vittoriosi, credendo sempre più nelle nostre potenzialità.
Il beneficio ricorrente a ogni azione, sarà inevitabilmente una risorsa insostituibile. L'esperienza un tesoro imprescindibile.

E' tempo di combattere, è tempo di avventurarsi, è tempo di conoscere la verità, è tempo di Shenmue!

Shenmue III è un progetto di fondamentale importanza al fine del proseguimento della saga, un gioco d'altri tempi, per così dire anacronistico, con un fondo di verità, ma il genere rappresentato da Suzuki risulta più efficace adesso di non 20 anni prima, visto che anche un tempo era ironicamente troppo avanti per l'epoca.
La saga rivoluzionaria riesce a salvarsi racimolando una buona somma di denaro, si parla di oltre 7 milioni di dollari totali.
Realizzazione riuscita con successo, seppur trattandosi di una cifra "contenuta" al fine dello sviluppo e poco altro al contrario dei titoli precedenti.
Lo sviluppo viene eseguito dal team YS Net e pubblicato stavolta da Deep Silver, si parla dunque di un investimento con un budget medio di circa 1/10, non confrontabile con un gioco tripla A odierno.

Ciononostante, seppur sviluppato con gli svantaggi che si trascina dietro, il team riesce a fare l'impossibile, un piccolo team, capitanato da Suzuki inclusi gli sviluppatori chiave, rende vita a una saga ormai data morta creando un titolo eccelso.
È per questi motivi che il gioco risulta essere una sorta di miracolo.

All'esordio della saga, per la riuscita di un progetto così ambizioso, si contavano oltre 250 sviluppatori, un team al completo capitanato da Yu Suzuki, con un investimento iniziale di una cifra folle per l'epoca, superiore ai 47 milioni di dollari solo per il primo, e gran parte poi sfruttati per le basi del secondo.
Oggi, purtroppo non si può dire altrettanto, poiché fondamentalmente lo spirito SEGA non è più presente o perlomeno non direttamente se non giusto per poter usufruire del brand o quantomeno presente ma in maniera passiva sia dal lato sponsoriale che da quello generale, eppure, il cuore pulsante lasciato da Yu Suzuki in Shenmue III c'è ancora e si fa sentire.

In favore di una buona condotta la storyline riemerge e si dimostra in linearità con ciò che fu concepito in origine.
Sebbene non goda del normale ciclo vitale videoludico ma si imbatta piuttosto in una speciale linea temporale alternativa, si dimostra comunque un valido successore, soprattutto grazie anche alla vera natura riproposta a distanza di anni, con ottimi risultati sia dal punto di vista creativo che narrativo; riemerge così nella storyline dell'epoca originariamente posta su 16 capitoli, ridotti poi agli 11 conosciuti.

Rimane in qual modo immutato il corso temporale di Shenmue, che incarna perfettamente la formula dei primi due, a cambiare ovviamente però è l'intero engine, dove ora il team si trova a sfruttare l'Unreal Engine 4.
Suzuki è riuscito a mantenere l'enfasi di un mondo di gioco vivo e ricco di contenuti, sia nella cura dei dettagli che nelle meccaniche di gioco, capaci quasi ad imporci a beneficiare ogni minimo particolare di tutto l'ambiente circostante tanto da rendere ogni azione di Ryo apparentemente semplice e naturale, come ci ha da sempre abituati il maestro.

Suzuki stesso dichiarò di usare il motore grafico in questione per velocizzare lo sviluppo e di rimanere stupefatto dalle risorse aggiuntive che avrebbe poi sfruttato, rendendo alcune azioni addirittura superiori alle sue stesse aspettative.

La struttura di gioco è ben realizzata e cosa più importante per il genere, risulta ancora una volta capace di coinvolgere totalmente l'utente grazie all'approccio pienamente immersivo, il quale conferma le origini del precursore.
Gode in qual modo intatto del concept originale tipico del brand, ed offre un'esperienza di gioco realistica e mai fuori dagli schemi.

La fisica è altrettanto ben realizzata, con movimenti fluidi e ben caratterizzati.
Come lo si nota nei combattimenti infatti, suggeriscono a intrattenere positivamente l'utente medio, grazie anche al ricco moveset di reali arti marziali ben adattato, che se ben sfruttato, lascia significamente sbalordito l'utente più esperto.

La grafica è a un buon livello, specie nel complesso, vivace e pulita, ben contraddistinta da ogni altra.
Datosi il tratto ricercato, sembra di vivere all'interno di un dipinto di eterno valore.
Insomma, una direzione artistica di tutto rispetto poichè stilisticamente affascina e interessa, tuttavia ai giorni nostri qualcuno potrebbe storcere il naso di fronte tanta nostalgia, replicando di quanto possa sembrare a tratti datato, blando, antiquato rischiando pertanto giudizi precipitosi e superficiali, magari definendolo erroneamente di basso rilievo, in particolar modo se basati su alcune espressioni facciali di personaggi non giocanti sottoforma di caricatura cartunesca che possono destare scalpore specie per il suo modo di discostarsi da quanto concepito in origine, sembrano quindi vìolare in qual modo le leggi e il fascino inconfondibile del realismo rivelato in un gioco di questo calibro, giustificabili solo dal fatto che eccedono di originalità e non mancano certo di espressività. Tuttavia, se all'epoca la grafica era così avanti, tanto da non aver mai visto niente di simile neanche anni e anni più tardi, oggi non si può dire altrettanto. Poiché il budget speso è stato impiegato perlopiù per elementi più importanti per un videogioco, quali la trama e le meccaniche di gioco con risultati pressochè intatti.
Ciò non toglie però, che anche se la grafica non è propriamente in linea con i canoni di oggi, non sia comunque gradevole.

