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Frostpunk 2 RECENSIONE

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Ghiaccio, freddo, gelo, una sconfinata terra bruciata dalla neve. È l'ambiente in cui abbiamo imparato a sopravvivere nel primo Frostpunk e che ora ci fornirà le basi per una nuova espansione in questa Frostpunk 2 recensione, in uscita il 20 settembre 2024.
Da Frostpunk a Frostpunk 2 - Sopravvivenza, Adattamento, Espansione
Sul finire del XIX secolo, lo sviluppo tecnologico e industriale incontra un incremento vertiginoso grazie allo sfruttamento del carbone come materia prima per la produzione di energia, un'energia che esce nera dalle ciminiere delle fabbriche che come funghi spuntano ai margini delle città, sempre più grandi, sempre più veloci, sempre più sporche. Città simbolo di questra trasformazione è Londra.



Il nuovo secolo prometteva ancora più crescita ed espansione agli occhi dei grandi imprenditori carichi di soldi da investire che già prevedevano di costruire un'utopia: invece probabilmente non videro nemmeno un nuovo giorno, travolti da un'inaspettata tempesta di neve che si rivelò un'infinita apocalisse metereologica.



Queste le premesse del primo capitolo, Frostpunk, che aveva l'obiettivo di combinare la tipologia di videogioco city builder con una componente survival: l'esperimento andò a buon fine portando tra le nostre mani un prodotto straordinario sia dal lato tecnico delle meccaniche di gioco nuove ed estremamente sfidanti, sia da quello artistico con un impatto visivo originale, sia dal lato narrativo immergendoci in maniera efficace in questa umanità allo stremo delle forze.



Il Capitano ha governato nella città per trent'anni, ora un nuovo Steward prenderà le redini di New London per farla sopravvivere.



Abbiamo preso il ruolo del "Capitano", un superstite a capo di un gruppo di persone sopravvissute alla prima ondata della bufera che cercano solo del calore per non morire, del cibo e un riparo. Le loro speranze gravano sulle tue spalle e non potrai deluderli, se non a costo della vita o dell'esilio solitario.



La nostra nuova città sarà fondata sulle parole d'ordine sopravvivenza e adattamento, con il fine ultimo di trovare un modo di superare senza perdite i giorni di freddo estremo, combattendo eventi metereologici, scarsità di cibo, malattie contagiose e rivolte popolari.
Frostpunk 2 RECENSIONE - dal Carbone all'Olio
Frostpunk 2 come idea non si allontana da quella del suo predecessore, però la amplia sia dal lato temporale che da quello spaziale: nella cinematic iniziale di magistrale impatto vedremo il Capitano nei suoi ultimi istanti di vita che tirerà le somme del suo cammino e di quello dell'umanità intera nel suo sviluppo trentennale, delle sfide estreme che ha dovuto affrontare e delle speranze che le persone serbano nei loro cuori per il futuro.



Proprio da qui cominceremo con un nuovo "Steward" che dovrà gestire la città di New London già grande e sviluppata. Le unità di misura non saranno più le centinaia, ma le migliaia di abitanti, il tempo verrà contato in settimane, non più giorni e dalla sopravvivenza si passerà all'adattamento e all'espansione, alla riconquista della terra per strapparla dalle mani del gelo.



Per fare questo, una nuova meccanica ci obbliga a rompere il ghiaccio prima di poter costruire qualsiasi cosa, seguendo una griglia esagonale, cosa che il primo capitolo non aveva. Data la portata dei numeri con cui dovremo destreggiarci non costruiremo dei singoli edifici, ma degli interi distretti che occuperanno più caselle adiacenti e gli spazi dovranno essere ben congeniati perchè ogni distretto avrà degli effetti sugli spazi vicini, come aumentare la temperatura o lo "squallore", "degrado".



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La città sarà divisa in distretti, non più edifici singoli, e ognuno di essi avrà influenze ed effetti diversi su quelli adiacenti.



La famosissima mappa che indica la temperatura degli edifici non c'è in Frostpunk 2, ma viene sostituita da un bisogno fisso di carbone prima e olio poi che comprende tutti i distretti e le aree abitative e lavorative: non fornendo abbastanza materiale, gli abitanti si ammaleranno e moriranno velocemente.



Il carbone è la prima risorsa che troveremo, ma verrà presto sostituita dall'olio nello sviluppo tecnologico non appena sbloccate le spedizioni nelle terre al di fuori della città, in cui potremo stabilire delle colonie produttrici di un determinato prodotto. Dovremo rilocare parte della nostra popolazione per farla stabilire nel nuovo sito e dovremo farla sopravvivere, inviando costrantemente risorse.



