Planet of Lana – Recensione
Sviluppato da Wishfully e pubblicato da Thunderful Games, Planet of Lana è un bellissimo adventure di stampo platform, contornato da una magnifica art direction e una storia molto toccante.
Cosa succederebbe se una forza aliena, emergendo dalle profondità dello spazio, conquistasse il mondo in cerca di un nuovo habitat? Prima si riteneva che gli Xenomorfi di Alien dominassero la catena alimentare universale, Non si erano però ancora prese in considerazione le creature meccanizzate di questo titolo, nemiche della vita e della pace, provenienti dall'ignoto e determinate a ottenere il potere assoluto. La storia di Lana inizia proprio qui, da una promessa indissolubile e da un'amicizia.
Una deliziosa apocalisse a colori pastello
Planet of Lana cerca di catturare nuovamente il fascino delle invasioni aliene, sfidando al contempo i cliché tipici del genere. Se la fantascienza ha sfruttato per decenni il tema dell'invasione aliena per sferrare un attacco figurato alla media borghesia occidentale, che veniva colpita dove e quando meno se lo aspettava, in Planet of Lana la situazione è differente.
Quella di Lana non è una guerra contro gli invasori dallo spazio profondo, è un tentativo disperato di proteggere il proprio mondo, i propri affetti e quella pigra serenità delle giornate che viene suggerita dai primi istanti del gioco. Infatti il gioco si apre con una panoramica su un villaggio tropicale, abitato da pescatori. Palafitte malconce si ergono tra un mare cristallino e una vegetazione rigogliosa, che spunta sulla spiaggia dalla terraferma. È un luogo pittoresco, magico, di quelli che, nella realtà, sarebbero invasi da turisti abbienti ansiosi di godersi quella tranquillità durante le vacanze estive.
Il gioco inizia con la protagonista, Lana, ragazzina che si presume sia nata e cresciuta in quel luogo, intenta a rincorrere la sorella Ilo attraverso l'intero villaggio. Giocano a nascondino sfuggendo agli sguardi di tutti, e questo le porta sulla terraferma. Qui, ad aspettarle, ci sono due lapidi in una piccola radura. Ilo e Lana si vogliono bene perché il loro legame è tutto ciò che hanno. Quelle lapidi appartengono presumibilmente ai loro genitori, e sono la prova dell'importanza che l'una ha per l'altra.
Hanno attraversato il villaggio per trovare un angolo di quel paradiso tropicale tutto per sé, e per onorare la memoria dei loro cari. Mentre il sole tramonta, il vento accarezza le foglie degli alberi e una stella cadente appare nel cielo proprio mentre si abbracciano teneramente. Subito dopo ne appare un'altra, e poi un'altra ancora, fino a quando sembra che il cielo intero stia precipitando.
Quelle che cadono non sono però stelle, ma bensì astronavi aliene che si schiantano verso la terra. Lana e Ilo vengono catapultate in un attimo da un momento di dolcezza all'apocalisse. Le navi sfrecciano vicino al suolo, devastano il villaggio e rapiscono molti dei suoi abitanti, inclusa Ilo. Lana si ritrova sola, in un paradiso tropicale, a confrontarsi con quello che sembra essere, in tutti i sensi, la fine del mondo.
Il gameplay di Planet of Lana
Planet of Lana è un cinematic platform che condivide l'impostazione, l'attenzione per le animazioni e anche la lentezza nei movimenti con titoli come Limbo, Flashback o Another World.
Racconta quindi la traversata di un intero pianeta di una ragazzina, alla ricerca della sorella rapita e rinchiusa in una gabbia ancorata a una strana nave spaziale, e lo fa senza mai tradire i canoni del genere. Un'apocalisse a colori pastello che introduce la sua protagonista alla solitudine. Questa viene po spezzata dall'incontro con un bizzarro e tenero animaletto simile a una scimmietta. La creatura sarà sia il supporto emotivo che la aiuterà a far fronte alla situazione catastrofica in cui si è ritrovata incastrata, sia un alleato fondamentale per riuscire a continuare la sua traversata.
Mui, così sembra chiamarsi il compagno di viaggio di Lana, è la chiave del gameplay di Planet of Lana. I due hanno caratteristiche differenti, ma la maggioranza dei puzzle ambientali sono risolvibili solamente combinando abilità e debolezze di entrambi. Lana ha salti limitati e movimenti decisamente lenti. Mui ha invece una paura terribile dell'acqua e non può interfacciarsi con i macchinari disseminati sull'isola. La loro cooperazione è quindi essenziale per superare i propri limiti e gli ostacoli, in quello che si configura da subito come l'inizio di un lungo percorso di crescita per entrambi.
Il gioco comunque non è mai frustrante, soprattutto grazie a una gestione perfetta dei checkpoint, che si innescano più volte durante le varie fasi di risoluzione degli enigmi. In questo modo i giocatori non saranno obbligati a ricominciare ogni volta da capo. Potranno inoltre scomporre le sfide in porzioni molto più semplici da digerire e pianificare, ma che richiederanno comunque studio e pazienza.
Uno sguardo al comparto artistico e tecnico
Il team di Wishfully merita elogi per aver creato un'esperienza che integra perfettamente tutte le parti di cui è composta. I movimenti sono misurati ma accurati, e la narrazione è avvolta da una colonna sonora meravigliosamente evocativa, capace di trasmettere sia la bellezza della natura lussureggiante, sia i toni apocalittici della vicenda narrata.
La direzione artistica è delicata e mozzafiato. Anziché ricorrere alle schermate fisse, si è optato per una serie di eleganti movimenti di macchina che permettono zoom in, zoom out e panoramiche che rivelano porzioni di mondo sempre nuovi. In questo modo il team ha evitato che la prospettiva 2D da cui è inquadrato diventasse claustrofobica o monotona.
L'aspetto più riuscito è, però, quello estetico. L'illuminazione e la palette di colori utilizzata riflettono il tono delle diverse situazioni, variando da luminose e splendide a oscure e misteriose, creando una varietà impressionante e stupenda. I colori pastello, i tratti delicati con cui sono stati disegnati a mano sfondi e vegetazione e, soprattutto, il colpo d'occhio pazzesco dato dagli scorci che si aprono sulle infinite pianure del pianeta, sovrastate dall'enorme nave madre, sono dettagli che in alcuni momenti lasciano senza fiato.
Il Platino di Planet of Lana
Parlando del comparto trofei invece, ci troviamo di fronte a un titolo veloce e abbastanza semplice da Platinare. Infatti impiegherete circa 5/6 ore, in base anche alla vostra abilità nel capire gli enigmi, per arrivare all'agognata coppa di Platino.
Lungo il tragitto dovrete fare solo attenzione a non morire o a non far morire Mui. Questo perché una coppa d'oro vi richiederà di finire il gioco senza alcun decesso, e dovrete fare particolare attenzione al trovare tutti i santuari nascosti tra i vari capitoli. Per il resto dei trofei vi basterà godervi appieno il gioco e la sua storia.
L'articolo Planet of Lana – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.
MaverickTheWolf
Sono curioso di provarlo
sbrutagaz
Sembra piuttosto interessante.