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Willy's Wonderland: The Game – Recensione Speedrun

Nel 2021, Willy's Wonderland è un film che vede come protagonista Nicholas Cage, impegnato nella sopravvivenza tra le mura dell'omonimo locale. Con un enorme mancanza di contenuti e un indistruttibile Cage pronto a massacrare di botte gli animatronici che infestano il locale, gli sviluppatori di QUByte Interactive avranno pensato sicuramente che il miglior modo di rendere omaggio al film sarebbe stato creare un titolo picchiaduro a scorrimento. Da questa idea nasce Willy's Wonderland: The Game, uno spaventoso, e non per i classici motivi, videogioco che non aggiungerà o toglierà nulla al film. Gambe in spalla, dunque, ci sono degli animatronici da riempire di botte e una recensione da terminare, qui!



Il regno di Willy



Willy's Wonderland: The Game, come detto poc'anzi, non è un titolo spin-off del film, non amplierà la lore o farà seguire nuove vicende, la cosa peggiore di tutte, inoltre, è che non ci sarà neanche Nicholas Cage. Il titolo non presenterà una trama da seguire, filmati o cutscene. Dal menù principale, infatti, dopo aver scelto uno dei due protagonisti, il giocatore si ritroverà catapultato tra i corridoi del gioco, pronto a prendere a pugni qualsiasi cosa gli si pari davanti.



L'obiettivo ultimo sarà quello di avanzare e sconfiggere tutti gli animatronici presenti anche nel film: Arty l'alligatore, Tito la tartaruga, Sara la fata, Ozzie lo struzzo, Gus il gorilla e infine il temutissimo Willy la donnola. Tra hitbox ignobili, glitch grafici, legnosità che vi riporterà direttamente ai classici arcade, quelli fatti male, degli anni '90, riuscirete, forse, a sopravvivere al gioco ed eventualmente fare una seconda run per sbloccare anche il trofeo di Platino.



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Willy, dobbiamo parlare



Come detto nell'introduzione alla recensione, Willy's Wonderland: The Game è un picchiaduro a scorrimento che, come il film, poteva essere un concentrato positivo di trash e divertimento, ma tutto ciò non accade. Il videogioco non diverte, non è fatto bene e, purtroppo, non ne capiamo neanche l'esistenza.



Dopo aver scelto uno dei due personaggi inizierà l'avanzata tra le mura del locale infestato: i primi nemici da buttare giù saranno degli zombi e i primi due animatronici protagonisti. Da un picchiaduro ci si aspetta, maggiormente, precisione e reattività, cosa che assolutamente non avviene nel titolo. Scordatevi opere come Streets of Rage 4, su ben altri livelli di produzione. Il giocatore, molte volte, si ritroverà a colpire l'aria o a passare attraverso i nemici con calci e pugni che non andranno a segno, d'altro canto i nemici colpiranno sempre a prescindere da dove si trovino.



Tra mille difficoltà ed errori di programmazione, forse, riuscirete ad arrivare faccia a faccia con Willy la donnola in circa mezz'ora di gioco. Se moltiplicate questa mezz'ora per due riuscirete anche, sicuramente, a ottenere tutti i trofei (come vi spieghiamo tra poco), visto che non ci saranno particolari accorgimenti da seguire. Per il resto, i motivi per rigiocare l'opera sono pressoché inesistenti. Nemmeno la possibilità di condividere l'esperienza con un amico (a cui volete particolarmente male) riesce a mitigare la sensazione di vuoto lasciata da Willy e dai suoi gregari.



Il Platino di Willy's Wonderland



Eccoci nella sezione più amata da tutti. L'elenco dei trofei di Willy's Wonderland: The Game non metterà in difficoltà praticamente nessuno poiché l'unica cosa da fare sarà terminare il titolo con entrambi i protagonisti. Altri trofei, invece, comprenderanno l'attivare le mosse speciali dei lottatori: si tratterà comunque di coppe pressoché obbligate, se puntate a terminare la storia.




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7 agosto alle 17:10

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