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Tramite l'albero delle tecnologie potremo decidere quale ricerca avviare per sbloccare determinati edifici o industrie.



Questa meccanica di gestione di varie colonie è una novità per la serie e rende il livello di difficoltà già elevato ancora più alto, rende però anche perfetta ed esplicita la nuova filosofia e il distacco di questo capitolo rispetto al precedente.
Da massa a fazioni - Il Concilio
Un altro elemento che mostra lo sviluppo interno al gioco nella propria evoluzione e narrazione è il Concilio. Se prima il Capitano dettava legge, tra lo scontento e la speranza delle persone, ora nella grande città di New London si è stabilito un Concilio popolare in cui votare a favore o contro le leggi proposte dallo Steward.



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Il Concilio è un nuovo organo di comando che voterà a favore o a sfavore delle leggi proposte dallo Steward.



Non più la massa indistinta, ma fazioni diverse divise da progetti e visioni del futuro: gli Stalwarts, i Faithkeepers, i New Londoners e i Frostlanders. A seconda delle leggi che il giocatore proporrà, quelle che passeranno, anche gli edifici che deciderà di sviluppare e costruire si verrà a formare una Zeitgeist diversa, cioè una filosofia di governo, un'ideologia generale che mostra ad esempio il grado di attaccamento alla tradizione piuttosto che alla fede nel progresso tecnologico anche a scapito delle condizioni di degrado della città e dei suoi abitanti.



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Stalwarts, Faithkeepers, New Londoners e Frostlanders, queste le fazioni che saranno presenti in Frostpunk 2 recensione.



Nel Concilio le varie fazioni avranno tanti seggi a seconda della percentuale di popolazione che raggruppa e a seconda delle azioni del giocatore potranno supportarlo, essergli a favore, neutrale, a sfavore o totalmente contro e gli allineamenti si tradurranno in voti a favore o sfavore per il passaggio di una legge proposta. È comunque possibile, non in tutti i casi però, provare a negoziare per dei voti in cambio di favori, ed esempio la ricerca e la realizzazione di un determinato edificio o tecnologia, il passaggio di una legge successiva o l'accesso a risorse specifiche.



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La lotta tra fazioni è reale, ci sarà bisogno di un attento equilibrio per non sfociare in disordini cittadini importanti.
Art style - Direzione artistica in progresso
Già nel primo capitolo ci siamo trovati davanti ad un art style ispirato e che rendeva perfettamente le condizioni cataclismiche della terra ghiacciata e lo steampunk sporco delle fabbriche e delle strade. In Frostpunk 2 l'aspetto generale continua ad essere sul pezzo, facendoci già prefigurare l'obiettivo finale del giocatore e dell'umanità: un'utopia di ghiaccio.



A partire dal nucleo centrale della città partono delle strade percorse da linee luminose che rappresentano sia la velocità del tempo che passa, sia la quantità di persone e del progresso che si sposta. A mano a mano che la città si espanderà ci renderemo conto di quanto l'intrigo di costruzioni e vie sia vivo e pulsante, come un cuore che pompa sangue nero nelle vene o un corpo che si muove e cresce, come viene ribadito nella cutscene iniziale.



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Con al centro il generatore, la città sarà un nucleo pulsante in continua espansione.



L'impatto generale è strabiliante, di altissima qualità grazie al lavoro su ombre, luci e render dei materiali di Unreal Engine 5. Non solo ricchezza nel dettaglio, ma una magistrale sapienza nella composizione di immagini in una generale riduzione minimale di elementi che non riempiono tutta la schermata, ma che formano disegni e forme precise di grande impatto.



Lo stile d'autore del team di Frostpunk si è cementato e si vede, la direzione artistica punta in una direzione che ci è subito nota fin dall'inizio del gioco, senza bisogno di riempire lo schermo, ma anzi di liberarlo.
Conclusioni
Un secondo capitolo degno del primo, se non superiore. Art style ben riconoscibile e direzione artistica chiara e nota. La difficoltà per cui il gioco è famoso è sempre all'ultimo respiro, altamente sfidante, ma fattibile al livello più semplice. Le uniche note negative riguardano la UI, semplice ma non sempre intuitiva; se si arriva dal primo capitolo, proprio per la mancanza di alcune meccaniche, si potremme rimanere interdetti. Alcune pagine di tutorial non risultano completamente esplicative, per esempio alcuni materiali non è stato intuitivo capire come vengano prodotti.



È il caso di sperare già in un terzo capitolo con l'introduzione di fonti rinnovabili, da vera e propria utopia solarpunk?



Il gioco è vivamente consigliato e se siete interessati, qui troverete la pagina Instant Gaming di Frostpunk 2, sia in versione Standard che Deluxe!



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17 settembre alle 19:30

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