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Access Denied: Escape – Recensione Speedrun

Grazie al team di Ratalaika Games abbiamo messo alla prova le nostre capacità mentali con Access Denied: Escape. Seguito di un primo capitolo apprezzato dagli amanti dei rompicapo e sviluppato da Stately Snail, il titolo promette di metterci di fronte a prove ardue, ma mai impossibili.



Ah, ah, ah, non hai detto la parola magica!



Se amate i puzzle game, vi sarete probabilmente imbattuti nel primo Access Denied. La richiesta avanzata al giocatore era basilare: risolvere enigmi su strutture chiamate Data Valut, per proseguire con prove sempre più complesse. Considerato anche il prezzo di listino, l'assenza di una storia non pesava esageratamente su un'opera piacevole seppur di breve durata.



Da qui riparte il nuovo capitolo, sottotitolato Escape, che punta questa volta a dare un piccolo imprinting ai giocatori. Vestiremo infatti i panni di un hacker, a cui viene dato da uno scienziato l'incarico di entrare nel suo laboratorio e recuperare alcuni dati. Ovviamente tutte le informazioni sotto ben protette, dunque la scelta di un esperto sembra ovvia: peccato però che una volta dentro, la struttura si rivela una trappola. Per salvarci dovremo risolvere una serie di enigmi, dimostrando la nostra abilità e preparazione mentale.



Come potete immaginare, lo scopo principale di Access Denied: Escape non è quello di raccontarci una storia, ma di intrattenerci con dei puzzle. Per farlo, ripropone una struttura molto simile a quella del suo predecessore. L'aggiunta di una piccola componente esplorativa dona la giusta varietà, evitando di trovarsi semplicemente di fronte a una serie di cubi pieni di enigmi.



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Il gameplay di Access Denied: Escape



Ma come potremo scappare da un laboratorio aprendo semplicemente delle casseforti? Ogni Data Valut che ci troveremo di fronte ci avvicinerà di un passo alla fuga, chiedendoci però di risolvere una serie di enigmi di difficoltà crescente. Il titolo di Stately Snail prevede una visuale in prima persona, con un puntatore stile mouse per interagire con alcuni elementi. Potremo (anzi, dovremo) ruotare liberamente i Data Valut, per scoprire indizi e punti chiave che ci permetteranno di passare allo strato successivo o arrivare al cuore della cassaforte.



Si passa da prove numeriche ad altre con incastri, arrivando persino a piccoli mini giochi. Il team dimostra ancora una volta la sua abilità coi rompicapo, proponendo delle sfide intriganti ma mai impossibili da risolvere. L'assenza di timer o di qualsiasi altro fattore di stress rendono inoltre Access Denied: Escape adatto a qualsiasi tipologia di giocatore. Chi dovesse rimanere bloccato potrà persino fare affidamento su un sistema in tre step di indizi, che ci diranno in maniera sempre più “invadente” quale sia la mossa successiva. La durata contenuta dell'opera la rende inoltre perfetta come filler tra titoli più impegnativi.



Piacevole anche il comparto tecnico: la grafica non è ovviamente nulla di clamoroso, ma è sicuramente funzionale all'esperienza proposta. I Data Vault sono sempre ricchi di colore e con tanti elementi interattivi, mentre il laboratorio è spartano ma ben realizzato. Stesso discorso per una colonna sonora che non vincerà premi a profusione, ma risulta piacevole all'orecchio e accompagna i giocatori nei ragionamenti senza distrarli eccessivamente.



Il Platino di Access Denied: Escape



Se siete alla ricerca di un titolo che vi permetterà di allargare rapidamente la vostra bacheca, allora Access Denied: Escape fa decisamente al caso vostro. Proprio come per il primo capitolo, anche in questo seguito basterà risolvere tutti gli enigmi per sbloccare la scintillante coppa blu. I più abili dovrebbero essere in grado di completare l'impresa in meno di un'ora, anche senza sfruttare guide.




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