Horror Tales: The Beggar – Recensione Speedrun
Walking simulator, metroidvania e JRPG, sono indubbiamente il genere preferito e di riferimento degli sviluppatori indipendenti di oggi. Tra titoli veramente validi, come Little Goody Two Shoes, per citarne uno recente, a veri e propri giochi che si fatica a capire perché siano stati pubblicati, come Shines Over: The Damned. Horror Tales: The Beggar fa parte, purtroppo, della seconda categoria. Una trama inconsistente, un gameplay per nulla divertente o accattivante, design dimenticabile, condensato nella durata di un episodio di una serie TV a caso. Ma è sempre bene approfondire e andare con ordine. Mettetevi comodi, dunque, e lasciatevi accompagnare nella desolazione australiana dell'ultimo titolo pubblicato da JanduSoft.
Storia dell'orrore
Horror Tales: The Beggar si apre con il protagonista intrappolato in una sorta di prigione sotterranea, svegliato da uno strano drone che farà anche da accompagnatore e narratore del gioco. Voi, Il Mendicante, siete stato accusato di aver portato il mondo alla rovina e solo voi, con i vostri poteri, potrete risolvere la situazione.
Queste saranno le basi che vi porteranno ad avanzare nell'avventura, muovendovi tra scenari desolati e fatiscenti come vecchie zone residenziali, catacombe e foreste, braccati, però, da una tremenda creatura scheletrica e fluorescente.
Tra un inseguimento e l'altro, fasi platform dal discutibile design e boss fight per nulla emozionanti e memorabili, il giocatore potrà raccogliere indizi su cosa abbia portato il mondo al devasto. Alla fine della corsa, dopo circa un'ora, le idee non saranno per nulla chiare, confermando quanto la narrazione e la storia non sia per nulla approfondita o in qualche modo interessante da seguire.
Superpoteri
Nel gioco, Il Mendicante, apparentemente distruttore di mondi, potrà avanzare nella sua missione utilizzando i suoi poteri, che si sbloccheranno e potenzieranno avanzando nell'avventura.
Prima con la semplice telecinesi poi con la possibilità di modificare il tempo meteorologico e facendo alternare il giorno e la notte, il giocatore dovrà muoversi tra gli scenari proposti risolvendo semplici enigmi ambientali o fasi platform che non daranno nessuno stimolo. Inoltre, ad interrompere questi avanzamenti ci si ritroverà a combattere contro la scheletrica creatura che perseguiterà Il Mendicante. Morvin, il mostro potenzialmente radioattivo villain principale dell'avventura, potrà essere combattuto a suon di oggetti lanciati a massima potenza verso di lui. Poi, con la verve di un bambino che si fa male inciampando per strada, sparirà via, lasciando il giocatore tra lo sconcerto e l'incredulità.
Inutile dire, inoltre, che della presenza di “horror”, nel gioco, non ce n'è traccia. Curioso, dato il titolo dell'opera. Ma ci riserviamo di fare ulteriori domande al riguardo. Infine, dopo circa un'ora, vi ritroverete ai titoli di coda, con tanto di coppa di Platino pronta ad accogliervi.
Horror Tales: The Beggar e il suo velocissimo Platino
Eccoci nella sezione più amata dai nostri lettori. Come si evince dal titolo al paragrafo, raggiungere il trofeo di Platino in Horror Tales: The Beggar sarà semplice come lavarsi il viso al mattino. Nell'elenco dei trofei non saranno presenti coppe mancabili o collezionabili da raccogliere, basterà solamente avanzare nell'avventura per sbloccare la maggior parte dei trofei di gioco. Le poche coppe rimaste vi chiederanno di sconfiggere Morvin senza danni alla prima boss fight, stare attenti ai lupi durante il combattimento nella foresta e avere piccoli accorgimenti durante il livello in ospedale. Se doveste mancare qualcosa fate tranquillamente affidamento al seleziona capitoli. DING!
L'articolo Horror Tales: The Beggar – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.
