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Test Drive Unlimited Solar Crown – Recensione

Parlare di Test Drive Unlimited dopo oltre 10 anni dall'ultimo episodio uscito su PlayStation 3 (qui la recensione di Test Drive Unlimited 2) è un onore che capita ben poche volte nella vita. Lo è ancora di più quando il titolo, annunciato nel 2020, sarebbe dovuto prima essere stato pubblicato sia su old che current-gen, salvo poi uscire solo su PlayStation 5. Un applauso al coraggio e alla visione verso il futuro, o no? Beh, insomma… Vediamo insieme come sono andate le cose nella recensione di Test Drive Unlimited Solar Crown, sviluppato da Kylotonn Games.



Ritorna dal passato, corre nel futuro



L'incipit di Test Drive Unlimited Solar Crown è abbastanza classico e poco ispirato, con una Hong Kong futuristica a fare da sfondo a una competizione, la Solar Crown, nella quale i piloti si danno battaglia sulle strade dell'isola. Verremo introdotti alla guida vera e propria dopo un filmato in cui una commissione sceglie i candidati idonei alla partecipazione alla corsa, fungendo da introduzione all'editor del personaggio. Caratteristica pregevole, ma che riteniamo particolarmente inutile in un titolo dedicato alle corse, nel quale il nostro avatar digitale è visibile all'interno dei filmati di intermezzo, nei camerini per il cambio vestiti e nel menù di pausa.



Dopo una breve introduzione che fa anche da tutorial a bordo di una rombante Lamborghini Gallardo, saremo mandati al concessionario per il nostro primo vero acquisto. Qui, con a disposizione una scelta tra Mustang, 370Z e Alpine A-110, sceglieremo da che parte stare. Cavalli americani? Piccola europea? Lama giapponese? La scelta non cambia poi così tanto, ma grazie a questa avremo modo di esplorare l'isola in libertà.



Il concessionario si trova al di sotto del Solar Hotel nel quale possediamo una suite extralusso, in cui poter cambiare abiti e fare altre attività a scarso valore aggiunto. Nei concessionari potremo visionare le auto che desideriamo comprare, effettuarne una prova su strada (e già questo è tanta roba) e, se avremo abbastanza denari per acquistarla, potremo anche personalizzare interni, colore e dettagli estetici.



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Pimp my ride



Le automobili sono estremamente dettagliate, almeno queste, e ricche di personalizzazioni. Tra queste il classico tuning al motore, scarico, aspirazione, ma anche la parte estetica ha una grande fetta, con la possibilità di cambiare cerchioni, spoiler, verniciature e molto altro. Si tratta di una caratteristica molto importante, anche perché grazie alle modifiche avremo modo di partecipare a competizioni di livello superiore. Al contrario, se avremo un'auto troppo potenziata potremo temporaneamente depotenziarla per poter accedere a quelle competizioni.



Man mano che continuiamo a guadagnare punti esperienza aumenteremo il nostro livello, grazie al quale potremo sbloccare varie attività, tra cui l'accesso alle autofficine (al livello 5), ai concessionari e molto altro, dando così un senso di progressione al nostro gioco. Al livello 12 avremo i nostri primi approcci ai due famosi schieramenti tanto pubblicizzati: gli Sharks e gli Streets. I primi, di derivazione finanziaria, possiedono supercar esotiche, completi eleganti e sprezzo per chiunque non appartenga alla loro categoria economica. I secondi, più terra terra, sono dei modaioli festaioli che preferiscono il divertimento in discoteca e la vita a mille.



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La fisica funziona bene



Un aspetto su cui non possiamo lamentarci è la fisica del gioco. O almeno, non possiamo biasimare troppo gli sviluppatori per aver scelto certi modi di giocare. Ma andiamo con ordine: come prima cosa, non esistono danni da collisione. O almeno, nulla che sia poco più di una leggera ammaccatura. Questo può essere un bene, ma anche un male, a seconda dei punti di vista. La guida su asfalto ha un paio di aiuti che permettono di tenere a bada le auto, come il classico TCS e l'ABS, che possono essere regolati a seconda del grado di intervento che si desidera.



Tarando verso il basso i due aiuti si possono vivere esperienze abbastanza significative, in cui il team di Kylotonn dà prova di sapere come si fa un gioco di auto. Dopotutto hanno sviluppato i WRC degli ultimi anni, quindi qualcosa in merito di certo conoscono. Ed è qui che scopriamo la bellezza di un team esperto sullo sterrato. Infatti correre fuoristrada con TDU Solar Crown è dannatamente soddisfacente, tanto che ho preferito di gran lunga girovagare su ghiaia e fango rispetto all'asfalto.



