Cinema Land

Ci sono film che aspetti con ansia e curiosità. Poi li vedi, carico di aspettative, e rimani puntualmente deluso.
Jobs è uno di quei film.
Più che una biografia del fondatore di Apple, la pellicola si dipana lungo le 2 ore come un esteso promo, con l'intenzione di sottolineare la genialità e l'umanità dei prodotti made in Cupertino. Ciò che ne esce fuori è un patetico perbenismo nei confronti di Jobs, che mette quest'ultimo nei panni della vittima, prima, e nel salvatore supremo, poi.
Stupisce, inoltre, come una pellicola del genere possa soffrire di voragini clamorose nella trama. Ci si ritrova a tratti spaesati, talmente è la confusione che la sceneggiatura genera, con questa che addirittura omette passaggi fondamentali nella storia dell'azienda californiana (le vicende con Xerox e Microsoft).
E' innegabile che Jobs nasca come omaggio al guru di San Francisco. Ci troviamo, però, davanti ad una ricostruzione non veritiera e assolutamente romanzata. Se cercate qualcosa di più attendibile, c'è sempre il meno famoso "I pirati di Silicon Valley" ad aspettarvi.