Partivo con diverse riserve sul titolo, che non aveva proprio un biglietto da visita molto rassicurante (recitava una cosa del tipo "Salve, da grandi estimatori della saga di TES abbiamo deciso di creare un titolo con la stessa impostazione, stessi bug e animazioni oscene", ma ovviamente puzzava un po' di falso, dal momento che non è neanche teoricamente possibile fare peggio dell'animatore compagno di corso di Todd).
Parto con una premessa tecnica: il gioco, ad agosto 2018, su pc, configurazione media abbastanza datata, è un macigno, lo streaming delle texture è osceno e bisognerà scendere a qualche compromesso se come me non si è proprio attrezzati al meglio(e anche in quel caso, resta un macigno). Di bug non ne ho incontrato nessuno, nemmeno momentaneo, e penso di aver svolto praticamente tutte le quest secondarie che il gioco offriva. Qualche raro glitch buffo, un soldato incastrato in una lavandaia e cose del genere, ma veramente molto sporadici.
Il gioco è un'esperienza tutto sommato molto classica, si è il purtroppo non così frequentemente rappresentato in giochi del genere signor nessuno, e questo aspetto è ben presente sia sul piano del gameplay, sia nella simulazione medievale.
Si è inseriti in un contesto sociale, economico e culturale ben preciso, una ricostruzione storica solida e convincente che cerca di non essere fine a sé stessa, ma che influenza i vari aspetti del gameplay, seppur attraverso interazioni abbastanza scarne o limitate il più delle volte. Ma il gioco ha il cuore nel posto giusto, nelle prime ore cercherà quasi di giustificare al pubblico buzzurro dei tripla A alcuni aspetti, come il fatto che il figlio di un fabbro nel medioevo non sappia leggere e così via, e secondo me riesce a proporsi coerentemente come un progetto ad alto budget che non si finisce da solo ( cosa che non ha impedito ad un mio amico al quale l'avevo consigliato di riportarlo in quel postribolo da dove l'aveva comprato per prendere gud of waa rapporto-padre-figlio-barba ed ora senza boss divertenti edition) ma con uno svolgimento molto classico e privo di rischi o esperimenti, se il non inserire un mondo post apocalittico con un combat fluido basato sulla difficile concatenazione del tasto X-/quadrato e Y/triangolo possa non essere considerato un rischio.
La main quest è molto lineare a livello narrativo, ed è ovviamente in attesa di essere sviluppata nel sequel, ma è nel complesso soddisfacente e ben dispiegata, seppur con qualche punto morto o poco interessante verso la metà, nel complesso buona ma non memorabile di per sé, ma necessaria e piena di spunti nell'ottica quasi certa di uno o più seguiti.
Le side non sono molte, alcune sono veramente particolari e cercano di presentare situazioni inedite e divertenti, anche se sono scarsamente collegate alla main.
Il quest design in generale l'ho trovato buono, cerca di offrire diversi approcci il più delle volte, ma anche qui, nulla di memorabile, le singole interazioni sono molto banali e ricorrenti, e le combinazioni di queste non sono molto numerose. Resta comunque un aspetto dietro al quale c'è un po' di lavoro e lo considererei più che sufficiente considerando il panorama generale dei gdr tripla A.
Nel complesso è un lavoro solido, competente e promettente, avrei voluto alcune interazioni un po' più profonde, una simulazione del mondo di gioco più vibrante e dinamica ma questo è un discorso che voglio rivolgere di più al sequel che attendo con molta fiducia, dal momento che KCD oltre a porre delle solide basi è un gioco ottimo che mi ha spinto a girovagare con piacere e che mi ha offerto diverse situazioni stuzzicanti.
Però non puoi lottare per i diritti lgbt 1/10.