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ha scritto una recensione su Fire Emblem: Shadow Dragon

Cover Fire Emblem: Shadow Dragon per DS

Fire Emblem: Shadow Dragon è stato il primo capitolo della serie "Fire Emblem" con il quale ho avuto la possibilità di giocare. La mia esperienza è stata sin da subito positiva, ma vediamo nel dettaglio ciò che ne penso di questo gioco:

La trama di Fire Emblem: Shadow Dragon è davvero molto semplice. Ci troviamo nel continente di Akaneia, nel quale da poco è scoppiata una guerra a causa dell’alleanza tra Medeus, il Drago Oscuro, e Gharnef per conquistare l’intero continente un secolo dopo la sconfitta di Medeus stesso avvenuta per mano di Anri il Grande grazie alla leggendaria spada Falchion. Tocca quindi al Re Cornelius di Altea, diretto discendente di Anri il Grande e padre di Marth, il protagonista, scendere in campo per salvare il continente dopo la deposizione della regina d’Akaneia, Nina, da parte delle forze nemiche. Marth, intanto, rimane in Altea con la madre e la sorella, “dedicandosi alle arti della penna e della spada”. Anche la storia è altrettanto semplice: lo sviluppo della trama è lineare, si passa di regno in regno per poter portare a termine l’obbiettivo ultimo di Marth (e non solo), ma non si tratta affatto di un punto negativo, anzi. Abbiamo una storia coerente, non presentando alcuna contraddizione o buco di trama, incalzante e per di più anche accattivante in cui ci vengono presentati anche colpi di scena degni di nota già dall’inizio dell’avventura. Essenziale anche la narrazione che, all’inizio di ogni capitolo, racconta brevemente grazie ad un narratore esterno ciò a cui il contingente di Marth andrà incontro proprio nel capitolo che si andrà ad affrontare. Potrebbe sembrare però che questa narrazione, per quanto semplice, possa causare qualche confusione a causa della grande mole di regni con i quali si viene a contatto in poco tempo e che quindi il giocatore possa avere un po' di difficoltà nel seguire lo sviluppo degli eventi con la massima lucidità. Ci viene quindi presentato un tipo di trama alquanto classico, con uno sviluppo della storia lineare ma mai banale, e con una narrazione semplice ed essenziale, con una lieve sbavatura.

Parlando dei personaggi, trovo che questi Fire Emblem: Shadow Dragon siano uno tra i punti più forti in assoluto del gioco. Personaggi come Marth, Minerva, Elice, Hardin, Nyna, Gotoh in particolare sono davvero carismatici, con una forza di spirito eccezionale e una fede incrollabile nelle proprie azioni e nei propri valori tali da poterli quasi toccare con mano. Proprio in virtù di questi motivi sono stato particolarmente colpito dal comportamento di Camus. Nonostante l’antagonista principale sia Medeus, credo che Gharnef possa essere più convenientemente considerato il miglior antagonista del gioco. Il mio personaggio preferito tuttavia rimane Marth, che mi ha colpito per la sua evoluzione psicologica costante sin dall’inizio della storia fino alla fine, in cui sono riuscito ad immedesimarmi completamente e con il quale mi sentivo totalmente in sintonia. Inoltre trovo molto sensata la scelta di non approfondire allo stesso modo la personalità e il carattere di ogni singolo personaggio, quanto piuttosto approfondire le relazioni tra gli stessi, più funzionale e generante più empatia da parte del giocatore verso i personaggi.

Ma il gameplay di Fire Emblem: Shadow Dragon è il maggior punto di forza del gioco. Veloce, incalzante, accattivante, semplice ma profondo. E’ un tipo di gameplay molto “preciso”, riflessivo e strategico: le mosse vanno studiate con molta cura e non basta guardare le immediate conseguenze delle nostre azioni ma bisogna essere lungimiranti e tenere conto anche delle prossime possibili azioni dei nemici, analizzare l’avversario contro cui combattiamo e l’arma che usa lui e che useremo noi, muovere bene le unità sulla mappa proprio per evitare di incappare in un nemico particolarmente avvantaggiato contro la classe di una nostra unità e anche elaborare strategie per cercare di perdere meno punti vita possibili e, anzi, infliggere quanti più danni possibili anche sfruttando le debolezze dei nostri avversari.