Come dicevamo, il punto degno di nota è senza dubbio l'essenza. E' il fatto di essere ancora una volta così immersivo. La capacità di coinvolgere completamente il giocatore nel mondo di gioco quindi, è un aspetto da non sottovalutare, ma altresì da ammirare.
Le effettive peculiarità tecniche rendono poi il titolo unico sotto ogni aspetto. La cura dei dettagli, la notevole superficie delle texture; coi suoi effetti di luce, i colori brillanti e la bellezza orientale di una Cina ben rappresentata e di una natura vivace e contraddistinta, assieme poi ai panorami lussureggianti offerti, i piacevoli scorci da visitare con in background i suoi monti all'orizzonte di una natura vasta e valorizzata, donano giusto riguardo ai nostri occhi brillandoli grazie a questa grafica tanto caratteristica quanto bella. Non manca poi quel tocco ben bilanciato che riesce a farci trasportare addirittura e ulteriormente all'era Dreamcast, permettondoci quindi di tornare indietro nel tempo, quasi come se ai giorni nostri stessimo giocando a un remake HD di un gioco del 2003, ma più di ogni altra cosa ci fa sentire a casa.
Tutto ciò ne fa di esso un pregio.

Ma cosa ci distacca da tutti questi anni?
La nostra lunga attesa conferma che abbiamo saltato la parte più basilare che contraddistingueva Shenmue nell'era 128bit in cui è nato, proiettandoci direttamente questo capolavoro dalle sembianze di un remake HD, facendo inesorabilmente i conti con ciò che è avvenuto negli ultimi decenni anche per mano di Shenmue stesso, senza togliere però niente a nessuno e confermando ancora una volta che il suo contenuto tecnico e realistico di come si approccia al mondo virtuale del caratteristico genere free roaming funziona, si mantiene e continua a stupire.

Ciò che non riesce ormai a stupire è il fatto che SEGA in passato, non abbia costruito assieme a Suzuki, la possibilità di rilasciarlo come di consueto.
Per motivi storici fallimentari infatti, il colosso SEGA dovette intraprendere un bivio che cambiò le sorti del futuro del gaming, risentendo sostanzialmente di una mancanza di spazi, riassumibili con dinamiche differenti sino ai giorni nostri.

Ciò che non muterà mai nonostante tutto, sono i concetti e gli ideali della saga.
Degno di nota è senz'altro il tipico ritmo lento e spassionato che mai si sdegna di colpire strategicamente con una partenza in quarta, ma piuttosto si fa assaporare pian piano circa le potenzialità offerte, deliziando il giocatore man mano che il gioco prosegue col giusto merito riguardo, mantenendo tra le altre cose quello spirito originale così caratteristico.

Pertanto, torneremo a interagire con personaggi non giocanti del gioco per cogliere quanti più indizi possibili; punto chiave per proseguire l'avventura.
Sarà inoltre necessario familiarizzare con l'ambiente circostante, magari chiedendo agli abitanti del posto informazioni per utili rivelazioni o rilevare oggetti interessanti al fine di scovare indizi importanti.
Altrettanto importante, sarà allenarsi per battere teppisti che creano problemi agli abitanti e che nascondono verità sconvolgenti, andare avanti si tradurrà in sconfiggere i medesimi che provano a ostacolare il nostro cammino con l'ausilio crescente delle arti marziali.

Tra le ardue esperienze, non mancheranno certo quelle piacevoli.
Una di queste è senza dubbio la bellezza di vivere ospite di Shenhua; essere svegliati al mattino e uscire per vivere la quotidianità è a dir poco meraviglioso.

Parlare spesso con lei è quanto più che consigliabile. Anche se non porterà grossi mutamenti nel corso della storia, nel suo piccolo si farà comunque notare una certa differenza. Difatti, se verrà trattata con giusto riguardo, la vedremo reagire ricambiando e saremo apprezzati maggiormente, diversamente il contrario. In qualche modo dunque, le nostre scelte saranno relativamente influenzate durante il gioco.
Inoltre, scopriremo cose sulla vita di Shenhua e della vita là fuori di inestimabile valore.

Le meccaniche di movimento e l'interfaccia grafica rimangono pressoché volutamente invariate, fatta ad eccezione da alcune aggiunte come appunto la camera libera sfruttabile col control stick destro e lo zoom sequenziale di semplice e naturale utilizzo che permette di andare gradualmente da terza a prima persona in ogni momento, anche mentre Ryo è in movimento.

Persino l'atmosfera e le condizioni meteorologiche ricordano vagamente quelle dei predecessori, variando tra luce solare e buio della notte, tra pioggia e serenità, e così via. Può capitare ad esempio di trovare un terreno fangoso e umido dopo una pioggia sostanziale.

Le voci di Ryo, in particolar modo, rimangono le stesse sia in giapponese che in inglese, viene rispettivamente doppiato da Masaya Matsukaze e Corey Marshall, ad eccezione di quelle di altri personaggi.

E cosa dire dell'audio? Le colonne sonore sono a dir poco stupende. Proprio come in origine, accompagnano emotivamente l'utente, con una musica adatta ad ogni momento.

Il sonoro dunque coinvolge in maniera eccelsa, deliziando l'orecchio con musiche che cambiano in tempo reale a seconda di ciò che facciamo, non da meno la natura circostante è viva e vegeta e si esprime in perfetta sintonia con il lato visivo.

