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Megaton Musashi W: Wired – Recensione

Level-5 mette momentaneamente da parte il pallone di Inazuma Eleven e ci regala Megaton Musashi W: Wired, ossia il sogno segreto di ogni amante dei robottoni che finalmente diventa realtà. Il gioco rappresenta il culmine di un progetto complesso che comprende una versione rilasciata esclusivamente in Giappone e un adattamento animato che riflette fedelmente le avventure che vivrete a bordo del vostro colosso d'acciaio. Con l'arrivo di titoli come Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi, Custom Mech Wars e Armored Core 6, possiamo sperare quindi in una nuova era di giochi sui robottoni? Scopriamolo!



Mecha vs Alieni



La trama di Megaton Musashi W Wired è piuttosto lineare e si ispira alle celebri serie mecha degli anni '70 e '80, pilastri dell'età d'oro del genere. Se dovessi classificarlo, direi che si avvicina di più a uno shonen sci-fi d'azione quale il Grande Mazinga, anziché a film del genere di Pacific Rim.



All'alba del ventitreesimo secolo, l'umanità si trova sull'orlo dell'estinzione a causa dell'invasione dei Draktor. Questo impero alieno, in appena 48 ore, ha sterminato il 99% della popolazione umana e ha trasformato il pianeta per adattarlo alle proprie necessità vitali. Ha infatti sostituito il nucleo terrestre con un reattore capace di alterare l'atmosfera. I sopravvissuti alla strage vengono collocati in rifugi blindati e la loro memoria sull'invasione viene soppressa, consentendo loro di condurre esistenze illusorie fondate su finti ricordi passati. Esiste però un gruppo di ribelli che gestisce gli Affari Alieni che, all'interno della Baia dell'Oblio, addestrano piloti e armano dei mecha denominati Rogue. Lo scopo è ovviamente quello di sopravvivere e combattere l'invasione aliena.



Nonostante l'impressione data che solo pochi eletti conoscano la verità, vi ritroverete a chiedervi, dopo solo due ore dall'inizio dell'avventura, se non siate gli unici stolti a ignorare la realtà della situazione. A tal proposito, voi vestirete i panni di Yamato Ichidaiji, un adolescente dal carattere impavido e impulsivo, studente delle scuole superiori, che riesce sempre a trovare il modo di cacciarsi nei guai.



Grazie alle sue capacità in un particolare videogioco e al suo carattere, viene selezionato insieme ad alcuni compagni per guidare il nuovo Rogue di classe Megaton, diventando così la nuova speranza per l'umanità. Al suo fianco, sarà reclutato anche il suo rivale Ryugo Hijikata, e insieme ad altri, verrete messi a bordo dei Rogue. Questi sono robot dalle sembianze umanoidi, creati per proteggere la Terra dagli attacchi extraterrestri. Saranno le battaglie di Yamato e dei suoi alleati a determinare il destino del pianeta.



A differenza di Inazuma Eleven, la trama di Megaton Musashi è molto più seria e presenta toni decisamente più oscuri. Il tutto poi è narrato tramite dialoghi sottotitolati in italiano e da splendide sequenze animate, marchio di fabbrica di Level-5. La scelta ha il merito di aggiungere parecchia enfasi alla narrazione.



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Una Graphic Novel interattiva



Yamato sarà il fulcro delle vicende, ma sarà affiancato anche da una grande varietà di personaggi secondari con cui interagire. La narrazione non si limiterà quindi alle avventure del protagonista e alla sua lotta, ma offrirà anche ampie vedute di vita quotidiana e missioni secondarie, che consentiranno di approfondire la conoscenza di gran parte del cast del gioco.



La trama si sviluppa e avanza proprio come in una serie animata, arricchita da dialoghi e colpi di scena, con sequenze che alternano battaglie e momenti di vita cittadina. Un nucleo ristretto con interazioni ridotte al minimo, ma comunque sufficiente per svelare alcuni retroscena interessanti dei vari personaggi. La città e il centro di comando, che costituiscono il palcoscenico dell'avventura, saranno interamente esplorabili e permetteranno interazioni con compagni di scuola, colleghi, sconosciuti e persino alcuni nemici… Ma non riveleremo altro per non rovinare la sorpresa.



