Blasphemous: the Board Game – Anteprima hands-on
Grazie all'italianissimo team di Ludus Magnus Studio abbiamo avuto la fortuna, durante l'ultima Play, di provare con mano Blasphemous: the Board Game, di cui vi parliamo nella nostra anteprima hands-on. Ambientato nel mondo creato da The Game Kitchen, questo gioco da tavolo punta a conquistare grazie a un gameplay coinvolgente unito a elementi di grandissima qualità. Se anche voi non vedete l'ora di vestire i panni di un Penitente, siete nel posto giusto.
Benvenuti a Cvstodia
Uno dei videogiochi metroidvania più apprezzato degli ultimi anni è sicuramente Blasphemous. Quello realizzato da The Game Kitchen, supportato da Team17, è un gioco punitivo ma soddisfacente, con chiara ispirazione a quelli che ormai sono stati denominati soulslike. Per chi non conoscesse il titolo, si tratta di un metriodvania realizzato in pixel art, in cui i giocatori vestono i panni del Penitente. Questo guerriero si trova a vagare nella terra di Cvstodia, devastata da un'emanazione della Divinità chiamata Miracolo. Utilizzando le ultime Preghiere rimaste, dovrà estirpare il male dal mondo, combattendo minacciosi mostri e potenti boss.
L'appassionante lore e le meccaniche di combattimento del gioco hanno ispirato il team di Ludus Magnus Studio, che ha deciso di realizzare un gioco da tavolo dedicato. Già autori del coinvolgente Trial of the Gods, il team si è lanciato nell'impresa di proporre l'esperienza del videogioco in un formato decisamente più fisico. Play 2025 è stata l'occasione di vedere dal vivo Blasphemous: the Board Game, già finanziato sulla piattaforma Gamefound con una campagna di grande successo. Il primo impatto con il gioco è stato incredibile: avvicinandoci al tavolo siamo infatti stati accolti da un grande tabellone raffigurante il mondo di Cvstodia, affiancato da una serie di splendide miniature di mostri e dei quattro Penitenti.
Il Pellegrinaggio di Blasphemous: the Board Game è infatti affrontabile in singolo o con un massimo di quattro giocatori, che dovranno fare di necessità virtù e unire le forze per combattere i mostri, pur sapendo che solo a uno di loro andrà la gloria. Come vedremo infatti, sebbene Blasphemous includa meccaniche di collaborazione, è di fatto un versus in cui a trionfare sarà solo uno dei partecipanti, quello in grado di sconfiggere il boss finale.
Il gameplay di Blasphemous: the Board Game
Dopo essere stati rapiti dal design del gioco di tavolo di Blasphemous è stata la volta di mettersi nei panni del nostro Penitente. Il guerriero che ci è capitato, il Penitent of the Golden Contrition, si è presentato a noi con una delle due build disponibili, accompagnato da una plancia dedicata necessaria per comprendere le abilità in nostro possesso. Ogni eroe è dotato di tre valori base, ossia Forza, Destrezza e Astuzia. Ogni build presenta valori diversi e sarà più o meno adatta a certe situazioni. Sulla carta personaggio è presenta anche un valore di difesa, diviso in base alle categorie di attacchi.
Sul lato sinistro sono invece presenti valori e slot per utilizzare le Preghiere, i Rosari e le abilità che, proprio come in un gioco di ruolo, sbloccheremo proseguendo nell'avventura. I tracciati nella parte bassa indicano invece Destino, Paura e Sussurri, che influenzeranno le nostre azioni sul tabellone e gli esiti delle esplorazioni. Infine la parte destra presenta uno spazio per la pozione curativa, inizialmente vuota, e per i tracciati Fervore, Salute e Lacrime. Comprese le nostre potenzialità, è stata la volta di lanciarsi nell'azione, affrontando le minacce di Cvstodia.
In Blasphemous: the Board Game, i giocatori si alternano in una serie di round, durante i quali si muoveranno sulla mappa di gioco cercando di completare missioni e sconfiggere mostri. Lo scopo è quello di potenziarsi, per arrivare con la giusta esperienza davanti al boss e sconfiggerlo. Durante il Pellegrinaggio, potremo chiedere l'aiuto degli altri Penitenti in combattimento, promettendo loro parte della ricompensa a noi destinata. Starà a loro decidere se darci supporto oppure ignorarci.

Minacce costanti
Come vi sarà facile immaginare, nel corso di Play abbiamo potuto avere un assaggio (seppur molto abbondante) di quello che sarà Blasphemous: the Board Game. Abbiamo potuto affrontare alcuni turni di gioco, scoprendo le particolarità dell'opera di Ludus Magnus Studio. La prima cosa che salta all'occhio è la mappa, in cui i luoghi interconnessi non sono in ordine numerico. Tutto ha una sua precisa disposizione, collegata anche alle missioni e alle prove che dovremo affrontare. All'inizio della partita infatti verranno estratte delle Quest che piazzeranno segnalini sulla mappa: risolvendoli o compiendo specifiche azioni potremo leggere parte della lore da appositi tomi, a volte ottenendo ricompense, altre andando incontro a piccole disgrazie.
Questa struttura si adatta in maniera egregia al mondo di Blasphemous, favorendo l'immersività dei giocatori e aumentandone esponenzialmente la rigiocabilità. Altro elemento che ci ha davvero colpito sono i dadi modulari in dotazione ai Penitenti. Ogni dado è composto da sei facce estraibili, che andremo a sostituire con altre più potenti man mano che completeremo le missioni. Questo ci renderà non solo più forti, ma anche più abili a difenderci e a completare le missioni. Anche Preghiere e Rosari, acquistabili da un apposito negozio in cambio di Lacrime, saranno fondamentali per trionfare.
La componente di supporto da parte degli altri giocatori è la parte più “tricky” di Blasphemous: molto spesso ci troveremo a confidare sull'aiuto degli altri Penitenti che, se non dovesse arrivare, ci metterà in seri guai. Fortunatamente, come ben sanno gli appassionati di videogiochi, la morte è solo una tappa. Potremo sempre cimentarci nuovamente nella sfida, in partite di circa 90 minuti. Questo si rivelerà ancora più realistico quando ci approcceremo al boss finale, pronto a suonarcele di santa ragione. E non pensate di scappare, perché se tergiverseremo troppo il mostro anziché aspettare nella sua spettacolare Arena dedicata verrà a farci visita sul tabellone.

Ora non ci resta che aspettare
Dopo aver provato con mano la qualità di Blasphemous: the Board Game il nostro primo pensiero è stato quello di voler iniziare immediatamente una partita completa. Il lavoro svolto da Ludus Magnus Studio è eccellente, curato e incredibilmente fedele al videogioco di The Game Kitchen. Elementi come i dadi modulari e la presenza di libri contenenti stralci di lore sono ulteriori punti a favore di un gioco da tavolo che si prepara a conquistare gli appassionati dei dungeon crawler.
A rubare la scena sono però le spettacolari miniature realizzate dal team, diventato ormai esperto nel plasmare mostri e personaggi. Osservare da vicino il potente ed enorme The Dreaming Prisoner, il boss che ci ha accompagnati nella nostra partita di prova, affiancato alle più ridotte miniature dei Penitenti, è stato davvero affascinante, come potete vedere anche nella gallery che trovate in cale alla nostra anteprima. Insomma, è quasi superfluo dire che, nonostante i rischi e le minacce che ci attendono, non vediamo l'ora di poter tornare a Cvstodia. Se anche la pensate così, allora preparatevi: non manca molto al lancio di Blasphemous: the Board Game!
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