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Super Woden GP II – Recensione

Il primo Super Woden GP, prodotto dallo sviluppatore indipendente Victor Justo Dacruz (in arte Vijuda) ed edito da eastasiasoft, ci aveva lasciato fiduciosi per il futuro ma non particolarmente colpiti. Dopo un ulteriore anno di sviluppo, siamo di fronte al seguito che molti hanno già avuto modo di apprezzare su PC tramite Steam. Venite con noi, sedetevi in auto e partiamo per la recensione di Super Woden GP II.



Bentornati in Super Woden



Super Woden GP II è, come facilmente intuibile, seguito diretto del primo capitolo e ne condivide i punti cardine. Mappa in stile Gran Turismo (quello della PS1, esatto), con qualche piccola aggiunta qui e lì, visuale isometrica, nessuna auto su licenza (e marche fantasiose come Cinder o Mylene), stesse competizioni del passato, differenze sostanziali davvero poche.



Partiremo come un qualunque squattrinato con un budget molto risicato, che ci permetterà di acquistare una a scelta tra una manciata di auto. I costruttori sono gli stessi del passato, cioè Italia, Giappone, Germania, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, e permettono di spaziare dalle piccole utilitarie sportive fino ai mostri sacri del motorsport, come la Toyota GT One o la McLaren GTR.



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Parti da umili origini verso la vetta



Il gameplay di Super Woden GP II rimane fedele a sé stesso, facendoci impegnare in competizioni via via più lunghe, complesse e articolate man mano che si guadagna esperienza, abilità e auto veloci. Sono presenti una moltitudine di campionati, tutti con differenti requisiti di ingresso basati su nazionalità, potenza e tipologie di auto. L'obiettivo finale è sempre la vittoria, la quale sarà fonte di denaro che sarà possibile reinvestire in nuove auto o potenziamenti di quelle già in possesso.



Esistono diverse tipologie di gare in carriera oltre ai campionati, cioè le gare di rally su fondi diversi dall'asfalto e le gare di durata. Queste ultime sono interessanti per mettere alla prova la concentrazione di ciascuno e fanno davvero il verso a Gran Turismo 2, che aveva espanso in maniera significativa il panorama automobilistico all'epoca, alla fine degli anni Novanta.



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Nuovo gioco, stessa fisica



Eravamo stati abbastanza critici nel primo capitolo e non possiamo non esserlo nemmeno in questo. La fisica di gioco è arcade, ma abbastanza punitiva, specialmente se si osa andare anche solo per un centimetro al di fuori dell'asfalto, o comunque della pista. L'effetto frenante è davvero inteso e francamente esagerato, tale che sembra una meccanica per certi versi ingiusta.



La visuale isometrica non aiuta, obbligando a ricalibrare completamente le proprie capacità di guida, che seppure di non difficile adattamento, richiedono un certo fattore di abitudine. Il difetto più grosso di questa scelta tecnica è l'incapacità di vedere oltre un certo orizzonte, andando quasi letteralmente alla cieca e dovendo fare forte affidamento sulla memorizzazione dei circuiti o l'osservazione costante della mappa di gioco.



A proposito di circuiti, questi sono in parte di fantasia e in parte fedeli alle loro controparti reali, almeno sui layout. L'effettiva fedeltà grafica vista durante la recensione di Super Woden GP II è grossolana, così come le variazioni altimetriche (comunque tristemente appiattite dalla vista isometrica). Decisamente un punto su cui migliorare.



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Grafica e aspetti tecnici



Il gioco presenta un design minimalistico sia sui menù che in pista, non andando a brillare ma nemmeno a rendersi ridicolo o trascurato. Il gioco scorre bene durante le ore e non abbiamo trovato particolari difetti tecnici, anzi lodiamo la cura generale per il titolo che, sviluppato da una sola persona, rende davvero merito agli sforzi compiuti.



Esistono diversi filtri grafici che sono applicabili allo schermo. Questi servono a ricreare effetti del passato come quelli dei cabinati arcade o delle tv CRT a tubo catodico, ma niente di veramente impressionante da un punto di vista ludico. Si tratta più che altro di un vezzo estetico.



I suoni sono in stile arcade a 16 bit, onestamente abbastanza fastidiosi, tanto che ho preferito eliminare il volume della musica e dei relativi effetti sonori prima delle curve (perché metterli? Che senso ha?) tesi ad avvisare il pilota dell'arrivo di una sterzata, come se non ci fosse una mappa già a segnalare gli ostacoli.



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Il Platino di Super Woden GP II



La lista trofei di Super Woden GP II è composta da ventidue trofei in totale, divisi in quattro di bronzo, nove d'argento, otto d'oro e uno scintillante Platino. La conquista di quest'ultimo richiederà poche ore del vostro tempo, chiedendo semplicemente di percorrere 300 km, guadagnare 24 stelle e raggiungere i 300 km/h. Nulla di particolarmente complicato per un cacciatore senza macchia e senza peccato.




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23 agosto alle 17:00

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