Il sistema di combattimento è tra le altre cose, quella che forse più si diversifica.
Se prima ci eravamo abituati a combattere in stile Virtua Fighter, adesso dovremmo fare i conti col nuovo motore grafico.
A causa anche del limite di budget e della mancanza quindi di un costoso motion capture, non è stato possibile introdurre stavolta le prese.
Ciò non toglie però che i combattimenti non siano all'altezza, ma al contrario è comunque ben sfruttato e gratificante.
Le sessioni di combattimento adottano un sistema nuovo tutto suo, incentrato con l'ausilio di tasti frontali e dorsali rispettivi per attacchi e difesa, e dell'analogico destro relativo per schivare in qualunque direzione, offre pertanto libertà di movimento e meccaniche tecniche di una dinamicità peculiare di un certo spessore, introducendo dunque un genere mai visto prima.

Se all'inizio potremmo lamentarci della sua caratteristica tanto distante da ogni picchiaduro conosciuto, senza una base solida da parte del giocatore, né del progresso di Ryo negli eventuali mancati allenamenti, sarà difficile comprenderne ogni sorta di efficacia.
Comprendendolo invece, sarà altresì possibile gratificarne l'essenza.
Sarà dunque richiesto un allenamento costante soprattutto agli esordi, a scopo di poter affinare la tecnica.

Tra gli allenamenti troviamo il pugno a un pollice, la posizione del cavallo, il passo del gallo, e non mancano certo i combattimenti liberi contro monaci e combattenti dal livello di esordienti fino a veterani.
Similmente a come ci eravamo abituati a fare nel Dojo Hazuki assieme a Fuku-san, per intenderci.

Allenandosi si porterà ad avanzare fino a un certo livello il nostro Kung Fu, correlato sulla resistenza e sulla potenza di attacco di Ryo. Maggiore sarà la resistenza e migliore sarà la nostra stamina per tenere a bada lo stomaco del nostro avventuriero.
Ogni azione a noi compiuta relativa a una corsa o a un combattimento richiederà un dispendio di energie che porterà inevitabilmente il necessario riposo, e il nutrimento con cibo e bibite che si riusciranno a racimolare via via con l'acquisto di viveri.

I nostri acquisti saranno anche inerenti alla varietà di nuovi indumenti e outfit indossabili da Ryo e qualche extra per Shenhua, non mancano poi particolari souvenir vendibili separatamente, ottenibili con l'ausilio di denaro o gettoni. Souvenir comprendenti vasi, statue, gioielli, pupazzi, gadget, quadri e quant'altro, scambiabili ai Pawn Shop magari per degli allettanti manoscritti di nuove mosse, in modo da poter così arricchire la nostra lista di moveset.

Qualora dovessimo trovarci a corto di soldi, sono presenti anche interessanti novità che potranno venirci incontro.
Armati di pazienza, sarà possibile trovare erbe da raccogliere, per poi magari scegliere un set in particolare da poter rivendere.
Un'altra novità che riguarda il nostro passatempo riservato alla tranquillità è la pesca, dove sarà possibile noleggiare una canna da pesca secondo le nostre esigenze, trovare un'area adibita all'attività, e pescare. Pescando si possono vincere premi e guadagnare soldi in base a ciò che si pesca.
Per pescare sfrutteremo l'analogico destro muovendolo come se stessimo maneggiando un mulinello di una canna da pesca.

Rispettivamente dal mondo di gioco del primo e del secondo capitolo, tornano le Toy Capsule, dove ne troveremo di diverso tipo uniche nel suo genere, collezionabili e sfruttabili per essere vendute profumatamente se recuperato un intero set.
Anche i Lucky Hit originari del secondo capitolo tornano ad arricchire le vie dei quartieri.
Tornano poi i giochi d'azzardo come il lancio dei dadi o gli scontri nel ring, e non mancano peraltro novità inaspettate.
Oltre quelle di nostra conoscenza, si possono trovare giochi liberi a scommesse con un premio in dotazione in caso di vincita come: il lancio del sasso nel secchio, il lancio della biglia scommettibile su Fiore, Uccello, Vento e Luna, o persino giochi bizzarri come la gara di tartarughe o rane.

In Sala giochi poi, riscopriamo anche nuove versioni dei fatidici cabinati di Excite QTE 3 e QTE Title 2.

Tra le novità immesse del genere ludico, troviamo giochi meccanici di vario tipo, dotati anch'essi di premio in caso di vincita, sono presenti giochi come il lancio della palla a canestro o il mini golf.
Disponibile è anche il classico acchiappa la talpa che sfrutta ogni tasto in maniera originale.

Un altro ancora Highway Star, un gioco meccanico a punti, la cui strada è posta letteralmente su di un rotolo dove con l'ausilio del solo analogico destro emuleremo il volante per muovere un'autovettura, il cui obbiettivo è quello di cercare di rimanere in corsia facendo collisione sopra delle piccole sfere continue presenti nel nostro senso di marcia.

E ancora, Smart Ball: Un gioco dove con l'ausilio del solo control stick destro, si emula la spinta della molla per lanciare la pallina con una certa gradualità, a scopo di fare centro nei vari fori disponibili.

Ciò che rimane immutato e ne fa un altro punto di forza imprescindibile per la caratterizzazione della saga, è senza dubbio la pretesa di recuperare elementi che contraddistinguono i due predecessori, primo tra tutti il ritorno dei QTE coniati da Suzuki e proposti come una propria filosofia del gaming moderno.
Sono disponibili pertanto, inseguimenti e scene di combattimento che metteranno alla prova i nostri riflessi.

