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SpongeBob SquarePants: The Patrick Star Game – Recensione

Siamo tornati a Bikini Bottom per realizzare la recensione di SpongeBob SquarePants: The Patrick Star Game. Pubblicato da Outright Games e sviluppato da PHL Collective, il gioco fa diventare la spalla del nostro amico giallo, ossia la stella marina Patrick, l'eroe della situazione. Sempre che non ci sia bisogno di salvare la città dalla goffaggine del nostro roseo protagonista…



Io sono Patrick



Se siete onnivori dei videogiochi, vi sarete imbattuti almeno una volta in un titolo del genere sandbox. Proprio come nel celeberrimo Minecraft, uno degli esponenti di lusso del genere, la regola principale è che non ci sono regole. In questa tipologia di giochi, all'utente viene lasciata una quasi totale libertà, senza obiettivi da perseguire o missioni da completare. Lo scopo ultimo è semplicemente quello di girovagare, affrontando sfide nate dalla propria fantasia e divertendosi in maniera spensierata.



Dopo due grandi platform, seppur diversi tra loro, come Battle for Bikini Bottom e The Cosmic Shake, nulla avrebbe fatto presagire che uno spin-off dedicato a Patrick Stella potesse essere diverso. Gli stessi trailer lasciavano intuire che The Patrick Star Game potesse virare in questa direzione, salvo poi stupire i giocatori. Avviando l'avventura, ci troveremo infatti di fronte proprio a un gioco sandbox, che da Minecraft e da altri titoli simili (uno in particolare) prende in prestito varie idee.



Ma andiamo con ordine, parlando della trama che, di fatto, non c'è. Una volta avviato il gioco ci troveremo in un sogno di Patrick, il celebre amico di SpongeBob dallo scarso quoziente intellettivo. Quando decideremo di svegliarci, saremo semplicemente catapultati a Bikini Bottom, con la richiesta d'incontrare Gary, la lumaca marina del nostro spugnoso compare. La cosa interessante è che potremo ignorare totalmente la richiesta, iniziando a esplorare le varie aree progettate dai ragazzi di PHL Collective senza seguire alcun filo conduttore. Questo perché, di fatto, The Patrick Star Game è un'opera sandbox totalmente libera. La scelta potrebbe lasciare spaesato chi ama seguire un flusso di eventi, ma rispecchia in pieno la mentalità evanescente del protagonista.



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Il gameplay di SpongeBob Squarepants: The Patrick Star Game



L'indicazione che The Patrick Star Game assomigli a un particolare sandbox non è stata lanciata a caso. Fin dalle prime battute, è possibile notare una certa somiglianza con il delirante Goat Simulator, con le dovute proporzioni del caso. Bikini Bottom è viva e coloratissima, infarcita di tanti volti noti della serie. Da SpongeBob a Sandy, passando per Plankton e Mr. Krebs. Tutti sono pronti ad affidare dei compiti al nostro Patrick, a patto che abbiate voglia di svolgerli.



Ogni attività, proprio come in Goat Simulator, è totalmente opzionale: potreste anche passare il tempo a girare per le strade su un'auto della polizia senza far nulla per ore. Le attività da svolgere sono invece strutturare come dei semplici mini giochi. Alcuni molto basilari chiederanno di raggiungere entro un tempo limite dei punti sulla mappa. Altri ci faranno sparare noci di cocco, pulire macchie di sporco e persino volare in cielo. Bikini Bottom è divisa in aree, all'interno delle quali avremo non solo vari personaggi, ma anche sfide speciali da affrontare.



Il bello di Patrick Star Game risiede proprio nella scoperta: molto spesso completeremo delle prove senza nemmeno seguire le indicazioni, guidati dal puro istinto e dalla voglia di esplorare. Proprio cercando nei meandri della mappa potremo anche reperire dei barattoli di maionese, i collezionabili del gioco. Le missioni ci ricompenseranno invece con dei dollari di sabbia: raggiungendo certe soglie sbloccheremo costumi alternativi per Patrick. Tra questi ve ne sono alcuni davvero iconici persino oggetto di meme, come quello in cui la nostra stella marina ha una tavola di legno inchiodata in testa.




