Exo One – Recensione Speedrun
Se rientrate in quella categoria di giocatori che ama emozionarsi, non perdetevi la nostra recensione Speedrun di Exo One. Il titolo di Exbleative e Future Friends Games sbarca infatti su PlayStation, portando con sé tutti gli elementi apprezzati dai giocatori PC. A quasi tre anni, infatti, quest'astronave è pronta a volare anche su console Sony.
Like a rollin' stone
Ci sono esperienze di gioco talmente minimaliste e innovative da lasciarci spiazzati. A me successe, con le dovute proporzioni, con Echochrome su PSP e Chants of Sennaar più recentemente su PlayStation 5. Giochi quindi non supportati da una grafica clamorosa o da un gameplay frenetico, ma piuttosto da un'idea di fondo geniale nella sua semplicità. Nessun hub infarcito di icone e barre di energia, solo il giocatore e un mondo unico e affascinante.
Questo concept è alla base anche di Exo One, di cui molti appassionati avranno già sentito parlare. I giocatori vestono i panni, o per meglio dire salgono a bordo, di un'astronave in grado di muoversi grazie all'energia cinetica. Alcune sporadiche informazioni iniziali ci fanno metabolizzare dei riferimenti a una missione spaziale su Giove, ma non ci spingiamo oltre per non guastare l'esperienza a chi volesse cimentarsi in questo viaggio. Exo One non è peraltro un titolo eccessivamente lungo, dato che l'intera avventura può essere completata in circa un'ora.
Quello che lascia fin da subito spiazzati è l'assenza di riferimenti a schermo. In prima battuta ci troveremo su un misterioso pianeta deserto, con una luce blu come unico riferimento. Non sapendo bene cosa fare delle nostre vite, l'unico punto fisso sarà anche la nostra destinazione. Questo porta i giocatori a compiere un viaggio molto particolare, a metà tra 2001 Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick e Interstellar di Christopher Nolan. Un mix davvero particolare nonché incredibilmente affascinante, complice una realizzazione dei mondi di grande effetto.
Il gameplay di Exo One
Ma cosa dovremo fare esattamente in Exo One? La risposta ve l'abbiamo già data nel capitolo precedente. In ogni mondo che visiteremo, dovremo raggiungere il faro di luce blu, che indica un monolite in grado di farci viaggiare verso il pianeta successivo. Di fatto, quindi, Exo One è un walking simulator o, per meglio dire, un rolling simulator. Come detto la nostra nave sfrutterà l'energia cinetica: potremo appesantirla oppure alleggerirla sfruttando i pendii per prendere slancio. Il velivolo potrà inoltre appiattirsi a disco per planare e sfruttare nuvole e correnti ascensionali per viaggiare più velocemente.
Mediante questo processo e raccogliendo dei potenziamenti sparsi nei mondi viaggeremo attraverso una serie di pianeti dal design incredibile: da quello coperto di vulcani attivi a uno quasi unicamente composto d'acqua. Potremo andare dovunque, persino sui fondali marini, con l'unica ansia di raggiungere il monolite. In questo, le sensazioni che Exo One riesce a regalare sono impagabili e i mondi surreali azzeccatissimi. Tutto rimane però un'esperienza fine a sé stessa, senza particolari scopi: sarà come giocare a biglie sulla spiaggia, con una sfera che viaggia in mondi fantascientifici a velocità folli. Il tutto verrà come detto inframezzato da frammenti di storia, foto e immagini che sveleranno spezzoni di trama fino a un finale che lascia spiazzati, consolidando le sensazioni vissute durante tutta l'avventura.
Questa è la più grande forza ma anche l'indubbio limite di Exo One. Si tratta di un gioco che vuole stupire togliendo anziché aggiungendo. Se è vero il detto “less is more”, allora il team di Exbleative ha sicuramente colpito nel segno. Quello su cui non si è lesinato è la grafica, davvero stupefacente. In base ai vostri gusti personali, troverete senza fatica uno o più mondi in cui sarete a vostro agio, altri in cui invece vi sentirete spaesati. Minimale la colonna sonora, ma pertinente con quanto proposto. Risicata invece come detto la longevità, anche se Exo One non è il gioco che acquisterete per affrontare una storia da 100 ore con migliaia di missioni secondarie.
Il Platino di Exo One
I cacciatori di trofei saranno i meno felici di affrontare l'avventura di Exbleative. Exo One infatti nasconde all'interno del suo elenco ben tre coppe speedrun (fortunatamente cumulabili), che vi chiederanno di completare l'avventura in meno di 60 minuti. Bisognerà poi mantenere la velocità del suono per alcuni secondi in ogni mondo e raggiungere una certa altezza. Niente d'impossibile, ma servirà un minimo di pratica per padroneggiare la forza cinetica dell'astronave e sbloccare uno scintillante Platino.
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