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Monster Jam Showdown – Recensione

I Monster Truck sono quella tipologia di mezzi che è entrata nell'immaginario collettivo nei primi anni duemila grazie alle trasmissioni dedicate su Italia uno. Non solo, ma anche grazie alla diffusione di YouTube (Monster Jam) i truck più pazzi del mondo sono diventati un fenomeno di costume ben riconoscibile, che ha poi fatto breccia nel cuore dei videogiocatori. Avevamo già provato altri titoli dedicati a questi mezzi, ma ora è il momento di buttarsi nella recensione di Monster Jam Showdown, per uscirne felici e vittoriosi.



Monster Jam 101



Sviluppato dai milanesi di Milestone (MotoGP 24, RIDE 5), Monster Jam Showdown porta su PlayStation 4 e PlayStation 5 i truck più grandi e famosi del mondo. Il campionato ufficiale si svolte mediante quattro tipologie di prove: 1 vs 1 in arena, scontri diretti su brevissimi tratti all'interno di arene in cui chi taglia prima il traguardo vince; donut, in cui il truck deve ruotare su se stesso il maggior numero di volte possibili; abilità, in cui il truck deve esibirsi in acrobazie predefinite; freestyle, in cui il pilota deve dar dimostrazione di tutte le sue abilità con il truck, sfruttando rampe, salti e altro.



Nel videogioco queste modalità sono chiaramente riproposte, ma con delle ulteriori aggiunte che permettono di variare ancora di più il gameplay. Ad esempio gli scontri 1vs1 sono anche in ambienti aperti, ma anche corse su circuiti a 8 con la costante paura di scontrarsi. Sono inoltre presenti gare su ampi circuiti nelle varie location che permettono di mettere insieme spettacolo, corsa e qualche acrobazia.



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Bigger is better



Inizieremo il nostro percorso nel mondo dei Monster Truck partendo da un semplice tutorial nell'area aperta dedicata all'allenamento, nella quale prendere dimestichezza con i comandi di base. Tra questi, oltre ai banali acceleratore, freno e sterzo, ci sono anche le ruote posteriori sterzanti (azionabili con la levetta destra) e il controllo aereo. Il gioco offre una serie importante di ausili fisici, tra cui il controllo delle derapate, dei salti e degli atterraggi.



Per godere al massimo della fisica del gioco è consigliabile togliere ogni ausilio e divertirsi, saltando, sbagliando e prendendo le misure con la raffinata simulazione che il titolo offre. Così facendo si può arrivare a dosare ogni singolo aspetto del gameplay, permettendo nelle varie competizioni di raggiungere risultati decisamente migliori.



Il gioco ruota attorno alla modalità Showdown Tour, cioè una specie di carriera in cui farci strada a colpi di vittorie nelle varie tipologie di gare. Sono presenti tre ambientazioni: Death Valley, Alaska e Colorado. La prima è desertica, la seconda innevata mentre la terza alberata. Ogni zona possiede sia competizioni all'aperto che all'interno di stadi, con le quali confrontarsi e arrivare alla vittoria.



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La varietà non è così tanta



Sebbene in numero di competizioni non sia proprio risicato, quello che limita in qualche modo l'esperienza è la sostanziale costante del mezzo adoperato. Posto il fatto che partiremo con tre Monster Truck sbloccati e gli altri si renderanno disponibili sin dalle primissime ore di gioco, alla fine si può concludere che “guidato uno guidati tutti”. Questo è insito nel titolo, e non è per forza un difetto, ma è una caratteristica da tenere in considerazione.



È infatti vero che già dopo le prime ore il titolo si presenta prevedibile e in un certo senso monotono, seppur con tutte le variazioni che gli sviluppatori son riusciti a inserire. Ad esempio, le gare nei circuiti a 8 sono eccezionali, con un vago sapore della follia di Wreckfest, così come lo sono gli eventi di freestyle. Nonostante tutto, la scelta delle modalità è abbastanza risicata, ma è anche vero che nel corso dei mesi verranno introdotte ulteriori tipologie di gare.



I progressi durante lo Showdown Tour portano al guadagno di vari token, con i quali sbloccare un evento speciale al raggiungimento di un determinato numero (piuttosto consistente) di ricompense. Man mano sbloccheremo anche degli altri token, contraddistinti con una stella, i quali permettono di potenziare i Truck per ottenere più punti durante gli eventi, con i quali salire di livello e sbloccare dettagli estetici o nuovi potenziamenti.



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Tecnica e grafica



L'utilizzo di Unreal Engine permette di scatenare tutta la potenza e la qualità disponibile su PlayStation 5, ma anche di avere dettagli altissimi e un gameplay sempre fluido e all'altezza. Abbiamo provato il titolo anche su PlayStation 4 e, nonostante gli ormai 11 anni della console, questa si difende in maniera eccellente. Il titolo gira a 30 FPS chiaramente, presentando però un dettaglio decisamente valido, un gameplay fluido e senza nessun tentennamento, nemmeno nelle condizioni più dure, specie in gare contro altri avversari e condizioni meteo sfavorevoli.



Le tre differenti ambientazioni sono rappresentate i maniera eccellente, ognuna con le sue caratteristiche tipiche. L'Alaska con le sue parti innevate, le montagne e il clima rigido e la tipica scivolosità del fondo, il Colorado con le sue foreste, con i colori autunnali e con le precipitazioni tipiche di zone del genere. Ultimo, ma non per importanza. La Death Valley è nel deserto e con le monumentali strutture tipiche di quest'ambiente rende tutto molto particolare, sono presenti anche variazioni climatiche come le tempeste di sabbia che mettono pepe alle competizioni.



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Il Platino di Monster Jam Showdown



La lista trofei di Monster Jam Showdown è composta da 51 trofei, divisi in trentotto di bronzo, dieci d'argento, due d'oro e uno scintillante Platino. La conquista di quest'ultimo richiede sostanzialmente il 100% del gioco, imponendo di sbloccare tutti i 40 Truck disponibili al lancio, di completare tutti gli obbiettivi secondari delle varie competizioni e tutte le vittorie in ogni location. Come se non bastasse, è richiesto di ottenere anche il livello 20 online e vincere 10 gare nelle playlist rivals. Insomma, di carne al fuoco ce n'è tanta e serviranno diverse ore per ottenere tutto, probabilmente almeno una ventina.




L'articolo Monster Jam Showdown – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

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3 settembre alle 17:00

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