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Thank Goodness You're Here! – Recensione

Se siete alla ricerca di un gioco completamente fuori dai canoni classici, allora non perdetevi la recensione di Thank Goodness You're Here!, curiosa opera di Coal Supper. Dopo il folle The Good Time Garden, pubblicato però solo su PC, questo team indipendente porta una nuova commedia interattiva su PlayStation. Pronti a essere ringraziati?



Grazie a Dio sei qui!



Di tanto in tanto, nel mondo dei videogiochi, arrivano titoli così innovativi da diventare dei veri e propri cult. Mentre i Tripla A puntano su un comparto tecnico da urlo e un gameplay classico ma ben strutturato, i prodotti indipendenti devono cercare di sorprendere e a volte spiazzare il giocatore. Il publisher Panic lo sa bene, tanto da aver collaborato con House House per la pubblicazione dell'eccezionale e per certi versi folle Untitled Goose Game.



Avvertendone la qualità, non ha esitato ad allearsi anche con lo sviluppatore britannico Coal Supper, per permettere ai giocatori di godere della magnifica storia di Thank Goodness You're Here. L'incipit è semplice: nel gioco interpretiamo un venditore alle prime armi che viene inviato nella ridente cittadina di Barnsworth. Questa altro non è se non una versione immaginaria della città realmente esistente di Barnsley, nei primi anni del 1980.



Aspettatevi quindi citazioni del periodo, accompagnate da intriganti scene d'intermezzo che mostrano stralci di vita vissuta del periodo. Questo mix però non deve trarre in inganno: non ci troveremo di fronte a un'opera iperrealistica, quanto piuttosto, come anticipato, a una commedia. A partire dall'incipit, durante il quale usciremo dall'ufficio del nostro capo passando dalla finestra, cadendo direttamente sul bus che ci porterà a Barnsworth, sarà chiaro che l'avventura di Thank Goodness You're Here non sarà esattamente “normale”.



Fin dalle prime fasi, l'opera di Coal Supper trasuderà quel sano humor inglese che riporta alla mente gli sketch dei Monty Python (e scene intramontabili come quella di Marco Pisellonio) e tutti quelli che ne hanno tratto ispirazione. La scrittura è eccellente e piena di spunti divertenti, così come un doppiaggio fantastico con un accento dialettale inglese imperdibile. Ovviamente chi non mastica la lingua anglosassone si troverà davanti a un muro pressoché invalicabile, vista l'assenza di traduzione in italiano.




Nessuno si aspetta l'Inquisizione Spagnola



Una volta entrati nell'universo di Thank Goodness You're Here, farete fatica a uscirne. Il gioco di Coal Supper offre infatti uno spaccato di vita vissuta che riesce non solo a far ridere, ma anche riflettere. Il protagonista, di dimensioni notevolmente più minute di qualsiasi altro abitante di Barnsworth, sarà chiamato a risolvere problemi comuni ma di pressante urgenza. Ecco quindi che dovremo trovare qualcosa per far uscire la mano di un giovane da una grata oppure far sì che il calzolaio beva la sua pinta mattutina per tornare a lavoro.



Il gameplay di Thank Goodness You're Here è semplice ma efficace, proponendo al giocatore dei piccoli puzzle da risolvere. Molto spesso basterà eseguire un paio di azioni oppure colpire tutto ciò che ci capiterà a tiro per trovare la soluzione. Il titolo non punta infatti nel mettere in difficoltà il giocatore come fa un The Witness, quanto piuttosto nell'intrattenerlo mentre racconta la sua storia. Ecco quindi che dovremo capire come sfrattare dei topi o riparare una friggitrice, ma senza mai impazzire nel farlo.



Le ristrette abilità del nostro protagonista, che potrà solo saltare e prendere a pugni le cose, fanno il resto. Basterà però sentire un abitante cinguettare “grazie a Dio sei qui” al nostro arrivo per stimolarci a trovare una soluzione al problema. Inoltre la ricompensa saranno una caterva di battute, situazioni surreali e momenti folli, come trovarsi incastrati in un bicchiere di birra o scivolare su un gigantesco blocco di burro. Non vogliamo però rovinarvi la sorpresa: per scoprire ogni risvolto di Thank Goodness You're Here dovrete giocarlo.



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Il comparto tecnico di Thank Goodness You're Here!



Come è difficile paragonare il gameplay di Thank Goodness You're Here a qualsiasi altro gioco in commercio, lo stesso dicasi per il comparto tecnico. La grafica riprende per stile la precedente opera di Coal Supper. Personaggi coloratissimi con un design a metà tra un fumetto satirico e i mini giochi di Wario su console Nintendo animano ogni ambientazione, realizzata con cura in tre dimensioni. Tutto è disegnato a mano, accompagnato da tantissime chicche come i nomi dei negozi, per citarne una. Non ci stancheremo mai di leggere Nick's Bricks o Big Ron's Big Pies, così come tanti altri che vedrete.



L'impegno profuso dai ragazzi di Coal Supper si nota anche nella possibilità di “maneggiare” tantissimi elementi, rompendo ad esempio i sacchi della spazzatura, aprendo le cassette postali e danneggiando vari oggetti. Questa interattività mantiene alta la curiosità del giocatore, che potrebbe trovare anche piccoli segreti (i topi canterini ci hanno davvero fatto innamorare). Altrettanto curato, come già anticipato, il doppiaggio in lingua inglese. L'attore Matt Berry è stato coinvolto, con risultati incredibili in termini di ascolto. Piacevole anche la colonna sonora che accompagna il viaggio del nostro piccolo protagonista.



L'unica nota dolente in tutto ciò è anche quella di tutte le avventure: che purtroppo finisce. La verità però è che la longevità di Thank Goodness You're Here è abbastanza risicata: i più abili impiegheranno meno di un paio d'ore per vedere la conclusione della storia. Non esattamente eterno, ma sicuramente un viaggio che anche al netto di un prezzo non di budget vale la pena fare, visti i tantissimi elementi di qualità di cui vi abbiamo parlato.



Il Platino di Thank Goodness You're Here!



Trattandosi di un gioco prettamente narrativo, il Platino di Thank Goodness You're Here non è fortunatamente una missione impossibile. Bisognerà chiaramente fare attenzione ad alcune coppe mancabili, ma vista anche la breve durata dell'opera in caso doveste perdere per strada qualche trofeo basterà completare un secondo walkthrough. Vi suggeriamo comunque di colpire ogni cassetta postale: chissà che possa uscirne qualcosa di buono…




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16 agosto alle 17:00

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