Altro elemento da considerare importante, è senza dubbio il ritorno dei part-time job.
In Shenmue III tornano infatti i lavori, con in serbo delle novità. Improvvisarsi taglialegna con l'ausilio di un'ascia a scopo di tagliare quanti più tronchi di legno possibile è una di esse.
Ma più di ogni altra cosa, direttamente dal primo capitolo, torna un lavoro a noi familiare.

Il ritorno del muletto, arriva come un fulmine a ciel sereno a distanza di tempo dagli ultimi giorni trascorsi nel Sol Levante. Il nostro provetto magazziniere Ryo, si ritroverà ancora una volta a dover spostare nelle apposite collocazioni quanti più blocchi possibili.

Le novità da apprezzare con esso sono la possibilità di poter sollevare col carrello elevatore anche oggetti come statue, vasi, frighi e addirittura cabinati Arcade che, una volta collocati negli appositi spazi, saranno disponibili già dal giorno successivo in sala giochi.
Tra i cabinati presenti ci sono i giochi di ChobuChan Fighter, minigioco sotto la falsariga di Virtua Fighter, che una volta sconfitti tre Chan richiesti sfidabili singolarmente, permette di ricevere un premio al giorno, alla vincita di ognuno dei quali.
Come se non bastasse, i Chobu Chan sono presenti anche nella location di Niaowu, nascosti in tutta la città in negozi e altri luoghi come nei templi, facilmente sfuggenti per la loro mimetizzazione con gli oggetti negli ambienti circostanti, solo un occhio attento può riuscire ad individuarli tutti.
Ad ampliare poi la sidequest con questa sorta di visione dei dettagli del mondo di gioco, per il vero turista è disponibile anche la ricerca delle bandiere blu sparse per la città di Niaowu, Chobu per il parlato giapponese.

Anche il telefono fa il suo ritorno, con una scheda telefonica sarà infatti possibile chiamare i vecchi amici dei due titoli passati, magari per aggiornarli o essere aggiornati, su ciò che sta accadendo loro o informarli su noi stessi, non mancherà quindi di provare forti emozioni di vecchi e memorabili ricordi...

Persino un bellissimo SEGA Saturn versione giapponese è presente nel gioco evocando bei ricordi, ma stavolta solo sottoforma di Easter Egg ed è presente in vari punti di gioco.

[DLC]
Per quanto riguarda gli extra...
Sono presenti espansioni di memoria immessi come DLC dopo l'uscita del gioco come Bailu Chan Hunt, ossia la caccia ai Chan sparsi per Bailu e Battle Rally, ossia letteralmente una lotta a tempo con tanto di Checkpoint e Goal, chiaro riferimento ad OutRun, avremo dunque modo di scegliere principalmente un personaggio su tre offerti: Ryo Hazuki, Ren Wuying e Wei Zhen per poi così impersonare ognuno dei quali sfruttando il proprio stile e arsenale di mosse, combattendo contro nemici per farci strada fino al traguardo.
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Possono bastare per allungare i tempi di gioco? In teoria sì, ma in favore della sua longevità, sono immessi addirittura DLC legati alla storia, un espansione chiamata Story Quest Pack, dove per espandere ulteriormente il gioco, toccherà a Ryo imbattersi con un volto familiare del passato (Zhang) e cercare di salvarlo ancora una volta dal suo rapimento.
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Altro DLC chiamato Big Merry Cruise, implementa non poco la longevità di gioco. Trattasi di una nave da crociera che passa a Niaowu dove al suo interno vedono disponibili nuove side quest, diversi tipi di intrattenimento e costumi sbloccabili trovabili a bordo.

Poiché il gioco non sarebbe stato possibile senza i finanziamenti da parte dei fan, nel gioco sono presenti degli omaggi a tutti coloro che hanno finanziato il gioco in base alla somma di denaro inviata.
Ad esempio, in alcuni stand dei Lucky Hit in Chobu, sono raffigurate le facce di alcuni dei finanziatori.
Dentro il tempio di 'Save Shenmue' ci sono altri tributi ai finanziatori come le Toy Capsule con i loro volti, e le foto reali adibite a quadri appesi.
Nell'albergo è disponibile anche un memopad con dediche da parte dei finanziatori di diversi paesi che esprimono tutto l'amore per questa saga.
Non mancano poi i nomi di ogni singolo finanziatore presente nella lista dei crediti dei finanziatori che ha contribuito con un minimo di 100$ per il salvataggio di Shenmue.

Insomma, la passione sconfinata dei fan per la saga è indissolubile, e questo è stato determinante al fine di proseguirne la storia.

Come avrete capito bene infatti, la storia prosegue esattamente da dove era stata lasciata.
Dovremmo vivere a stretto contatto con Shenhua con l'obbiettivo iniziale di ritrovare suo padre, scoprire poco più sugli specchi e seguire ovviamente le orme del padre di Ryo, per comprendere poco più delle sue origini; cominciando a scavare sull'amicizia tra Iwao e il padre di Lan Di: Zhao Sunming, morto in circostanze misteriose.

Non mancheranno poi scene toccanti, e inaspettati tradimenti che metteranno a dura prova le nostre capacità di proteggere le persone a cui teniamo.
Solo con amici stretti e fidati, proprio come a detta del padre di Ryo prima di morire, riusciremo a riscattarci e ad affrontare il male coi loro malefatti e a salvare quindi i nostri cari.

