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Metal Hellsinger VR – Recensione

Se avete sempre desiderato ammazzare demoni, scendendo all'inferno accompagnati da una colonna sonora piena di chitarre e growl, allora Metal Hellsinger per PSVR 2 è l'esperienza che fa per voi. Questo titolo, sviluppato da The Outsiders e Lab42, mescola la frenesia di un FPS con l'atmosfera coinvolgente della realtà virtuale, aggiungendo una nuova dimensione all'azione ritmica tanto apprezzata dai giocatori.



L'inferno a ritmo di metal



Metal Hellsinger, che abbiamo analizzato tempo fa nella sua versione lineare, ci catapulta direttamente nelle profondità degli inferi. Qui impersoniamo l'Igniter, un essere determinato a vendicarsi contro i signori dell'Inferno. La narrazione è portata avanti da brevi scene e dal commento di Paz, un teschio parlante che funge da guida nel nostro viaggio. Tornano quindi volti noti che chi ha amato la precedente versione del gioco riconoscerà all'istante.



La trama però non è l'elemento di maggior richiamo del titolo. Questa funge infatti da semplice pretesto per alimentare la furia e l'energia necessarie ad affrontare i diversi livelli infernali. Il vero focus del gioco è il ritmo: ogni azione, dallo sparo alla schivata, deve essere effettuata seguendo il tempo della musica. E la musica non è una qualsiasi colonna sonora: è heavy metal, con tracce originali create appositamente per il gioco, eseguite da cantanti di gruppi famosi come Serj Tankian dei System of a Down.



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Il gameplay in realtà virtuale



La versione per PlayStation VR 2 di Metal Hellsinger aggiunge una dimensione completamente nuova all'esperienza di gioco. Sparare seguendo il ritmo metal, mentre ci si guarda intorno sfruttando il visore, il tutto in prima persona, crea un coinvolgimento e una connessione con il gioco che è impossibile da raggiungere su schermo piatto. Grazie ai controlli di PSVR 2, la precisione degli attacchi a ritmo è migliorata, ma serve una buona coordinazione per mantenere il flusso e il punteggio elevato.



Chi ha adorato Metal Hellsinger non potrà che rimanere affascinato da questa versione in realtà virtuale, anche se il rischio è ovviamente quello di manifestare una certa motion sickness, dovuta alla necessità di muoversi freneticamente. Altro tasto dolente è la scarsa interazione con l'ambiente, cosa che, in certi punti del gioco, fa perdere l'immersione.



La progressione nel gioco avviene attraverso livelli che rappresentano diverse zone infernali, ognuna con il proprio boss e una serie di prove ritmiche. Il livello di sfida è elevato, soprattutto quando si punta a punteggi alti, ma la soddisfazione nel superare una sezione perfettamente a ritmo è unica. Il titolo, dà la possibilità di scegliere i livelli di difficoltà e di scegliere i setting del VR come più preferiamo: tra le altre, c'è anche un'opzione che non farà perdere mai il ritmo, semplificando notevolmente le missioni a discapito del coinvolgimento del gameplay.



Altro tallone d'Achille di Metal Hellsinger è che, dopo alcune ore, il titolo soffrirà un po' di ripetitività. Gli schemi dei nemici e i pattern degli attacchi tenderanno a riproporsi costantemente, ma l'intensità dell'esperienza in VR compenserà in parte questa sensazione.



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Il comparto tecnico di Metal Hellsinger VR



Dal punto di vista tecnico, Metal Hellsinger raggiunge un buon livello di dettaglio su PlayStation VR 2. La grafica è solida, anche se non dettagliata come alcuni altri titoli VR più recenti. Gli ambienti sono evocativi e contribuiscono a trasmettere la sensazione di essere veramente negli Inferi.



La sincronizzazione tra la colonna sonora e il gameplay è il vero cuore dell'esperienza: la musica diventa più intensa aumentando di ritmo, inserendo le voci dei cantanti man mano che si accumulano colpi con la giusta cadenza. Questi faranno anche aumentare il moltiplicatore di punteggio, in un crescendo che aumenterà l'adrenalina e coinvolgendo sempre di più il giocatore con un climax esaltante.



Il feedback tattile è ben utilizzato, con vibrazioni che seguono il ritmo dei colpi e un leggero feedback quando si sincronizza un attacco perfetto. Tuttavia, la già citata assenza di una maggiore interazione con l'ambiente si fa sentire e potrebbe ridurre l'immersione per alcuni giocatori. Tutto dipende dalla tipologia di esperienza che vi aspettate da uno FPS in realtà virtuale.



I trofei di Metal Hellsinger



Eccoci giunti alla sezione più amata dai cacciatori. I trofei di Metal Hellsinger propongono una serie di sfide interessanti e dalla giusta difficoltà. Raggiungere il massimo punteggio nei vari livelli, sconfiggere ogni boss, completare tutte le sfide, non perdere la serie ritmica, richiedono una buona profonda padronanza del gameplay ritmico. La difficoltà nel raggiungere alcuni dei punteggi richiesti potrebbe rappresentare un grande scoglio per chi non è particolarmente abile nei rhythm game. Puntare al Platino però sarà una sfida esaltante per i cacciatori più musicali. Inoltre ricordate l'opzione per non perdere mai il ritmo, che semplificherà notevolmente la caccia.




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