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Master Detective Archives: RAIN CODE Plus – Recensione

Spike Chunsoft ci delizia nuovamente con una fresca uscita per PlayStation 5. Un'avvincente avventura investigativa che si snoda in un vasto mondo aperto, popolato da personaggi complessi e dalle mille sfaccettature. Master Detective Archives: RAIN CODE segna il grande ritorno di Kazutaka Kodaka, mente geniale dietro la celebre serie Danganronpa. La sua impronta stilistica e narrativa è evidente anche in questa nuova entusiasmante creazione.



RAIN CODE, originariamente lanciato per Nintendo Switch, ha fatto il suo ritorno con una versione Plus. Caratteristica solitamente comune per le riedizioni di giochi giapponesi di nicchia. La nuova edizione non solo è stata rilasciata su diverse piattaforme, ma ha anche beneficiato di un significativo incremento delle prestazioni tecniche e dell'aggiunta dei DLC rilasciati successivamente. Questi ultimi rappresentano una raccolta di narrazioni aggiuntive che forniscono ulteriori dettagli sui personaggi della storia principale, arricchendo l'esperienza di gioco.



Un investigativo stravagante



Forse non tutti hanno avuto l'occasione precedentemente di immergersi nel mondo di Master Detective Archives: RAIN CODE, vista l'esclusività della sua piattaforma. Coloro che si avvicinano per la prima volta a questo titolo in questa versione sono, a mio avviso, piuttosto fortunati. Avranno l'opportunità di sperimentare una versione migliorata rispetto all'originale. Essendo una visual novel tridimensionale, la fluidità delle scene, dei dialoghi e dei tempi di caricamento, sono elementi cruciali per apprezzare la narrazione dettagliata e i testi abbondanti che caratterizzano il gioco, tipici di un'avventura investigativa. E come ci si potrebbe aspettare da un'opera di Kodaka, non manca una struttura narrativa complessa e innovativa che aggiunge profondità al semplice atto di leggere.



Il gioco ci immerge nella vita di Yuma Kokohead, giovane protagonista affetto da amnesia. Considerato uno dei migliori detective in circolazione, membro dell'élite dei Master Detectives. Svegliandosi in una stazione ferroviaria, con un treno in partenza e la memoria appena abbozzata, Yuma è lontano dall'immaginare che si troverà presto coinvolto in una serie di omicidi e misteri. Questi eventi lo condurranno a esplorare gli angoli più bui e intricati di Kanai Ward. Una rappresentazione distorta e critica di certi aspetti della vita urbana giapponese, vista attraverso una lente che alterna noir, horror, satira e critica sociale.



Non si tratta però di una semplice indagine da manuale, poiché Yuma è posseduto e legato a una Shinigami in stile gothic lolita. Una divinità della morte, che incarna le capacità mistiche di Yuma. Con l'assistenza di questa giovane donna sboccata, irriverente ed eccentrica, che ricorda in qualche modo i personaggi di Danganronpa, Yuma ha la possibilità di entrare nei Labirinti del Mistero all'interno di un universo parallelo. Manifestazioni tangibili degli enigmi che Yuma è chiamato a risolvere. Questi labirinti possono essere paragonati ai Palazzi di Persona 5, un videogioco che condivide alcune similitudini con RAIN CODE.



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I labirinti del Mistero



Nel labirinto di deviazioni del Palazzo Mentale, prediletto dai detective, Yuma emerge come un eroe di un GDR. Impegnato in una crociata contro incertezze e dichiarazioni, in autentiche battaglie dove si eludono affermazioni fallaci e si contrattacca recidendo le menzogne per raggiungere la verità. Le sessioni di gioco nei Labirinti sono variegate e numerose. Un ibrido tra WarioWare, un game show giapponese e un duello di ideologie. Con profonde riflessioni sulla vera essenza della verità e l'immane sforzo necessario per conquistarla. È un vero e proprio trionfo di piacere che tralascia deliberatamente le fasi di deduzione per un'esperienza più guidata, evidenziando che in RAIN CODE prevale l'esperienza vissuta rispetto al ruolo tradizionale del detective, sia nella realtà che nella mente.