Ci saranno nuovi personaggi con cui confrontarsi come Niao Sun, una donna misteriosa e malevole che lavora accanto a Lan Di, nonché una delle quattro leader dei Chi You Men, nota già da un vecchio trailer promozionale rilasciato prima ancora di Shenmue. Trattasi di una manipolatrice esperta di arti marziali che si fa strada con la sua doppia personalità e che ama confondere e ingannare le persone sfruttando il suo fascino.
A nostro favore in compenso, ci saranno anche volti noti come Ren che aiuterà a suo modo il nostro protagonista.

Con un finale spettacolare e pieno di colpi di scena, adattate dalle incredibili caratterizzazioni dei personaggi che trasmettono emotività di forte intensità grazie le loro espressività dinanzi le insidie.
Lasciano un'inevitabile nodo alla gola diviso tra rabbia e tristezza, per poi infine colmarsi con grandi aspettative di speranza.

Il fatto che la trama non vada avanti più di tanto, ma riveli pochissimo, il giusto che basta per tornare in rotta, con questo breve e intenso viaggio di Ryo svolto a sottolineare una continuità della trama fine a sé stessa.
Può solo che significare un aspetto positivo per l'intera saga.
In questo modo le basi di Shenmue III verranno sfruttate con maggiore libertà dagli sviluppatori per esprimersi e raggiungere livelli massimali nei titoli futuri da Shenmue IV in poi.

Non è un caso infatti, che inizialmente le location di Shenmue III sarebbero dovute essere tre: Bailu, Chobu e Baisha, ma per ovvi limiti di budget ne furono immesse due: Bailu e Chobu o Niaowu che dir si voglia.

In definitiva Shenmue III è e rimane un gioco come nessun altro. Shenmue III è il seguito che tanto abbiamo sognato, è l'esperienza che abbiamo bisogno di continuare e più di ogni altra cosa meriti di maturare.

Il fatto che questo capitolo non determini la fine, può solo che essere un aspetto positivo. Sia per il fatto che il successore deve proghedirsi, sia per il fatto che la saga possa portare speranza per un futuro più roseo.
Shenmue III è arrivato e Shenmue IV potrebbe presto essere rivelato come conferma Suzuki stesso la volontà di continuare quantomeno fino al completamento della storia.

Il nostro viaggio alla ricerca della verità non smetterà di rassegnarci, così come la nostra sete di vendetta!

"Non conoscerà la forza che possiede.
La forza che lo vorrebbe distrutto.
La forza che esaudirebbe i suoi desideri." Cit. Shenhua

EijiShenLink

ha scritto una recensione su Shenmue

Cover Shenmue per Dreamcast

YT Videoreview: https://www.youtube.com/watch?v=E3X9FdYWfso

Originariamente pianificato per dirigere gli schemi su Saturn col nome in codice Project Berkley, Shenmue è il capolavoro di Yu Suzuki rilasciato da SEGA nel 1999, nato come Killer Application sull'ultima console che ha fatto sognare molti, per di più di un pubblico di nicchia: il Dreamcast.

L'hardware progettato col nome in codice Katana, il Dreamcast, la sfortunata console bianca rilasciata nel '98, è oggi considerata la miglior console di sempre, nonché
d'esempio per ogni software-house e patrimonio d'ogni gamer che si rispetti.

La prima console in termini di bit, quanto ai suoi 128 di arte pura, fu la console più potente e rivoluzionaria mai conosciuta.
Il Dreamcast è una macchina tecnicamente avanzata e ben bilanciata, esente da ogni problema di confronto verso le controparti, presenti e future alla sua epoca,
uno tra tutti il PlayStation 2, un'ombra oscura tanto premiata quanto sopravvalutata che giaceva dietro la sua forte luce.

Ma cos'è il Dreamcast?
Cominciando per le specifiche tecniche della console possiamo anzitutto dire che sono ben sfruttate e all'avanguardia, non è un caso infatti che una nota caratteristica del Dreamcast di cui vantava essere seconda a nessuno fosse l'HSR, ossia (Hidden Surface Removal); tecnica incontrastante della macchina SEGA, in grado infatti di calcolare una quantità elevata di poligoni su schermo grazie alla rimozione di quelli superflui non visibili a occhio nudo, al fine così di ampliare scene complesse supportando pertanto un frame rate stabile a 60 fps.

La console vantava di un hardware di semplice architettura al contrario del suo predecessore, il Saturn, visto che quest'ultima aveva un hardware a due CPU che richiedeva elevate capacità di gestione da parte degli sviluppatori affinchè i giochi possano permettersi di girare fluidamente e visibilmente bene sulla macchina.
Difficoltà non trascurabili soprattutto da parte delle terze parti visto che solo SEGA sapeva come gestire al meglio il proprio hardware, come dimostrano anche le alte risoluzioni di titoli come Virtua Fighter 2 e Panzer Dragoon.
Al contrario, il Dreamcast aveva invece una libreria Windows; appositamente appropriata allo sviluppo da parte delle terze parti, semplificando non poco il lavoro delle stesse.

Se all'epoca il Dreamcast non ha venduto abbastanza o poco se paragonato alle lodevoli prestazioni hardware e software della stessa, è da rivedersi su diversi fattori dell'epoca: Primo tra tutti la moda e il marchio PlayStation, nonché l'ulteriore affluenza della pirateria facilmente raggirabile che riusciva a trascinare con sé la massa. Svista inconcepibile se fosse stata altresì sfruttata da parte di aziende attive in ambo i settori hardware e software come in passato come SEGA o Nintendo.
Ancora oggi le conseguenze nel settore videoludico non fanno che appesantire la questione, datosi che la maggior parte delle persone è ignara persino dell'esistenza di questa fantastica macchina.

