Sam & Max: The Devil's Playhouse – Recensione

La serie di Sam & Max è stata una delle primissime opere del celebre studio Telltale Games, purtroppo chiuso definitivamente nel 2018. Umorismo, grafica cartoon, grande focus sulla narrazione e tantissima originalità, per dare nuova linfa vitale al morente genere delle avventure grafiche. Un'altra trovata, poi divenuta marchio di fabbrica, fu quella del rilascio del gioco a episodi: proprio come una serie tv avremmo dovuto attendere qualche mese prima di rivedere i nostri eroi all'azione. Per fortuna questa eredità non è andata del tutto perduta, grazie al lavoro di Skunkape Games.

Di cosa parla Sam & Max: The Devil's Playhouse

Come da tradizione Telltale, partiamo subito nel cuore dell'azione: Sam e Max sono intrappolati mentre il cattivissimo Generale Skun-ka'pe è intenzionato a distruggere la Terra a bordo della sua nave spaziale. Da qui ha inizio il tutorial che ci guida, oltre che alle meccaniche di base, alla fuga. Scopriamo che Max, l'esuberante detective coniglio, è in possesso di nuovi e potentissimi poteri psichici (che danno anche una certa vivacità al gameplay). Superata la prima fase, torniamo alla normalità e ci viene raccontato il principio di tutti gli eventi: cosa sono i Giocattoli del Potere, a cosa servono e perché Skun-ka'pe li sta cercando?

Questo, però, è solo l'inizio del primo di cinque capitoli che compongono l'avventura. Sono tantissimi i protagonisti e gli antagonisti che si avvicenderanno nel viaggio di Sam & Max, tutti ovviamente caratterizzati al meglio. Proprio come nel titolo originale, ogni personaggio è in grado di “spaccare lo schermo” facendosi ricordare per qualche gag o peculiarità, fisica o caratteriale. I toni sono sempre scanzonati e la comicità, nonostante gli anni, risulta più brillante che mai. Insomma, che il materiale originale fosse di altissimo livello già lo sapevamo e, adesso, potranno scoprirlo anche tanti videogiocatori che non hanno avuto la fortuna di giocarlo all'uscita. The Devil's Playhouse è accessibile anche senza aver completato i due episodi precedenti, tuttavia consigliamo caldamente di recuperarli per non perdere il senso di certe citazioni e battute.

Il gameplay di Sam & Max: The Devil's Playhouse

Come anticipavamo, all'uscita del gioco originale Telltale aveva bisogno di svecchiare un genere sempre più in secondo piano come quello delle avventure grafiche. D'altronde era il 2010 e bisognava condividere il mercato con produzioni come Call of Duty: Black Ops, Red Dead Redemption, Mass Effect 2, God of War III e così via. Sam e Max non stravolgono il genere, ma introducono tante piccole novità che hanno contribuito al successo dello studio californiano: in particolare, riducendo all'osso il gameplay per dare maggiore spazio alla narrazione. In tal senso, avrete molti meno oggetti nell'inventario, tutti però fondamentali per proseguire. Anche gli enigmi sono molto immediati, semplificati anche dalle nuove abilità di Max.

Dalla possibilità di vedere nel futuro per pochi secondi, al teletrasporto, fino al potere di leggere nel pensiero. Potremo alternarci tra i due protagonisti in qualunque momento dell'avventura, passando da indagini classiche a metodi meno convenzionali. Anche lo switch tra il classico cursore dei punta e clicca a un sistema di movimento più moderno, è tra i segreti del successo di Sam e Max e delle opere Telltale che seguiranno. Una ventata d'aria fresca all'epoca, che risulta ancora gradevolissima oggi. Sia chiaro, se non siete fan del genere e delle atmosfere ironiche, non sarà questo titolo a farvi cambiare idea. Siamo comunque davanti a un'avventura che privilegia l'esplorazione e i dialoghi, piuttosto che l'azione, con ritmi mai troppo elevati. Se invece apprezzate questo tipo di giochi, Sam e Max sarà senz'altro una piacevole (ri)scoperta.

Una remastered impeccabile

Le rimasterizzazioni sono ormai all'ordine nel mondo del gaming, con tutti gli aspetti positivi e negativi che ne conseguono. Spesso sono solo un pretesto per ripubblicare giochi ormai inaccessibili, senza troppo impegno né passione verso il materiale originale. Il progetto di Skunkape Games è per fortuna estraneo a queste dinamiche, con una vera e propria dichiarazione d'amore all'avventura Telltale. Lo spirito è rimasto lo stesso, eppure l'estetica è cambiata. Dal design dei fondali ai protagonisti stessi, tutto è stato rivisto (anche sotto consiglio di Steve Purcell, creatore del fumetto da cui è tratto il videogame) e reso ancor più fedele al materiale originale.

Un lavoro davvero eccellente, con una pulizia impeccabile in tutto ciò che vediamo a schermo. Si nota subito il nuovo sistema di illuminazione, ma anche i modelli e le texture sono nettamente migliorati, non facendo affatto sembrare questo Sam e Max la rimasterizzazione di un titolo uscito quasi 15 anni fa. Tra i miglioramenti, segnaliamo anche una nuova sincronizzazione labiale e una revisione di tutto il comparto audio. Nota dolente è però la totale mancanza della lingua italiana: se non masticate l'inglese, potreste non godere al massimo dell'avventura e di tutte le esilaranti battute della Freelance Police.

Il Platino di Sam & Max: The Devil's Playhouse

Se siete cacciatori di trofei, il bottino di Sam e Max potrebbe essere per voi piuttosto goloso: solo 12 trofei, di cui 11 d'oro e il Platino. Come da tradizione Telltale le richieste sono tutte facili da ottenere, ma attenzione perché molti obiettivi possono essere mancati. Ovviamente avrete la possibilità di rigiocare ogni capitolo e recuperare ciò che potreste aver saltato. Per ulteriori dettagli vi rimandiamo al nostro Elenco Trofei di Sam & Max: The Devil's Playhouse.

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