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Sugardew Island – Recensione

Preparatevi a immergervi nell'incantevole vita insulare di Sugardew Island, il nuovo titolo di simulazione agricola uscito lo scorso 7 marzo per PlayStation 5. Sviluppato dallo studio indipendente Rokaplay, Sugardew Island rappresenta un omaggio affettuoso ai classici giochi come Harvest Moon, Stardew Valley, Roots of Pacha e infine My Time at Sandrock.



Ora, con l'uscita di Sugardew Island, ci troviamo di fronte a una nuova sfida: dare nuova vita a un'isola, mantenendo una fattoria e gestendo un negozio. Questo gioco rappresenta un'aggiunta preziosa al genere o rischia di cadere nel dimenticatoio? Scopriamolo insieme con questa recensione.



Una storia familiare



La trama di Sugardew Island è semplice ma coinvolgente: l'isola, un tempo utopica, vedeva coesistere in armonia persone, animali e spiriti della foresta. Da questa armonia nacque un albero che proteggeva l'isola. Tuttavia, l'avidità umana portò alla decisione di abbatterlo, per motivi non del tutto chiari. Gli animali quindi fuggirono e gli abitanti furono costretti a lasciare l'isola a causa del protettore dell'albero. Quest'ultimo fece gli crescere cespugli spinosi intorno per proteggerlo da ulteriori attacchi umani. Con il passare degli anni poi, l'isola cadde in rovina finché un povero naufrago non vi approdò, pronto a mettersi al lavoro dopo un breve tutorial della fattoria e del negozio.



Da un lato, questo approccio è apprezzabile, poiché i simulatori agricoli sono spesso noti per avere lunghi tutorial che possono risultare tediosi. Tuttavia, nel caso di Sugardew Island, un'introduzione leggermente più estesa sarebbe stata gradita, soprattutto per quanto riguarda la storia. La trama si sviluppa molto rapidamente, lasciando poco spazio per approfondire la storia e gli obiettivi del gioco.



Perché dovrei gestire un negozio per risolvere questo problema? Perché l'isola è presumibilmente in rovina, ma un NPC è in grado di ristrutturare completamente una fattoria e un negozio in poche ore, facendoli apparire perfetti? Solitamente, in questo tipo di giochi, si inizia con una baraccopoli da trasformare lentamente in una dimora degna di questo nome e in armonia con l'ambiente circostante. Queste incongruenze suscitano qualche preoccupazione: perché tutto è così facilmente ottenibile?



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È tutto qui?



Queste preoccupazioni si sono confermate nelle prime ore del titolo, poiché il ciclo di gioco risulta piuttosto monotono e ripetitivo. La giornata inizia con la cura della fattoria, l'apertura del negozio, facoltativa, e si conclude con il riposo notturno. Con il tempo, si sbloccano le richieste degli abitanti del villaggio, che consistono principalmente nel raccogliere o coltivare determinati oggetti da consegnare ai residenti in cambio di denaro, replicando così la meccanica delle vendite. L'unica distinzione tra il negozio e le richieste risiede nei Punti Armonia guadagnati dal negozio, una valuta speciale da riscattare presso l'Albero dell'Armonia per riportare l'isola di Sugardew al suo antico splendore. Le isole del coniglio, del maiale, del cervo, della donnola e del gufo offrono diverse ricompense per la fattoria, tra cui strumenti migliori, animali e nuovi semi.



Roka Studios sostiene di aver deliberatamente semplificato il gameplay per garantire un'esperienza più intima, ma un gioco con meccaniche semplici richiede che gli altri aspetti siano curati in modo impeccabile, cosa che purtroppo non avviene in Sugardew Island. Gli NPC sono poco memorabili e non stimolano l'interesse del giocatore. Normalmente, ci entusiasma costruire relazioni nei giochi, ma in questo caso non sentiamo alcun fascino verso gli NPC, poiché interagiscono con una sola frase al giorno. Non è possibile fare loro regali, ma solo rispondere “ok” alle loro considerazioni. L'unico modo per migliorare le relazioni è soddisfare le loro richieste, il che purtroppo si inserisce in un ciclo di gioco già monotono di suo. Una maggiore profondità nella storia e nei personaggi avrebbe sicuramente arricchito l'esperienza generale.