C'è da dire che il Dreamcast aveva un bel lettore GD anziché di quello DVD tanto in voga in quegli anni, che SEGA avrebbe comunque rimediato negli anni a venire con un add-on da affiancare alla console se avesse avuto più tempo, ma che inevitabilmente è stata una parte fallimentare dovuta la sua assenza, poiché la controparte si affidava come strategia di marketing a un lettore DVD per leggere film oltre che i giochi, riuscendo così, in maniera fresca ad aprire i propri orizzonti anche per mezzo di promesse di mari e monti ai propri fan, che, prevalendo ogni spettanza su di una console ancora da uscire, reagivano in piena fiducia su quel che sarebbe stata poi la PlayStation 2. Altra causa è senz'altro la scarsa qualità degli spot pubblicitari a seguito all'insufficiente coinvolgimento su essi a discapito di far fronte invece a investimenti ben più importanti per il giocatore, i videogiochi.
Altro motivo è invece la mancanza di internet come oggigiorno, l'unica informazione libera erano di fatto i magazine in edicola o il negoziante di fiducia.
Eppure, è proprio internet una delle risorse più peculiari e incredibili di questa console. Grazie ad esso infatti, era possibile navigare nel web, scaricare DLC gratuiti, usufruire delle esclusive modalità offerte da ciascun gioco e giocare online. Tutto ciò, era non solo impensabile all'epoca, soprattutto per i 56k, ma piuttosto, internet non era un mezzo frequente e alla portata di tutti come lo conosciamo oggi.
Altra tecnica inarrivabile nemmeno dal settore stesso, visto che approdava nel mercato TV pochi anni più tardi fu il VGA, segnale che permetteva di mantenere la macchina a una risoluzione grafica sbalorditiva usufruendo dei vantaggi anche su monitor e futuri tv LCD, a scopo di mettere allo sbaraglio peraltro, la concorrenza e anticipando così, la previsione imminente verso la sostituzione dei tanto amati CRT, monitorando così nel corso della sesta generazione un ciclo vitale longevo e sicuro, fermo restando il fatto che suo malgrado, SEGA dovette ritirarsi dal mercato hardware nel 2001 rimettendoci purtroppo la morte prematura della più grande rivoluzione del mondo videoludico.

Se parliamo di Dreamcast e del suo fallimento, viene da pensare all'esempio perfetto riguardante al più grande fallimento sulla rivoluzione della storia.
Benchè la macchina non potè godere del successo meritato, il Dreamcast fa parlare di se' come un eroe che ha affrontato ardue battaglie, divenendo Leggenda.

Insomma, il Dreamcast è una console di tutto rispetto, l'ideale per grandi intenditori, potenzialmente degna di nota e in grado di sopraffare qualunque avversario grazie anche alla supremazia numerica di titoli qualitativi di alto rango immessi per questa macchina ciononostante il ciclo vitale breve.

La sua fama viene riconosciuta grazie a titoli di punta sfornati ogni mese dalla stessa SEGA e dalle terze parti come Namco, col titolo ribelle esclusivo Soul Calibur o come Capcom con i suoi due Power Stone.
Tra i capolavori SEGA è facile citarne alcuni come Sonic Adventure 1 e 2, Skies of Arcadia, o il primo cell shading che la storia ricordi: Jet Set Radio, e ancora, Virtua Striker 2, OutTrigger, The House of the Dead 2, Daytona USA, SEGA Rally 2, Metropolis Street Racer, e perchè no gli stessi di Yu Suzuki come F355 Challenge: Simulatore Arcade capace di dar filo da torcere a un qualunque titolo racing che si rispetti, e Virtua Fighter 3tb, titolo convertito dalla scheda
Arcade Model 3.

Ed è proprio Virtua Fighter 3 che Suzuki scelse come motore grafico basato per i combattimenti liberi in Shenmue, non è un caso infatti che nel percorso iniziale si chiamasse appunto Grande Progetto di Virtua Fighter, e non è un caso anche che Akira Yuki somigliasse proprio al protagonista Ryo Hazuki o Lau Chan a Lan Dì, e così via.
Per chi non conoscesse Virtua Fighter deve sapere che fu il primo picchiaduro poligonale 3D nato appena nel '93, il gioco è basato principalmente su 3 tasti: parata, pugno, calcio, che, grazie all'ausilio di essi, chiunque può cimentarsi mano a mano per sentirsi hardcore gamer, pochi però, potranno destreggiarsi e rivelarsi davvero come tali, datosi che sono richieste abilità importanti nell'eseguire combo scorrevoli e ben eseguite con la giusta sequenza tasti. Easy to learn. Hard to master: il picchiaduro è sì facile da imparare ma è comunque difficile da padroneggiare perché si adatti a un pubblico casual.

{Tra le tante curiosità, Virtua Fighter 2 vanta un'ulteriore importanza, quella di introdurre il Motion Capture nel gaming, fino allora adottato soltanto nel campo sanitario e dal grandeschermo.}
Anche Shenmue non è da meno; ed è stato anch'esso realizzato in Motion Capture, che grazie alla maestria dell'attore Masaya Matsukaze, sotto direzione di Yu Suzuki, interpreta bene il ruolo del protagonista Ryo sia nel parlato giapponese che nei combattimenti. Il suo diretto doppiaggio inglese invece viene svolto da Corey Marshall.

