Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes – Recensione
I giochi di ruolo di stampo giapponese, specialmente quelli progettati con un sistema di combattimento a turni, sono stati tradizionalmente apprezzati solo da un pubblico di nicchia. Tuttavia, l'introduzione dello stile grafico 2.5D in pixel art ha parzialmente alterato questa percezione, come evidenziato dal successo di titoli come Octopath Traveler.
In seguito a questa tendenza, Rabbit & Bear Studios ha puntato pienamente su Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, avviando una campagna di finanziamento su Kickstarter il 27 luglio 2020. Il progetto ha riscosso un enorme successo, diventando il terzo videogioco più finanziato su Kickstarter, con oltre 481 milioni di Yen raccolti. Questo ha confermato l'affetto incondizionato dei fan dei primi due Suikoden, un entusiasmo che ha coinvolto tutti, incluso l'autore, che ha voluto offrire un ultimo dono a coloro che hanno sempre creduto nel suo lavoro. Rimane il rammarico che non potrà godere del successo del suo ultimo progetto, essendo recentemente scomparso all'età di 55 anni.
Una pace duratura?
La trama di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes si dipana nelle terre di Allraan, un mondo segnato da conflitti interni e da gruppi distinti per specie diverse (umani, elfi, guerrieri bestiali, imperiali, sentinelle, tribù del deserto e molte altre), attualmente in uno stato di delicato equilibrio politico, sostenuto dall'Impero di Galdea. Quest'ultimo ha ottenuto un ruolo dominante sulle altre nazioni grazie alla scoperta di un artefatto misterioso, che potrebbe intensificare il potere degli oggetti magici noti come lenti runiche. Di conseguenza, l'Impero ha instaurato un'alleanza con le altre fazioni per promuovere la missione e prevenire inconvenienti. Si ipotizza che il ritrovamento di tale artefatto, possa però innescare un conflitto di vasta portata con esiti imprevedibili e incalcolabili.
Per quanto riguarda la narrazione specifica, avrete la possibilità di controllare tre personaggi principali, ossia Nowa, Seign e Marisa. Ciascuno avrà un proprio retroscena approfondito, abilità uniche e ambizioni personali diverse. La narrazione, come menzionato in precedenza, condivide molti elementi con le tematiche classiche dell'età d'oro degli JRPG. Tra queste annoveriamo intrighi politici, amicizia e amore, tradimento e inevitabili guerre cruente. I protagonisti poi, arricchiscono ogni avvenimento offrendo la con la loro prospettiva, attraverso dialoghi, commenti e osservazioni, anche al di fuori dei dialoghi principali.
Non riveleremo ulteriori dettagli della trama per non guastarvi l'esperienza. Questo perché Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes realizza esattamente ciò che ci si aspetta da un'opera nata dalla mente di Murayama: vi avvolge.
Gameplay di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes
L'ambientazione iniziale crea una solida base per intrecci narrativi sorprendenti. La progressione è progettata per variare tra combattimenti e dialoghi, esplorazione e l'introduzione di nuovi elementi, mantenendo così l'interesse vivo in ogni momento. Possiamo dire di trovarci di fronte a uno dei JRPG più robusti e soddisfacenti dell'epoca contemporanea. A questo si aggiunge poi un sistema di combattimento che, pur essendo strutturalmente molto tradizionalista, offre spunti innovativi grazie all'impiego delle lenti runiche.
Il sistema di combattimento a turni di Eiyuden Chronicle è piuttosto intuitivo. Potrete utilizzare più di cento personaggi, che possono essere reclutati in party di sei slot, divisi in tre postazioni di prima linea e tre nelle retrovie. Per dare poi un ordine al tutto, una barra superiore vi anticiperà l'ordine di azione dei combattenti. Grazie ad essa, potrete decidere le mosse da eseguire, che possono essere offensive, difensive, di schivata o volte all'uso di oggetti ausiliari (come cure e rianimazioni per i compagni KO).
Una volta prese le vostre decisioni, potrete dare il via alla sequenza di tutti i turni e quindi allo svolgersi del combattimento, che può essere impostato anche in automatico grazie all'auto battle. Inutile dire che questa scelta offre ampi margini di manovra dal punto di vista della tattica, visto che dovrete stare attenti a concentrarvi tanto sulle vostre mosse quanto su quelle che potranno fare gli avversari.
La caratteristica peculiare delle battaglie però, come già annunciato prima, risiede nella doppia capacità di sfruttare il potere delle lenti runiche, sia in attacco che in difesa. Questi oggetti, che potrete far equipaggiare ai vostri eroi, gli conferiranno magie o mosse speciali. Queste due tipologie di colpi saranno gestibili rispettivamente dai punti magia e dai punti abilità. I primi andranno gestiti con molta parsimonia, perché saranno ripristinabili solo in appositi punti di riposo o tramite oggetti, mentre i secondi si ricaricheranno con il passare dei turni.
Tali opzioni poi sono solo la punta dell'iceberg di una gamma più ampia che si espanderà nel corso della storia. A un certo punto, il gioco ci introdurrà alle mosse di squadra, che coinvolgono più personaggi contemporaneamente e richiedono un certo livello di affinità tra gli eroi per essere sbloccate. Le scelte narrative influenzeranno la disponibilità di questi attacchi combinati, che sincronizzeranno i turni dei personaggi, per eseguire colpi potenti e devastanti.
C'è da aggiungere infine che giocando a difficoltà normale non si trovano particolari problemi nei combattimenti. La presenza di tantissime variabili per modificare la complessità del gioco permette però di dar vita a esperienza adatta a qualsiasi tipo di giocatore, anche quelli più hardcore.
Uno sguardo alla componente artistica
In Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes sia l'attenzione ai dettagli degli sfondi che la modellazione dei personaggi sono esenti da critiche. L'unico neo riguarda il ridotto numero di elementi a schermo e na certa uniformità nei biomi già esplorati. Tuttavia, la resa ha molti più pregi che difetti. I protagonisti, in particolar modo, risultano ben realizzati sia in game che negli artwork. Lo stesso dicasi design dei boss, davvero affascinanti e “minacciosi”. Gli sprite dei personaggi e gli sfondi sono realizzati in alta definizione. I panorami sono completamente tridimensionali, mentre i combattenti mantengono una bidimensionalità. Da aggiungere anche che la cura generale riposta nella realizzazione della grafica è davvero degna di nota.
Di gran lunga soddisfacente anche il comparto audio. Si percepisce subito l'effetto nostalgia su cui è basato il progetto. La colonna sonora, composta da Motoi Sakuraba, Michiko Naruke e dallo studio Procyon, si incastra perfettamente in tutte le scene di gioco. Si crea così una impeccabile atmosfera, che ci ha incantato per ore. Il titolo dispone infine, anche di un discreto doppiaggio, giapponese o inglese, accompagnato da una graditissima traduzione dei testi in italiano.
Il Platino di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes
Al momento della stesura della recensione, non è ancora stato possibile consultare la lista dei trofei, ma studiando i trofei sbloccati nel corso della nostra recensione, è ipotizzabile che il gioco vada completato quasi al 100% per ottenere l'agognato Platino. Se siete appassionati di JRPG, probabilmente sarete già consapevoli di ciò che vi attende. Diversamente, sappiate che probabilmente dovrete spendere parecchie ore nel mondo di Eiyuden Chronicle.
L'articolo Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.
sbrutagaz
Lo voglio giocare.