Tuffo nella sabbia



Come è facile aspettarsi da un gioco sandbox, la qualità generale non è elevatissima, ma più che sufficiente a soddisfare il palato dei giocatori più giovani. I modelli poligonali in 3D sono ben realizzati e includono sia i personaggi più famosi che varie comparse. Il sistema di collisione, sia a piedi che tra veicoli, è quello un po' sgangherato tipico di questo genere di titoli. Inoltre il nostro Patrick potrà afferrare, con dubbi risultati, vari oggetti con entrambe le mani. Agguantando dei palloncini potremo ad esempio volare, o prendendo un paracadute potremo indossarlo per lanciarci e planare.



Altra simpatica feature è quella di poter mangiare vari oggetti, per scatenare lo stomaco di Patrick ed emettere sonori rutti. Oltre a strappare qualche risata in stile cinepanettone, alcuni alimenti ci daranno poteri speciali, come salti esplosivi e altro ancora. Una capacità insomma da non trascurare, per completare alcune sfide. Non che il livello di difficoltà generale diventi mai elevato: chiunque potrà portare a termine le prove del gioco senza troppi patemi, anche se esplorare ogni angolo richiederà parecchie ore.



The Patrick Star Game è inoltre ricco di citazioni e di easter egg, come è giusto che sia in un videogioco basato su un popolare cartone animato. Potrebbe trattarsi di un poster appeso su un muro, di un'opera d'arte di Squiddy o di un dialogo che riporta alla mente una specifica puntata. Quello realizzato da PHL Collective è un mondo sandbox curato, che è sempre piacevole esplorare e in cui ogni giorno scopriremo nuovi dettagli.



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Il comparto tecnico di SpongeBob Squarepants: The Patrick Star Game



Come vi abbiamo anticipato, The Patrick Star Game è un gioco curato, in cui però non avremo picchi di qualità tecnica incredibili. La grafica coloratissima restituisce una Bikini Bottom molto fedele all'originale, con tantissimi elementi con cui interagire. Il numero di oggetti e personaggi in movimento è buono, dando l'idea di essere davanti a un mondo vivo. Alcune aree, come il parco divertimenti, risultano però più ispirate e affascinanti, mentre altre come l'Università a tratte sembrano troppo vuote. Ci penserà però il buon Patrick ad animare il tutto con un po' di caos.



Piacevole invece la colonna sonora, che sfrutta ovviamente tutte le licenze possibili dell'universo di SpongeBob. Da sottolineare la presenza di localizzazione dei testi in italiano, mentre purtroppo dovrete rinunciare al doppiaggio. Come successo per The Cosmic Shake, ad essere coinvolti sono stati solo gli attori originali in lingua inglese. Un vero peccato, soprattutto considerato anche il target di riferimento dell'opera.



Buona la mappatura dei comandi su console, che risultano intuitivi e facili da gestire. Forse qualcosa di diverso poteva essere fatto per la gestione delle prese e dei lanci, sfruttando in maniera più ampia il DualSense di PlayStation, ma anche così non abbiamo riscontrato particolari problemi. Lo stesso non si può dire per l'utilizzo della vibrazione, a volte troppo massivo: le missioni di consegna su veicolo, nello specifico, sono traumatizzanti, con una vibrazione continua in fase di accelerazione. Al termine delle sfide, le vostre mani chiederanno pietà. Pressoché infinita invece la longevità: i limiti sono le missioni, la fantasia dei giocatori ed eventualmente la caccia ai trofei.



Il Platino di SpongeBob Squarepants: The Patrick Star Game



Proprio le coppe digitali rappresentano un grosso stimolo, in assenza di una storia, a completare le richieste di The Patrick Star Game. Inutile dire che in un titolo sandbox pensato per i più giovani, il Platino sia solo una questione di tempo per i giocatori esperti. La lista include tantissime richieste di varia natura, molte delle quali legate però al completamento delle missioni dei personaggi principali. Non mancano piccole (e simpatiche) richieste di miscellanea. Una manciata di ore dovrebbero essere sufficienti a chiunque per terminare l'avventura della stella marina e coronare l'impresa con uno scintillante Platino.




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