Mi chiamo Alessio Melchiorre Siragusa, in rete mi faccio chiamare Alerage, sono un ragazzo nato e vivente a Palermo, una città dalle moltepl … Leggi tutto
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è la prima volta che faccio passare così tanto tempo da quando concludo un gioco e quando lo recensisco. non è una questione d'impegni o di non saper cosa dire, probabilmente è solo pigrizia e sto entrando in una mia nuova era in cui il mettere nero su bianco quello che penso di un gioco non fa più parte del mio personalissimo gioco o forse perchè come al solito mi sento combattuto perchè CloudPunk mi è piaciuto, ma effettivamente sono la persona meno adatta di parlare di qualcosa di cyberpunk, non sento di poter dire qualcosa di effettivamente utile per descrivere cosa si prova a giocare questo titolo, certo tra i miei generi musicali preferiti c'è una certa retro/syntwave/chiptune e tra i miei manga preferiti di sempre c'è un certo Blame! di Tsutomu Nihei, ma quello è un cyberpunk orrorifico a se stante, le mie uniche esperienze videoludiche a tema cyberpunk si contano sulle dita di una mano, così a memoria mi viene in mente deus ex human revolution, ma dopo il nulla, forse qualche ambientazione simil cyberpunk (ff7, ff13, ninja gaiden sigma e ninja blade valgono?) che però non portano con se le domande politiche, etiche, sociologiche e filosofiche tipiche del genere, quindi prendete questo discorso iniziale come una premessa o un'ammissione di colpa: "io non so un cazzo", nonostante mi allineai su posizioni transumanesime, io non ho letto neuromante, non ho visto blade runner (dovevo prima o poi ammetterlo), non ho giocato il gdr da tavolo di cyberpunk 2077 ne tanto meno il gioco di cd projekt.
Detto ciò così cloudPunk? alcuni su reddit lo hanno appellato come non-gioco, non antigioco, ma proprio non-gioco, perchè non è un torment o un mgs2 che prendono elementi antitetici di quello che possiamo definire un gioco o un prodotto interattivo, no no CloudPunk ha delle meccaniche da gioco ma non è un gioco perchè non è giocoso e anche utilizzando questo termine mi sembra di sbagliare perchè si potrebbe pensare a Death Stranding, dove ci sono delle meccaniche da gioco, c'è un messaggio, un qualcosa da trasmettere, un loop di difficoltà e ricompense, ma nel caso di Death Stranding la definizione di gioco è arbitraria, dipende se incontra più o meno il gusto del giocatore giocante, qui stiamo più su un livello di "walking simulator" e anche in questo campo mi sento terribilmente ignorante, non sto usando il termine walking simulator in modo dispreggiativo come si faceva qualche anno fa, anche perchè solitamente quei titoli hanno 2 massimi comun divisori, il primo chiamato "narrazione lineare" e per carità Cloudpunk non è chissà quale madonna di gioco riguardo le scelte, ma ci sono e l'altro massimo comun divisore è il level design lineare anche esso, in cloudpunk abbiamo una città da esplorare, un città piena di personaggi e piena di storie che vogliono essere raccontate.
Ecco forse sono giunto al fulcro di tutta l'esperienza l'esplorazione, il perdersi tra i cunicoli blocchettosi che compongono questa città, solo per ascoltare un dialogo e sapere di più di un personaggio x, il fatto è che come dicevo non c'è nulla di ludico in tutto ciò, come il death stranding che ho citato pocanzi lo scopo del protagonista per diverse iterazione è raggiungere un punto B partendo da un punto A, ma mentre in death stranding succedeva qualcosa durante il percorso, in cloudpunk non succede mai nulla, si perchè il gioco è privo di quella che in molti chiamarebbero "azione", non ci sono combattimenti o sparatorie, ma solo dialoghi, dialoghi skippabilissimi eh, ma talmente piacevoli che spesso si preferisce rimanere parcheggiati prima di raggiungere il punto B, ecco l'unico dispiacere che cloudpunk mi ha procurato è che non tutti personaggi abbiano la stessa cura di quelli principali, molti sono macchiette, ma si ha il sentore che meriterebbero molto di più per gli interrogativi che sollevano e le prospettive che portano davanti al giocatore, prospettive catastrofiche, classiste, dove il progresso tecnologico è solo una scusante per vessare quello che non piace alle corporazioni e il profitto l'unica religione, tutto ciò non parlando di massimi sistemi ma di cazzate, tipo di come ci voglia una licenza per suonare jazz oppure di come sia illegale possedere delle copie fisiche di videogiochi perchè sono violazioni del copyright (ehm, mi ricorda tristemente la piega dell'industria moderna) o ancora come la mente umana sia talmente limitata che gli ingegneri non sanno decifrare gli algoritmi dell'intelligenza artificiale che gestisce la città.
Insomma un gioco che tra i suoi punti di forza bisogna annoverare esplorazione e dialoghi, ma c'è anche dell'altro, non vi ho dato neanche un po' di contesto in effetti.
Rania, questo è il nome della ragazza che impersoneremo per tutta la durata del titolo, un ragazza proveniente da "fuori", forse una campagna o chissà cos'altro, ma che a causa di alcuni debiti contratti con le corporazioni si è trasferita nella città di Nivalis in cerca di lavoro, dove inizia a lavorare come corriere notturno (si, per questo ho fatto dei paragoni con l'opera di Kojima) per una società di consegne clandestina, il gioco presenta alcune scelte su diverse consegne un po' controverse, ma da quel che mi è sembrato capire non ci sono delle effettiva correlazioni tra le scelte che si prendono è i 2 finali presenti (credo siano 2) in quanto tutto si decide con una singola scelta finale .
L'intera grafica di Cloudpunk è fatta in voxel (i blocchi di minecraft per intenderci ma scalati e adattati in modo da comporre dei modelli più complessi) e nonostante questo possa sembrare un limite in realtà ha permesso agli sviluppatori di questo gioco di fare un gioco di queste proporzioni e con un colpo d'occhio invidiabile grazie a riflessioni e luci(si anche su switch), così da graziare il gioco anche di un doppiaggio integrale inglese, musicalmente è roba molto chill e ambient, raramente si hanno brani incalzanti, ma in ogni caso si tratta di brani con un spazialità incredibile, sospesi ed eterei e mai troppo tamarri.
in conclusione quindi cosa si può dire? io posso soltanto dirvi di non giocarlo su switch come ho fatto io, perchè con i caricamenti così lunghi rischia anche di diventare soporifero, per il resto è stato un'esperienza più che piacevole e non vedo l'ora che esca il seguito chiamato "Nivalis", anche se si tratterà di un gestionale.
Voto assegnato da AlerageTheZero
Media utenti: 7.7 · Recensioni della critica: 6.8
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