RAIN CODE mi ha impressionato nuovamente per la sua abilità nel maneggiare l'eccentricità, accostandola sapientemente a scene sorprendentemente macabre, già evidente dal prologo, che funge da tutorial. Questa è una delle qualità distintive di Danganronpa, e questo titolo si pone come suo diretto discendente, superando in molti aspetti il predecessore. Utilizzando la filosofia noir mescolata al pop giapponese come strumento per conferire identità e un fattore di shock in ogni situazione, anche quelle più prevedibili.



Parte di questo è anche il contrasto che si crea tra le indagini e la prospettiva della Shinigami. Che è di per sé una figura caricaturale con un lato oscuro celato e rivelato con discrezione, e quando emerge, lo fa con il black humor più incisivo possibile. Il gioco flirta apertamente con la sensualità e le tendenze shotacon. Eviterei di definirlo fan service, poiché tutto contribuisce a esporre le discrepanze di Kanai Ward e dell'universo oscuro che avvolge Yuma. Un paesaggio visionario dove la direzione artistica dipinge un mondo caricaturale di colori e forme distorte, dove nulla sembra avere senso e la verità è colorata dall'oro dei vincitori, ricordando i momenti salienti di Catherine.



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La versione Plus



La versione Plus del titolo rappresenta un eccellente punto di ingresso, come detto precedentemente, specialmente per coloro che hanno pazientemente atteso il suo arrivo su nuove piattaforme. Per gli appassionati che hanno già esplorato le indagini di RAIN CODE invece, si presenta l'opportunità di immergersi nelle Sottostorie disponibili tramite DLC. Queste ultime, sebbene siano essenzialmente segmenti brevi di visual novel rispetto alle storie principali, offrono un'interessante possibilità di esplorare più a fondo l'universo del gioco e di conoscere meglio i suoi personaggi, già inclusi nella versione base. Con aggiunte tecniche migliorate, vi è decisamente motivo sufficiente per considerare l'acquisto di questa nuova edizione, anche se ciò comporta un cambio di piattaforma.



Stile e caratterizzazione giapponese



L'estetica del gioco colpisce per la sua bellezza visiva. Ogni scenario è curato nei minimi dettagli e i personaggi si distinguono come veri e propri protagonisti, grazie a design esuberanti e distintivi che incarnano le loro abilità e tratti caratteriali. Navigare attraverso Kanai Ward risulta essere un'esperienza gratificante. Arricchita ulteriormente da una colonna sonora avvincente, che trae ispirazione dai capitoli precedenti di Danganronpa e si adatta perfettamente alle varie situazioni, seguendo le azioni dei personaggi in scena.



La rappresentazione accurata dei personaggi, ambientazioni e contesti contribuisce significativamente all'impatto visivo del gioco, che si rivela impeccabile per questa produzione. Il lavoro di doppiaggio merita una menzione d'onore, in particolare quello delle voci di Shinigami, che trasmettono un senso di divertimento e maestria. È degno di nota poi che tutti i dialoghi, elemento cruciale in un gioco di natura narrativa come questo, sono offerti completamente in italiano e tradotti con grande attenzione.



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La strada verso il Platino



La collezione di trofei di Master Detective Archives: RAIN CODE Plus comprende un totale di ben 51 coppe, ripartite in 38 di bronzo, 10 d'argento, sole 2 coppe d'oro e il prestigioso Platino. Riguardo l'ambita coppa blu non c'è molto da dire. Molti dei trofei li sbloccherete di trama. Mentre altri li sbloccherete per essere arrivati a livello massimo, per aver completato tutte le missioni secondarie e per aver raccolto tutti i pezzi di memoria.



L'unico trofeo a cui dovete prestare attenzione è quello che richiede di finire tutti i Labirinti dei Misteri con il grado SS. Non è difficile farlo, basta non sbagliare mai le deduzioni o non essere colpiti durante le lotte mentali. In caso in cui abbiate sbagliato qualcosa, dei comodissimi checkpoint verranno in vostro soccorso. Infatti dopo ogni mini gioco il titolo crea un salvataggio automatico, che potrete ricaricare in caso di errore senza dover rifare per forza tutto il labirinto tramite la selezione capitolo. Fatto questo… DING!




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ieri alle 17:10

 

Peccato che Rain ormai sia costosissimo da comprare è solo in modalità ntsc jap quindi purtroppo rimane dove sta quindi si può valutare questo secondo titolo sperando in un rimando del passato con idee più moderne.