Come avrete capito bene, Shenmue vanta di due principali stili distinguendosi sotto due diversi tipi di combattimento: Il Free Battle e i Quick Time Event, detti anche QTE.
Il Free Battle, come accenna il nome, è il combattimento libero tipico "alla Virtua Fighter" per farla breve, la lotta libera che non ha niente a che invidiare a un qualunque titolo di lotta che si rispetti. Tali stili, possono presentarsi dal più classico dei modi 1 contro 1 in uno scenario, o persino 1 o 2 contro tanti avversari in uno scenario o in uno scenario continuo degno di un Beat 'em all in stile Streets of Rage.
I QTE invece, sono i cosiddetti tasti di riflesso, talvolta espressi su schermo ogni qualvolta ci sia un momento urgente o improvviso, premendo in fretta singolarmente o in rapida sequenza nei casi di più tasti, sarà dunque richiesto l'uso dei propri riflessi. Tali tasti non vengono sfruttati solo nella lotta, ma anche nel lavoro, o nella vita di tutti i giorni. Possono essere visualizzati su VMU (Visual Memory Unit), ossia la Memory Card con schermo LCD inseribile nella porta A1 del Controller qualora vi sia una nuova mossa da imparare in corrispondenza a un'occasione d'apprendimento.
In aggiuntiva, Shenmue vanta anche del continuo arricchimento di nuove mosse, degno del più grande gioco di ruolo con gli item nell'inventario.

Nel caso in cui non ci sentissimo abbastanza pronti o solo per il gusto di farlo, potremmo anche decidere di fiondarci in sala giochi per esercitarci con giochi come Excite QTE o QTE Title: quest'ultimo basato su Big Title, cabinato della Togo molto popolare in Giappone negli anni '80. Oltre questi giochi inediti tra cui anche le Slot Machine e le freccette Darts, si possono trovare anche i capolavori di Yu Suzuki degli anni '80: Hang-On e Space Harrier, eseguibili sia in sala giochi che gratuitamente a casa su un Saturn in versione giapponese. In Shenmue II invece, è possibile trovare OutRun e After Burner II, ma anche Hang-On in una particolare stanza segreta.
Tra gli altri passatempi ci sono anche i distributori rispettivamente della Coca-Cola nella versione giapponese o della Jet Cola in quella europea. Come se non bastasse, per chi ama collezionare personaggi storici SEGA e non, si possono trovare in vari punti le Toy Capsule, dove occorrà come sempre mettere una moneta, magari rilassandosi mentre si ascolta la musica desiderata da Jukebox.

L'atmosfera in Shenmue è di quanto più reale si possa spettare da un videogioco. In certi punti si respira aria di una semplice passeggiata, e in altre di pericolo, caratterizzata sempre con la giusta intonazione e ritmo dalle più grandi musiche da parte di compositori geniali del calibro di Yūzō Koshiro, principale compositore di giochi come Streets of Rage o Takenobu Mitsuyoshi compositore principale delle rispettive serie Daytona USA e Virtua Fighter.
Benchè inizialmente il gioco sarebbe dovuto appartenere al genere RPG, il titolo si è evoluto in ben altro, appartenendo a un genere del tutto nuovo ribattezzato dallo stesso Yu Suzuki come FREE, acronimo di Full Reactive Eyes Entertainment che, come suggerisce il termine, trattasi proprio sulla piena libertà e interazione tra oggetti e persone nell'ambiente.
La profondità e il concetto realistico di Shenmue, fanno sì che la trama possa non seguire necessariamente una sequenza diretta come di consueto. Se ad esempio veniamo battuti o semplicemente perdiamo un'occasione, avremo modo di proseguire da dove siamo rimasti; imbattendoci in un bivio e cambiando di consueguenza modalità di ricerca, permettendo quindi di continuare comunque. Facilitando peraltro il privilegio di immersione, così da poterci immedesimare ulteriormente nel gioco.

Il gioco si svolge in tempi moderni alla fine degli anni '80, più precisamente tra il 1986 e l'87, in Yokosuka, cittadella giapponese.
E in Hong Kong, Cina nel seguito diretto, Shenmue II.
Tra le peculiarità del gioco non vi è solo il passaggio dal giorno alla notte, ma spunta anche il Magic Weather System, caratteristica basata sul tempo meteorologico attinente all'epoca del gioco, capace quindi di far piovere, nevicare, rasserenare, con un preciso input che permette l'esatto tempo climatico di ogni giorno.
In sostanza in Shenmue c'è di tutto e di più, ed è possibile fare di tutto, come: girovagare, telefonare, entrare nei negozi e comprare, lottare, parlare con chiunque, lavorare, magari guidando; nel primo capitolo infatti si dispone del privilegio di guidare un muletto, dove l'incarico di questo lavoro richiederà lo spostamento dei vari blocchi negli appositi magazzini.

Sin dal primo istante, l'intro in-game ci catapulta direttamente in un mondo mozzafiato, reale, vivo e dettagliato, caratterizzato con texture nei minimi particolari e di grande impatto.
Nella presentazione si vede Ryo mentre fa ritorno a casa; dalla sua espressione si nota qualcosa che non va', come dei cambiamenti dall'esterno, il suo sguardo ci permette subito di intuire il percuotersi di una potenziale minaccia, avvicinatosi al residence intravede Ine-san a terra, come priva di sensi, da lì l'effettiva realizzazione di pericolo del padre è chiara. Una volta davanti al dojo, si vede Fuku-san, vittima di un colpo ben piazzato, sbalzare fuori.
Ryo entra quindi nel dojo, ma viene immediatamente tenuto a bada da due uomini in nero mentre vede suo padre Iwao nel bel mezzo di una disputa contro un misterioso uomo cinese che risponde a nome di Zhao Longsun, meglio conosciuto come Lan Di; si verrà a scoprire successivamente essere a capo organizzazione della mafia cinese i 'Chiyoumen', suo padre gli dice di stare indietro rassicurandolo, ma purtroppo sin dal primo momento ha la peggio, Ryo cerca quindi di intervenire, ma non può nulla dinanzi una tecnica tanto estrema mai vista prima. Il padre di Ryo dunque, a fine di salvare la vita a Ryo a sua volta, viene costretto a rivelare a Lan Di dove si trova il misterioso specchio, quello del dragone. Non contento, dopo aver citato le fatidiche parole di Zhao Sun Ming, Iwao tenta il tutto e per tutto rialzandosi, ma con un'ultima mossa letale scagliata sul petto, Lan Di ha la meglio su Iwao, il quale alzatosi, non poté altro che accasciarsi a terra chiedendo a Ryo di perdonarlo per doverlo lasciare solo, esperimendo a fatica le sue ultime parole, nel fare tesoro degli amici che gli stanno a cuore, per poi morire tra le braccia e le grida incredule del figlio, lasciando mistero e un vuoto incolmabile per il terribile omicidio.

