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Skautfold: Into The Fray – Recensione

L'esplorazione è il sale della vita, insegnamento che la saga di Skautfold ha preso in considerazione sin dai suoi primi titoli. Skautfold cambia faccia a ogni titolo e passa per più generi, tra l'action puro al metroidvania e così via, e con il titolo di oggi, Into The Fray, si esplora il twin stick shooting. Per un giocatore console è normalissimo non conoscere la saga, in quanto si tratta di una serie di videogiochi “strettamente indie” e sviluppato da una sola persona, nonché arrivata con dei porting su PlayStation solo nell'ultimo periodo.



Cavalieri e pistoleri



Skautfold: Into The Fray ci porta nel 1899 sulla costa sud dell'Inghilterra, in una versione distopica e alternativa dell'Isola di Portland e della sua storia. Nei panni di Hito, uno dei più importanti Cavalieri dell'Impero, dovremo investigare su alcuni rapporti che indicano della scomparsa di un membro della famiglia reale nonché della presenza dei Figli di Washington, una fazione di ribelli criminali. Oltre ciò, per fermare l'avanzata di una misteriosa Nebbia nociva, il protagonista si ritroverà presto a dover scendere a patti con un'entità parassita che afferma di avere legami con il Cosmo.



Una trama molto seria e politica, che non richiede la conoscenza dei due Skautfold precedenti per essere vissuta appieno. Ma che si perde nella caratterizzazione dei personaggi; tolto il protagonista, la quale saccenza e supponenza possono in realtà portarlo a essere detestabile, non c'è nessun personaggio che davvero riesce a spiccare per personalità. E per quanto il contesto sia intrigante c'è poca carne al fuoco, e personalmente non ho trovato nella storia gli stimoli nel continuare con il gioco.



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Don't think, shoot!



Scatenare quegli stimoli è il lavoro del gameplay, incarico che riesce a portare a termine non senza risultare claudicante. Per quanto apprezzi il lavoro dello sviluppatore Steve Gal, davvero dedito alla composizione della trama come fosse un progetto che aveva da ragazzino, non mi sentirei, al suo posto, di posizionare sul mercato Skautfold: Into The Fray come un “DOOM-like”. E' un action con visuale dall'alto, un twin stick shooter anche gradevole da giocare, ma sicuramente lento nei movimenti, mal calibrato nel time to kill (il più delle volte, anche a difficoltà normale, i nemici sono spugne per proiettili) e con ben poca varietà nelle armi.



Per quanto sia rimasto deluso sia dalla quantità che dalla qualità dell'equipaggiamento generale di Skautfold: Into The Fray, riconosco il suo tentativo di aumentare l'elemento di frenesia a tutto il gameplay. E ci riesce con le sue due barre, la salute e la resistenza. La seconda, naturalmente, si consuma effettuando scatti o usando armi corpo a corpo. Di salute invece se ne perde un blocco a ogni colpo subito, e l'unico modo di recuperarne è quello di uccidere un nemico con un calcio come colpo di grazia, elemento che costringe il giocatore a migliorarsi nelle schivate, prevedere quanto meglio possibile i colpi dei nemici e razionare bene i propri scatti.



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Gotico = Esotico



Ho apprezzato, inoltre, la possibilità di scegliere tra modalità Action e GDR, quest'ultima dedicata al senso di progressione tipico di un gioco di ruolo, con punti esperienza da accumulare e Level up, anche se la differenza con la modalità dedicata all'azione è minima e una versione non fornisce alcun vantaggio considerevole rispetto all'altra.



Eppure queste buone idee – anche ben eseguite – non riescono a salvare Skautfold: Into The Fray da una certa monotonia e ripetitività costante, già prorompente nei primi livelli. I rituali da interrompere facendo continui backtracking da un estremo all'altro della mappa riducono la qualità del prodotto e lo presentano come una minestra riscaldata.



Da premiare, invece, gli artwork e lo stile artistico del titolo. Sebbene lo stile in pixel art usato sia un po' rudimentale, la creazione del setting è cotta a puntino ed è perfetta per la sua ambientazione; peccato per le disattenzioni col level design.



Il Platino di Skautfold: Into The Fray



Nonostante il tono serio e cupo del gioco, la lista trofei di Skautfold: Into The Fray è sia criptica che ironica. Oltre al completamento della storia in modalità Heavy Metal (la più difficile del gioco), per vincere il Platino bisognerà compiere azioni bizzarre come ubriacarsi al bancone del bar sotterraneo, trovare tutti i Carlini o scegliere di non tornare in vita all'inizio del gioco, sbloccando il finale più rapido.




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