Il formato, come anticipato prima, è quello di una graphic novel, che ben si presta allo sviluppo delle trame principali e secondarie, gestite con maestria. Gli appassionati del genere troveranno quindi pane per i loro denti; tuttavia, ciò che abbiamo trovato più gratificante sono stati sicuramente i combattimenti.



Sebbene sia possibile saltare i dialoghi, per una comprensione completa della storia e per non perdere elementi importanti, si consiglia di leggere attentamente le conversazioni. La trama manterrà infatti l'interesse sempre alto e non dissuaderà dal gioco neanche gli amanti dell'azione più accaniti.



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Il gameplay di Megaton Musashi W Wired



Megaton Musashi W Wired è un action hack and slash, contornato da elementi shooting, molto più pragmatico di ciò che appare. Imparare a giocare è semplice e i comandi sono di facile comprensione. Non troverete nessuna difficoltà quindi, che siate neofiti o amanti accaniti dei giochi d'azione. In poco tempo è possibile padroneggiare tutti i controlli del Rogue e tuffarsi a capofitto nell'azione adrenalinica e coinvolgente.



Il gioco è fondamentalmente suddiviso in tre sezioni distinte. Oltre agli entusiasmanti combattimenti tra robot, è importante considerare un'ampia componente gestionale/GDR e una fase di esplorazione. Quest'ultima serve a familiarizzare con le città e gli abitanti attraverso missioni secondarie.



Se siete qui in cerca di un po' d'azione a bordo di giganteschi robot, armatevi di pazienza. Durante le prime ore infatti, il titolo si concentra maggiormente sul fornire tutorial continui, con spiegazioni vaghe su meccaniche in teoria complesse. Paradossalmente invece, i combattimenti sono l'elemento più semplice da padroneggiare. Le missioni sono strutturate quasi nello stesso modo: una volta arrivati sul campo di battaglia, dovrete eliminare i nemici che presidiano un'area per procedere alla successiva. Al termine del percorso poi, vi aspetta un boss, che spesso è semplicemente un Draktor di classe superiore.



Rispetto ad altri giochi action simili, Megaton Musashi Wired non sembra realmente mettere in difficoltà il giocatore, eccetto forse nelle fasi finali del gioco. Sin dall'inizio infatti, è possibile portare in battaglia tre armi da mischia, tre armi da fuoco, quattro mosse speciali e l'abilità Kakugo. Il vero punto di forza però, è che almeno in combattimento, l'interfaccia diventa estremamente intuitiva, a condizione di avere esperienza con altri giochi d'azione e looter. In caso contrario, gestire gli elementi sullo schermo può essere un po' complicato, soprattutto quando si deve fare attenzione agli alleati che scelgono di dialogare proprio in mezzo al fight. Come se non bastasse, inoltre, occuperanno pure parte del campo visivo.



Sul campo di battaglia poi (ma non solo lì), si possono ottenere armi e risorse per potenziare il proprio mecha. Potremo personalizzarlo e potenziarlo con parti su misura. Gambe più robuste e colorate, materiali grezzi da trasformare in armi più potenti o chip per migliorare le prestazioni in battaglia.



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Costruzione del Mecha



La costruzione del robot è l'elemento più complesso ma gratificante del gioco. Per i principianti, è disponibile anche una funzione di costruzione automatica, che fornisce una configurazione adeguata seguendo delle linee guida basilari. Tuttavia, per chi proviene da Armored Core VI o per gli appassionati del genere, è consigliabile esaminare personalmente ogni dettaglio del mecha.