Per carità, la guida su strada è bella, ma le auto hanno una marcata tendenza al sottosterzo, che rende la guida generalmente poco fruibile e obbliga spesso a utilizzare il freno a meno per correggere la traiettoria. Le auto sono generalmente belle da guidare, ma manca un senso di divertimento che abbiamo avuto modo di sperimentare in altri titoli open world con The Crew 2, Need for Speed e via dicendo.



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Non è tutto oro quel che luccica



Hong Kong è una delle isole più densamente abitate al mondo, con ben oltre 6000 abitanti per km quadrato. Questo implica che ovunque siano presenti auto, pedoni, vita e qualunque altra cosa che faccia credere di essere in mezzo a una città e non a una banale scenografia. Questo in Test Drive Unlimited Solar Crown, almeno nei primi giorni dal rilascio, momento in cui abbiamo fatto la nostra recensione, semplicemente non esiste. La città è completamente morta, senza pedoni, senza vita, e realizzata come la Liberty City di GTA 5, uscito ormai nel lontano 2013 su PlayStation 3. Anzi, lì c'era molta più movimento.



Una delle cose più evidenti in assoluto è la gestione delle auto del traffico, funestate da due principali problemi: l'opacità e l'evidente vecchiaia di modelli, con i finestrini ad esempio dei taxi completamente neri, come succedeva in alcuni vecchissimi giochi su console PlayStation 2. La seconda è la sparizione completa e inspiegabile del traffico in maniera completamente casuale, dinamica assolutamente inaccettabile per un gioco uscito nel 2024, che vorrebbe imporsi come nuovo standard per un MMO di guida.



Come se non bastasse, tutto quello che non è l'auto è assolutamente di bassa qualità come palazzi e negozi fronte strada, facendo salire molte domande e dando decisamente poche risposte. Viene da chiedersi se Test Drive Solar Crown sia veramente pronto al lancio o se piuttosto si tratti di una beta avanzata, che verrà affinata nel corso degli anni di supporto previsti. La sensazione è che il titolo di Kylotonn avesse bisogno di ulteriori mesi di cure, per poter performare al meglio su PlayStation 5.



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Problemi tecnici uno sopra l'altro



Il gioco soffre inspiegabilmente di cali di frame rate, anche piuttosto violenti e fastidiosi, semplicemente già nei primissimi passi dei tutorial. Questo, per un gioco più volte rimandato e che può sfruttare la potenza dell'attuale generazione di console, semplicemente non è accettabile.



Altri problemi tecnici sono causati dalle inspiegabili incapacità di entrare in certe competizioni a causa di alcuni poco chiari errori di rete, causati dalla necessità di dover essere sempre connessi a internet per poter giocare al titolo, un po' come avviene nel recente Harry Potter: Campioni di Quidditch. Una scelta poco comprensibile, che rischia di allontanare potenziali giocatori interessati a un'esperienza di guida offline.



Continuando sul lato tecnico, anche la gestione dell'illuminazione durante il giorno è decisamente problematica: le nuvole risultano sempre troppo bianche (e tutte le alte luci, in generale) e il conseguente scarso contrasto che si viene a creare. Nonostante le nostre regolazioni tramite gli slider e i tentativi di sistemare la questione, non siamo mai giunti a un risultato soddisfacente. Chiaramente avremmo potuto modificare le impostazioni della nostra TV, ma avrebbe avuto senso creare una nuova impostazione di bilanciamento per un solo gioco? Decisamente no.



Anche la gestione di dettagli, illuminazione e riflessi sulle auto non è esente da difetti. In certi frangenti si hanno dei risultati ottimi, con una gestione di luci e riflessi eccezionale. In altri, invece, l'auto si copre di una patina luminescente che opacizza tutto, un po' come succedeva nei titoli di una quindicina di anni fa. Addirittura in altri momenti le ombre e i riflessi spariscono del tutto, andando a confondere ancora di più una persona che nota questi dettagli.



Il Platino di Test Drive Unlimited Solar Crown



La lista trofei di Test Drive Unlimited Solar Crown è composta da ben 65 coppe, divise in 62 di bronzo, 1 d'argento, 1 d'oro e un prezioso trofeo di Platino. La conquista di quest'ultimo, connessione permettendo, è vincolata al raggiungimento del livello di reputazione 50, all'acquisto di 50 auto, alla conquista di una serie di vittorie per il clan e allo sconfiggere i vari membri del clan che vi sfideranno. Il Platino non sarà lunghissimo, ma richiederà almeno una cinquantina di ore per poter arrivare all'obiettivo. Nulla che spaventi un cacciatore di trofei, se non i problemi che affliggono il gioco.




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ieri alle 17:00