Dal punto di vista della difficoltà siamo su livelli davvero notevoli. Giocato a normale, per me ha rappresentato una sfida davvero molto impegnativa tanto quanto è stato l’appagamento derivato da questa sfida. Nonostante questa difficoltà elevata, però, non sono mai arrivato ad un livello tale da sentirmi frustrato. Sicuramente non è un gioco adatto a tutti, ma consiglierei di non arrendersi alle prime difficoltà e cercare di imparare dai propri errori per elaborare delle strategie migliori.

Altra importante componente del gioco che influenza anche il gameplay è il sistema di classi e la possibilità di poterle cambiare per (quasi) tutti i personaggi, che è sicuramente una grandissima e vantaggiosissima opportunità: grazie a questa possibilità ognuno, tra un capitolo e l’altro, può mettere in campo le unità con le classi che più si adattano al suo stile di gioco. Le classi a disposizioni tali da permettere il cambiamento di un nostro personaggio variano dalla classe con il quale viene reclutato lo stesso. Infatti non sarà possibile scegliere tra tutte le classi esistenti nel gioco, ma solo tra alcune, all’incirca 4-5 per un singolo personaggio, in modo tale da garantire un maggior equilibrio tra le fila del nostro stesso contingente. Ovviamente grazie al sigillo supremo sarà possibile procedere all’evoluzione della classe di un nostro personaggio e scegliere quindi tra le classi più evolute.

Il Level Design di Fire Emblem: Shadow Dragon è davvero variegato. Le mappe hanno sempre una conformazione diversa che spinge il giocatore ad organizzare meglio il proprio esercito per muoversi quanto più liberamente e senza intoppi possibile all'interno del campo. Montagne, castelli, pianure, deserti, fiumi (non sempre presenti tutti insieme in una stessa mappa) sono mescolati sapientemente tra loro e danno vita a mappe curate in ogni minimo dettaglio e mai vuote, ma anzi, sempre riempite da case, in cui fermarsi per parlare con gli abitanti e guadagnare qualche informazione, fortezze, per recuperare salute), scrigni del tesoro, empori, negozi e anche arene; tutte insieme sanno creare mappe di grande spessore e mai piatte, ma che anzi rendono ancora meglio l’idea del muoversi in un reale campo di battaglia.

Ultimo punto: gli Extra. Non mi dilungherò molto non avendo potuto provarli tutti, perciò mi soffermerò su quelli essenziali ma che ho ritenuto come i più importanti: Colonna Sonora e Dialoghi. Sul primo c’è poco da dire, infatti racchiude semplicemente tutte le soundtrack del gioco, ed è stata davvero una piacevolissima sorpresa dato che è un extra che non ho mai trovato in nessun’altro gioco; e il secondo permette di vedere quanti e quali dialoghi abbiamo sbloccato durante il corso del gioco, ma anche quali e quanti ci mancano, in modo da poterci dare una idea approssimativa di quanto ancora c’è da sbloccare nel gioco, spronandoci a completarlo.

Come già detto all'inizio, Fire Emblem: Shadown Dragon è stato il primo gioco di una serie a me completamente sconosciuta che mi ha profondamente colpito in maniera totalmente positiva e che ha dissolto ogni dubbio sul giocare e recuperare tutti gli altri titoli della serie. Una perla di rara bellezza che conserverò sempre con me e che avrà un posto di riguardo assieme a poche altre esperienze quando, fra qualche anno, riguarderò a ciò che è stata la mia passata esperienza da videogiocatore.

9.5

Voto assegnato da Zenithian
Media utenti: 8.1

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