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SCHiM – Recensione Speedrun

Abbiamo provato in anteprima l'intrigante platform SCHiM, protagonista della nostra recensione Speedrun. Il team di Extra Nice e la coppia di sviluppatori Nils Slijkerman e Ewoud van der Werf puntano su uno stile unisco e su un gameplay originale per stupire gli appassionati del genere. Eroe di turno è infatti una piccola ombra, che dovrà dare fondo alle sue energie per ritrovare il padrone perduto.



Una vita da ombra



Le ombre sono da sempre un elemento che affascina gli sviluppatori. Tanti titoli utilizzano questo termine per sottolineare un gioco oscuro, con una punta intrinseca di malvagità. Basti pensare a opere come Alan Wake, Shadows of the Damned o, parlando di giochi da tavolo, Casting Shadows. Ma cosa succede quando si cerca di dare un'accezione positiva a un elemento che grazie al Sole e all'illuminazione è sempre con noi?



La risposta prova a darcela SCHiM, un platform tridimensionale realizzato da una coppia di abili sviluppatori (Ewoud van der Werf e Nils Slijkerman) e pubblicato su PlayStation da Extra Nice. La protagonista del gioco è proprio un'ombra, ma non quella a cui siamo abituati. Si tratta piuttosto di una sorta di rana, che ama balzare da una pozza scura all'altra. La nostra ombra è legata indissolubilmente a un ragazzo, che seguiremo inizialmente fino all'età adulta. O almeno questo è ciò che la nostra sfortunata protagonista crede.



In un giorno particolarmente sfortunato, infatti, la nostra ombra si stacca dal corpo del padrone e si trova abbandonata in un mondo troppo grande per farla sentire a suo agio. Inizia così un lungo inseguimento, che porterà i giocatori ad esplorare aree molto diverse tra loro nel tentativo di ricongiungere l'ombra al suo padrone. Pur non utilizzando parole, SCHiM racconta una storia interessante, fatta di sfortune quotidiane, di caduta e risalita e di tanti eventi in cui chiunque può immedesimarsi. Il tutto è visto dalla curiosa prospettiva isometrica della nostra ombra, il cui unico scopo è tornare a casa.



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Il gameplay di SCHiM



Se pensate ai classici platform, vi verranno in mente opere in cui eseguire salti precisi evitando buche e trappole. SCHiM rivoluziona questo concetto, trasformando di fatto l'avventura in un mix tra platform e puzzle. I giocatori controllano l'ombra, che può saltare tra le ombre di persone e oggetti. Alcuni saranno statici, altri invece come bici e auto si muoveranno. Tutto è finalizzato ad arrivare dal punto A al punto B, ma per trovare la giusta strada dovremo spremerci le meningi.



Come è facile immaginare, inoltre, la nostra creatura non potrà stare fuori dalle ombre, pena la scomparsa. Potremo però fare un piccolo salto extra (disattivabile nella modalità difficile) per tentare di salvarci in extremis. Nonostante questo, bisognerà studiare ogni area al meglio, sfruttando anche la possibilità di ruotare la visuale. Inoltre alcuni oggetti vanteranno interazioni che aggiungeranno possibilità: carrelli elevatori che potremo alzare, bottoni da premere e trampolini con cui schizzare in aria. Tutto è ben studiato e coerente con lo stile di gioco proposto, per un'esperienza mai esageratamente frustrante e sempre piacevole.



Il team ha il merito di aggiungere sempre elementi, pur non stravolgendo il gameplay. Il tutto è inoltre ottimamente supportato da un comparto tecnico di prim'ordine. La grafica minimalista e coloratissima esalta le ombre, rendendo nel contempo più facile trovare la strada. La colonna sonora invece sottolinea alcuni momenti pur lasciando un'atmosfera rilassata. Pur non essendo esageratamente longevo, inoltre, SCHiM può essere rigiocato per cercare i collezionabili nascosti e per mettere alla prova la propria abilità, puntando magari a ottenere tutti i trofei del gioco.



Il Platino di SCHiM



Anche se siete amanti dei platform, sappiate che la lista di SCHiM venderà cara la pelle. La maggior parte delle coppe sarà praticamente legata alla storia, dato che dovrete ripetere varie volte molte delle azioni richieste. L'elenco nasconde però alcune sfide di miscellanea, così come due ori parecchio ostici. Sarà infatti necessario completare il gioco senza l'opzione del salto di recupero attiva e soprattutto senza mai morire. Le imprese non sono impossibili, ma richiederanno abilità e un'attenta pianificazione delle proprie mosse.




L'articolo SCHiM – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.

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15 luglio alle 17:00