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Un ciclo



Sugardew Island presenta tre meccaniche di gioco fondamentali: coltivare raccolti, prendersi cura degli animali e vendere gli oggetti ottenuti nel negozio per avanzare nelle missioni. Questo ciclo, sebbene semplice ed efficace, risulta limitato rispetto ad altri giochi del genere Farming RPG, che offrono una maggiore varietà di attività.



I giochi di ruolo agricoli tradizionalmente includono attività secondarie come la cucina, la pesca e, in alcuni casi, l'esplorazione di dungeon. Tuttavia, Sugardew Island è privo di queste caratteristiche, concentrandosi esclusivamente sulle sue meccaniche di base.



Particolarmente deludente è l'assenza di un sistema di cucina. Nonostante la presenza di circa 20 tipi di colture, il gioco consente di creare un solo oggetto per il ripristino dell'energia. Questa mancanza rappresenta un'occasione persa per permettere ai giocatori di sperimentare diversi metodi per ripristinare l'energia od ottenere potenziamenti a breve termine. Un sistema di cucina ben sviluppato avrebbe potuto aggiungere un livello di complessità molto apprezzato.



D'altro canto, questa semplicità rende Sugardew Island più accessibile ai giocatori più giovani. Non vi è alcun rischio di perdere un animale a causa di una malattia o di svenire in un dungeon, né vi è la pressione di dover catturare pesci leggendari o consultare lunghe liste di ricette di cucina. Vi è un certo comfort zen nella routine quotidiana offerta dal gioco, che può risultare rilassante e piacevole per i giocatori in cerca di un'esperienza meno impegnativa.



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Potenziale perduto?



Sugardew Island è quindi un brutto gioco? No, assolutamente no. I controlli sono ben calibrati e rispondono alle esigenze dell'esperienza di gioco semplice che Sugardew Island intende offrire. Lo stile artistico è gradevole e visivamente accattivante, mostrando chiaramente la passione che Roka ha investito nel progetto. Inoltre, durante il gioco non abbiamo riscontrato alcun bug o glitch, rendendo l'esperienza complessivamente piacevole e fluida. Un ulteriore vantaggio poi è l'assenza di limiti di tempo stringenti.



In molti simulatori agricoli, è necessario andare a letto prima di mezzanotte per evitare di svenire e perdere denaro od oggetti. In Sugardew Island, invece, è possibile esplorare l'isola per tutto il tempo che si desidera, senza conseguenze negative.



La gestione del negozio inoltre è un concetto interessante: invece di mettere gli oggetti in una cassa per ottenere denaro il giorno successivo, qui si vendono direttamente ai clienti. Sebbene non sia un sistema complesso, poichè il 90% dei clienti acquista immediatamente, mentre il restante 10% richiede una breve interazione con tre semplici opzioni, è comunque un'idea piacevole e originale.



La strada verso il Platino



La collezione di trofei di Sugardew Island comprende un totale di 18 coppe, ripartite in 5 di bronzo, 11 d'argento, solo 2 coppe d'oro e nessun trofeo di Platino. Chi vorrà cimentarsi in questo 100% non troverà né grossi problemi in termini di tempo, né in termini di difficoltà.



Molti dei trofei infatti richiedono solamente di vendere in negozio un certo numero di verdure ricavate dalla vostra fattoria, niente di più e niente di meno. Il resto delle coppe è legato al completamento di alcune missioni e al raggiungimento di una certa somma di Sugardew, la valuta dell'isola. DING!!




L'articolo Sugardew Island – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

4 aprile alle 18:00

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