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Edge of Sanity – Recensione

Chi l'avrebbe mai detto che il nostro nuovo incarico alla PRISM ci avrebbe permesso di realizzare la recensione di Edge of Sanity. Sviluppato da Vixa Games e pubblicato su console Daedalic Entertainment, il gioco promette di offrire un'esperienza horror psicologica intrisa di misteri lovecraftiani. Premesse decisamente allettanti, per un gioco che si rivela un mix di generi piacevole e divertente.



Il signor Carter, suppongo



Se siete appassionati di Lovecraft, allora vi sarete accorti che il numero di opere ispirate ai racconti dell'orrore dello scrittore sono aumentati esponenzialmente nel corso degli anni. Alcuni più ispirati, come Call of Cthulhu o The Sinking City, altri invece molto più lacunosi e pressapochisti. Per capire a quale delle due sfere appartenga Edge of Sanity, è bene partire dalla trama. I giocatori vestono i panni di Carter, un dipendente della società PRISM che opera nella fredda Alaska. Risvegliatosi da quello che sembra un incubo, Carter scopre parlando con il suo socio Frank di essere stato trasferito alla sede della ditta, senza però sapere come abbia fatto a tornare al suo vecchio posto di lavoro.



Neanche il tempo di metabolizzare l'amnesia che strani mostri invadono la struttura, costringendo Carter a combattere per la sua vita e fuggire per salvarsi. Riesce così ad arrivare a un accampamento, dove inizieranno a radunarsi alcuni dipendenti PRISM dalle più disparate personalità. Questa società improvvisata dovrà collaborare per sopravvivere, mantenendo Carter come fulcro centrale. In pieno stile This War of Mine, verrà proposto ai giocatori un mix di gestione delle risorse, stealth ed esplorazione in 2D. Il tutto per svelare gli oscuri misteri della PRISM e riuscire a fuggire dall'inospitale Alaska ormai infestata da mostri.



Queste premesse sublimano in un titolo che riesce a mettere addosso al giocatore una certa tensione, tra ambientazioni cupe e mostri che appariranno dal nulla. Avvolto da ghiaccio, il party dovrà stringere i denti e sfruttare le poche risorse recuperate sul territorio ostile per sopravvivere e superare gli orrori, il tutto prima di cedere alla pazzia o alle malattie. Profonde meccaniche survival influenzano quindi un gioco che fa dello stealth la sua arma principale. Durante le esplorazioni, Carter dovrà cercare ove possibile di sfuggire alle battaglie per vivere un altro giorno e proseguire nella sua missione di fuga.



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Il gameplay di Edge of Sanity



Se vi state chiedendo come i generi di Edge of Sanity si mischino, è presto detto. Il campo farà da base, in cui stoccare le risorse e dove gestire i membri del gruppo e decidere il da farsi. Ogni personaggio secondario avrà una personalità unica e punti salute e morale da gestire. Ogni attività che gli faremo compiere intaccherà questi valori, ripristinabili mediante strumenti speciali (come un buon caffè) o il semplice riposo. Ogni NPC inoltre avrà delle abilità peculiari, che lo renderanno più efficace in certi frangenti. Studiare al meglio come dislocarli permetterà quindi di ottimizzare i tempi.



Il nostro Carter invece è un tuttofare, nonché l'unico personaggio che potrà esplorare le location bidimensionali di gioco. Queste sono ricche tanto di risorse quanto di minacce, senza contare che molte saranno fondamentali per proseguire con la storia. Tra colpi di scena e segreti svelati, infatti, potremo addentrarci sempre di più nei meandri del torbido dietro la PRISM, per puntare come fine ultimo alla fuga da una terra inospitale e infestata. Durante le fasi esplorative, Edge of Sanity spinge il giocatore ad azioni stealth, evitando ove possibile gli scontri e riducendo al minimo gli sforzi.



Ognuna delle ambientazioni presenta rischi e ricompense, da calcolare quando le andremo a selezionare. Inoltre potremo affrontare determinate missioni storia solo dopo aver ottenuto specifiche risorse, rendendo fondamentale cercare rifornimenti. Questo meccanismo, sebbene interessante, diventa però rapidamente monotono: alcune richieste sono particolarmente esose, mentre gli ambienti tendono a ripetersi troppo spesso. Fortunatamente, a dare una ventata di colore (se così possiamo dire) ci pensano gli orrori lovecraftiani che attendono il nostro povero sopravvissuto.