Le missioni sono brevi e semplici, e offrono ricompense sotto forma di bottino di varia tipologia e rarità. Sfrutandole sarà possibile personalizzare sia l'aspetto estetico che l'armamento del proprio alleato. È possibile combinare testa, braccia e gambe per creare il mecha ideale, dotandolo di un arsenale che varia dalle spade gemelle ai bazooka. Inoltre, alcune armi, come mazze e spadoni, possono influenzare la mobilità, aggiungendo peso al robot.



È possibile configurare i Rogue in versione “leggera” o “pesante”, influenzando così l'agilità o la potenza dei robottoni. Con l'attenzione giusta, si può adattare al proprio stile di gioco senza vincoli fissi. Ogni aspetto è personalizzabile e la ricerca di nuovi materiali alleggerisce un po' la ripetitività delle missioni per trovare il bottino perfetto. In particolare, abbiamo trovato affascinanti le parti speciali legate a celebri nomi della storia dei robot. A seconda del livello, si sbloccano missioni speciali che permettono di combattere con Vultus 5, Combattler, Maligna Z e Getter Robot, ciascuno dotato delle proprie armi e mosse speciali. Gli appassionati dei robot classici riconosceranno certamente anche il modello Voltes V di Toei.




Uno sguardo al Comparto Artistico



Megaton Musashi W: Wired vanta una grafica spettacolare che trasporta i giocatori in un universo futuristico, pieno di dettagli e colori brillanti. Dall'effetto metallico dei Megaton agli splendidi attacchi speciali, il gioco è un festa di colori e azioni frenetiche che deliziano la vista, senza mai perdere fluidità.



Le città in rovina, le vaste ambientazioni naturali e i robot giganteschi sono rappresentati con estrema attenzione, immergendo il giocatore in un clima di pura meraviglia. Gli scontri in questo gioco, sono spesso caotici e pieni di nemici, ma fortunatamente gli effetti speciali, come le esplosioni e i colpi di energia, sono altrettanto spettacolari e rendono ogni combattimento un tripudio di luci.



Anche le scene di vita mondana dei protagonisti, che come abbiamo detto richiamano una visual novel, sono davvero belle da vedere, con personaggi che compiono movimenti semplici in contesti statici ma molto dettagliati. L'alta espressività e attenzione ai dettagli sono notevoli, soprattutto perché i dialoghi che vedremo saranno numerosi e non sempre essenziali per la trama. Il gioco poi è completamente tradotto in italiano e i testi a schermo sono chiaramente leggibili. Inoltre, considerando il genere del titolo, il doppiaggio giapponese è essenziale per dare risalto ed enfasi alle mosse speciali e alle grida durante i combattimenti.



Eccellente anche la colonna sonora, con il tema principale che viene usato per sottolineare i momenti salienti della storia, che si accompagna a un doppiaggio di alta qualità e molto espressivo.



Il percorso verso il Platino



Megaton Musashi W: Wired vanta una lista trofei di 26 coppe, composta da 10 coppe di bronzo, 9 d'argento, 6 d'oro e infine un luccicante Platino.



La strada per il raggiungimento dell'agognato platino non si prospetta troppo tortuosa, ma 2 trofei nello specifico potrebbero farvi cambiare idea, quello relativo all'uccisione di 50.000 nemici e quello di completare una missione specifica a difficoltà megaton. Non essendo questo un gioco musou, potrebbero volerci diverse ripetizioni di alcune missioni, per poter raccimolare una cifra tale di nemici sconfitti e questo potrebbe portarvi via abbastanza tempo. Per la difficoltà megaton invece, dipende molto dalla vostra abilità e da come avete costruito ed equipaggiato il vostro mecha!



Se state cercando qualcosa di veloce e leggero da completare al 100%, non è questo il vostro gioco. Se invece siete fan dei mecha e passare diverse ore a combattere con loro vi entusiasma, vi consigliamo allora di buttarvi a capofitto in questa sfida. Molti dei trofei arriveranno durante il corso della vostra avventura.




L'articolo Megaton Musashi W: Wired – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

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28 giugno alle 17:00

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