Da qui inizia il viaggio, pieno zeppo di domande senza risposta. Mosso dall'intrepida volontà e sete di vendetta; daranno coraggio necessario a Ryo per condurlo sulle tracce dell'assassino del padre, sino a dirigersi in Hong Kong.

Normalmente la vostra routine quotidiana vi permetterà di alzarvi la mattina e andare a letto la sera. Nell'arco di questo tempo in Shenmue, avrete la libertà di indagare magari per indizi importanti a scopo di affrontare nuovi scenari, parlare con personaggi non giocanti per nuove rivelazioni, dritte e quant'altro, lavorare per mantenervi e per migliorare le vostre conoscenze investigative e ovviamente lottare quando sarete costretti a farlo.
Fra i tanti rivali, avrete comunque possibilità di fare affidamento sugli amici, soprattutto di quelli nuovi.
Avrete anche la possibilità di alleggerire le vostre ricerche per un po', grazie anche ai sentimenti da parte di una vecchia conoscenza, nonché cara amica di Ryo, ovvero Nozomi Harasaki.
Avanzando nel progresso di gioco avrete come obietivo anche quello di scoprire i vari quesiti irrisolti, cercando quanti più indizi e imparando il più possibile dalle arti marziali, facendo tesoro peraltro, delle persone sagge che incontrerete lungo il cammino, come ad esempio, Shenhua o Master Chen, che grazie al suo aiuto, Ryo scoprirà la presenza di un altro specchio, quello della Fenice, scoprirà anche dove si sta dirigendo il suo acerrimo rivale.
In Shenmue II il viaggio continua.
Questa volta, non avrete aiuti da nessuno e dovrete cavarvela per conto vostro affinché non troviate nuovi amici che vi aiuteranno nell'impresa di trovare una stanza a buon costo, o un lavoro che vi permetta di pagare l'affitto per il vostro pernottamento.

Il mondo nel secondo capitolo è mastodontico. Ben più grande rispetto al primo, così come lo sono anche la quantità delle persone.
Tra le altre novità immesse o aggiornate si possono trovare il gioco delle freccette 1 vs 1, i lavori part time ai Lucky Hit, il braccio di ferro e gli incontri a scommesse nel ring contro avversari uno più forte dell'altro con ciascuno le proprie tecniche, così come ovviamente ogni lottatore nel gioco.

Shenmue, realizzato dal team AM2 capitanato da Yu Suzuki e rilasciato come Killer Application per contrastare l'avvento di Sony, si rivela presto suicida consecutivamente agli elevati costi di sviluppo, carenti a ricoprirne i costi totali, e non con pochi problemi finanziari da parte di SEGA, detenendo così, il primato di gioco più costoso al mondo per diversi anni.
Passi falsi che come il 32X, portarono l'azienda del porcospino blu, conti in rosso già dalla quinta generazione, prima ancora di iniziare la vera console war.
Oggi, dopo interminabili battaglie, dobbiamo gran parte al gran ritorno del tanto atteso Shenmue III ai fan, che grazie al maestro Yu Suzuki, chiunque ha potuto contribuire al finanziamento del gioco su Kickstarter, portandolo al trono come gioco più veloce a raggiungere la quota di un milione di dollari, portandolo inoltre più rapido a superare l'obbiettivo principale dei 2 milioni di dollari (in sole 8 ore), lasciandolo, ad oggi, con vette oltre $6.3 milioni di dollari da parte dei 69.320 donatori, stabilendo così ogni record sul portale.
Nel 2019, Shenmue III non è il solo a fare ritorno, ma un anno prima, una seconda possibilità viene concessa da SEGA, che annuncia a sua volta Shenmue 1&2 HD attesi su console e PC prima dell'attesissimo seguito.

Nel complesso Shenmue è qualcosa che va' oltre il videogioco, è quanto più reale si possa desirare, capace di spezzare ogni connotato di videogame, andando oltre a quel concetto che siamo stati abituati a vedere da sempre. Sbarcando nell'era retrò come una porta nascosta che predice il futuro.
Un'esperienza ultra sensoriale che spinge le sorti del giovane Ryo in ogni confine immaginario del lesso videoludico. La resa grafica, la profondità, l'atmosfera, i dettagli, la poetica, il coinvolgimento, le emozioni, la caratterizzazione indimenticabile, il gameplay appagante, l'ampio sfondo realistico, l'insegnamento della vita che offre, fanno di Shenmue un'opera ineccepibile; una pietra miliare nonché forma d'arte, che porta con sè rivoluzione nel gaming sotto ogni aspetto.

10

Voto assegnato da EijiShenLink
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