Un vero trauma



Se avete giocato titoli ispirati all'universo di Lovecraft, saprete bene che la follia e i traumi rappresentano una componente fondamentale. Edge of Sanity sfrutta questi due elementi in maniera molto saggia. La sanità mentale dei personaggi è infatti indicata da una barra che, man mano che calerà, li porterà ad agire in maniera sempre più strana e irrazionale. Questo vale anche per il nostro Carter, che avrà però un ulteriore risvolto. Stando troppo a contatto con i Grandi Antichi e le creature extraplanari, svilupperà dei traumi. Questi si tradurranno in un mix di bonus e malus, che andranno a modificare le abilità del protagonista della storia.



Ovviamente il rischio è sempre quello di cedere alla follia, dunque non stupisce che Vixa Games abbia studiato sia la malattia che la cura. Sparsi nelle ambientazioni troveremo infatti totem e altari per depurare l'anima di Carter e ripristinare uno stato di apparente equilibrio. Tutte queste meccaniche si amalgamano bene nel tessuto fatto di esplorazione, mostri e turbamenti. Proprio i mostri sono un altro punto a favore del gioco. Proposti con una buona varietà e un ottimo design, sapranno sempre mettere in difficoltà gli avventurieri.



Edge of Sanity include inoltre piccoli puzzle, armadietti da aprire e vie segrete da trovare: tanti piccoli elementi, che rendono però l'esplorazione più intrigante. Non mancano nemmeno momenti in cui dovremo decidere se proseguire o rientrare, in una lotta tra la possibilità di trovare tesori ancora più utili a rischio della vita oppure rimanere cauti ma sicuri di svegliarci il giorno successivo.



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Il comparto tecnico di Edge of Sanity



Abbondanza di verde e rosso, grumi di sangue e tentacoli a ogni angolo, oltre a strane creature ibride simili ad animali marini. Il repertorio lovecraftiano è ben noto e torna prepotentemente anche in Edge of Sanity, che unisce però agli elementi tipici del genere anche il suo tocco personale. La maggior parte delle aree è avvolta dal buio, che potrà essere squarciato dalla nostra torcia. Gli effetti di luce sono realizzati magnificamente, così come il design generale delle ambientazioni e dei personaggi. Lo stile simil-fumetto in due dimensioni si sposa bene con l'oscura Alaska e con le zone claustrofobiche che esploreremo, così come con gli orrori cosmici che ci sbarreranno la strada.



A raggiungere picchi di eccellenza ci pensa il comparto audio, con rumori da ogni dove (avvertibili soprattutto usando delle buone cuffie) a tenerci sempre sulla corda. Piacevole anche il doppiaggio in lingua inglese dei vari personaggi, mentre meno valida è la traduzione dei testi in italiano. Il fatto che questi siano presenti e aiutino a capire facilmente la storia è comunque più che apprezzabile. Altrettanto non possiamo dire per il sistema di controllo, decisamente penalizzato su console e molto legnoso da gestire. Abbiamo trovato particolarmente frustrante la gestione dei lanci, ma in generale Edge of Sanity sembra sempre lento e compassato, anche nei momenti in cui dovrebbe essere reattivo.



Buona invece la longevità dell'opera: al netto di eventuali sconfitte, per completare tutte le missioni della storia saranno necessarie circa una decina di ore. Nulla inoltre vi vieta di affrontare nuovamente l'incubo, per scoprire magari ulteriori segreti o approfondire la relazione con i vari NPC presenti nell'accampamento. Se siete inoltre dei completisti non potrete esimervi dal cercare di vedere tutti i finali disponibili e dimostrarvi dei campioni giocando in modalità Ironman.



Il Platino di Edge of Sanity



Anche se siete degli inossidabili cacciatori potreste decidere di affrontare più run sul gelido suolo dell'Alaska. Per ottenere il Platino di Edge of Sanity sarà infatti necessario compiere sforzi non da poco: oltre a una serie di sfide di miscellanea, bisognerà terminare l'avventura senza far morire nessun NPC, giocare in modalità Ironman e ovviamente guardare i finali disponibili. Un'impresa non da poco, che potrebbe spingere i meno stabili sull'orlo della follia. Del resto, questo è anche lo scopo ultimo del gioco…




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ieri alle 22:00

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