Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Caravan SandWitch – Recensione

Nella vasta gamma di generi videoludici disponibili al giorno d'oggi e che ho avuto il piacere di esplorare e toccare con mano, il “Provence-punk” era un'assenza notevole. Un'etichetta che si adatta perfettamente a Caravan SandWitch, un titolo indipendente creato da Plane Toast e lanciato sul mercato da Dear Villagers.



L'apocalisse pacifica



Il collettivo di sviluppatori, con una forte presenza francese, attinge dall'essenza della propria patria per dipingere il ritratto di un universo depredato dalle corporazioni e lasciato alla deriva. Tuttavia, è anche un racconto di complesse dinamiche umane, intrecciate nella lotta per la riconquista di uno spazio vitale, sia in senso spirituale che pratico, utilizzando tutti i mezzi ritenuti necessari.



Per Sauge, la protagonista, questo significa lasciare la solitudine della sua stazione spaziale per rispondere al segnale di emergenza emesso dalla nave della sorella, perduta da così tanto tempo che ormai la sua esistenza è diventata una leggenda. Un segnale quindi che tutti scartano come un mero errore di trasmissione. In queste piccole comunità, l'oblio è spesso una necessità per andare avanti, piuttosto che nutrire il germe del dubbio. Tuttavia, Sauge non può ignorare il richiamo e si ritrova a Cigalo, il villaggio della sua infanzia, dopo anni e anni di assenza.



Caravan SandWitch si distingue per la sua pacifica esistenza. Non ci sono battaglie da combattere, ma solo mondi da esplorare, conversazioni da intavolare e momenti di tranquillità da godersi in questa versione futuristica della Provenza. Un luogo dove l'industrializzazione ha già consumato ciò che poteva. A Cigalo, si cresce e si vive, circondati da una comunità di personaggi unici e diversificati. Ciascuno con una propria storia da svelare gradualmente, mentre li si aiuta nei piccoli compiti quotidiani.



Per la prima volta, ci si ritrova a essere un esploratore di un mondo non come conquistatore armato, ma come un cittadino di una piccola comunità sorta tra le macerie. Sauge, insieme al giocatore, trascorre i giorni errando sul pianeta in cerca di componenti da recuperare, indizi per rintracciare la sorella perduta e pezzi di un passato lontano, mentre si confronta con il futuro che la attende.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2024/09/caravan-sandwitch-screenshot-reveal-trailer-6.jpg



Il gameplay di Caravan SandWitch



Il potere narrativo di un racconto si manifesta nella sua capacità di focalizzarsi su elementi essenziali, evitando l'ingombro di quelle meccaniche di gioco ormai popolari. Numerosi sono i giochi che hanno subito un declino qualitativo a causa dell'aggiunta eccessiva di componenti ludiche, inserite con il solo scopo di mantenere l'interesse del giocatore. Al contrario, Caravan Sandwich ha optato per un approccio mirato, affinando l'esperienza di gioco piuttosto che appesantirla con meccanismi di natura commerciale. È per questa ragione che lo reputo uno dei giochi esplorativi più riusciti degli ultimi tempi: ogni segmento di mappa che si rivela incita alla scoperta, mantenendo inalterate le dinamiche di gioco dall'inizio alla fine.



Ciò è reso possibile da diversi fattori, in particolare dall'armoniosa integrazione narrativa del “perché” e del “come” delle abilità di Sauge, che assicurano che i suoi sviluppi portino vantaggi tangibili al villaggio di Cigalo. In risposta, Cigalo ricompensa con nuovi strumenti e opportunità, proporzionalmente alle risorse che vengono investite nella comunità.



Nonostante ciò, la tecnologia non rimane un privilegio esclusivo di Sauge. Il giocatore non è percepito come un deus ex machina venerato da tutti gli abitanti. Piuttosto, è l'essenza comunitaria a prevalere, diffondendosi dal nucleo del villaggio fino alle comunità limitrofe, ponendo un accento speciale sull'equilibrio e l'armonia tra le varie forze in gioco.



Sauge non impersona l'eroe tradizionale armato per la battaglia, bensì incarna un'entità empatica, un medium attraverso il quale possiamo sondare la profondità del rimpianto per un passato irrecuperabile. Trasportando anime erranti nel suo furgone di seconda mano, Sauge si immerge in un mare di culture e narrazioni altrimenti perdute nell'oblio, mentre la vita si dipana nell'orbita di una stazione spaziale. Così, ci ritroviamo a essere osservatori muti, custodi di memorie che, forse, un giorno saranno solo il flebile sussurro di Cigalo.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2024/09/Caravan-SandWitch-demo-ending.webp



Uno sguardo al comparto artistico e tecnico



Caravan SandWitch si distingue per un sottotono malinconico, ma è permeato da una narrazione vivace e tranquilla. L'esplorazione degli avamposti al confine di un misterioso cataclisma diventa un viaggio scorrevole, che gratifica non per il conseguimento di livelli o punteggi, ma per l'assimilazione di conoscenze inedite e la scoperta di paesaggi mai visti prima.



Tale qualità è un gioiello nell'odierno mare di giochi dove i numeri prevalgono, anche di fronte a termini come “cozy” utilizzati per camuffare dinamiche ludiche troppo familiari. In questo caso, posso sinceramente dire di aver trovato relax, assaporando il piacere di edificare qualcosa con un gruppo di abitanti caotici. Tessendo relazioni che superano il semplice completamento di missioni.



Per gli appassionati di giochi d'azione, esistono opzioni valide come Warhammer 40K: Space Marine 2. Ma talvolta è salutare immergersi in un'avventura che celebra l'esistenza nella sua accezione più pura e fondamentale, seguendo le vicende emotive di una ragazza in cerca della sorella. Obbligata a maturare e fortificarsi, simile a un germoglio che emerge dalle fessure di un gelido strato metallico.



Questo concetto non è estraneo al mondo dei videogiochi indipendenti. Numerosi sono i giochi che indagano le dinamiche della memoria e della passività di fronte a mutamenti ineluttabili. Narrando storie di generazioni che si percepiscono prive di potere, in grado di offrire speranza soltanto nei limiti di una tragedia che si sta consumando.



Purtroppo però, il titolo non è esente da problemi, che emergono sotto forma di bug. Sin dall'inizio affliggono il gioco con una serie di inconvenienti minori ma irritanti. Personaggi bloccati negli ambienti, collisioni imprecise, animazioni grezze o addirittura assenti. In mondi aperti vasti e ricchi di contenuti, questi difetti potrebbero essere in parte perdonabili, ma in un gioco più ristretto e focalizzato, questi errori sono sintomatici di una mancanza di cura o disattenzione.



La strada verso il Platino



La collezione di trofei di Caravan SandWitch comprende un totale di 27 coppe. Ripartite in 11 di bronzo, 9 d'argento, ben 6 coppe d'oro e il prestigioso Platino. Per completare la trama principale, è previsto un investimento di tempo di circa una decina di ore. Tuttavia, per ottenere l'agognato Platino, sarà necessario dedicare un'ulteriore decina di ore in più al gioco.



La lista trofei si sblocca quasi tutta compiendo azioni durante la trama o l'esplorazione. Gli unici trofei un pochino più dispendiosi in termini di tempo, sono quelli relativi al completamento di tutte le missioni della comunità, quelli relativi al visitare tutte le località e al scoprire tutti i punti d'interesse.




L'articolo Caravan SandWitch – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

martedì alle 17:00

Piace a 2 persone