Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

The Legend of Legacy HD Remastered – Recensione

Quasi una decina di anni dopo dalla sua uscita, ecco arrivare la remaster di un peculiare RPG giapponese che riporta alla mente un passato nostalgico: The Legend of Legacy HD Remastered. Distribuito da NIS America e sviluppato da FuRyu Corporation, la stessa che ha sviluppato titoli come Caligula Effect e Lost Dimension.



Sette avventure ad Avalon



The Legend of Legacy si distingue come un JRPG insolito sotto molti aspetti, a partire dalla componente narrativa. Se il genere vi ha spesso abituati a epopee longeve, storie epiche, ricche di nemici formidabili e divinità, questo titolo di casa FuRyu si presenta invece molto diversamente. Ambientato sull'isola misteriosa e inesplorata di Avalon, il gioco vi offre la possibilità, a inizio partita, di scegliere un personaggio tra i sette disponibili. Tutti loro hanno deciso di intraprendere un viaggio per esplorare questa misteriosa isola, ciascuno con una motivazione diversa, e dopo una scena introduttiva unica per ogni personaggio, il gioco prosegue per la sua interezza senza quasi più occuparsi della narrativa. Infatti, durante l'avventura ci saranno solo alcuni momenti chiave di narrazione pura e, considerando le 40-50 ore totali di gioco, la trama ha in definitiva un ruolo molto marginale.



Al di fuori delle sporadiche scene narrative, la distinzione tra i protagonisti è praticamente virtualmente azzerata (o così sembra), escludendo le statistiche iniziali assegnate ai personaggi registrate nelle posizioni. Ogni personaggio può utilizzare qualsiasi arma o abilità magica, purché ci dedichi molte ore sul campo di battaglia. Man mano che l'avventura procede, è possibile poi reclutare nuovi compagni nel gruppo, ma ciascuno richiederà una gestione individuale, con l'effetto di dover ricominciare da capo l'allenamento dei nuovi membri nel caso ci si trovasse nel bel mezzo dell'avventura o, ancor peggio, alle sue battute finali.



È difficile quindi accettare che in un videogioco dove la sperimentazione è essenziale, non sia prevista la possibilità di condividere l'esperienza con i membri di riserva, o perlomeno di ridurre il tempo per allenare i membri inattivi del gruppo. Se questa è l'esperienza old school ricercata dagli sviluppatori, è evidente che molti saranno delusi, soprattutto coloro che non hanno abbastanza tempo da investire nel macinare vittorie contro nemici identici.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2024/04/9b5bee70f7634458a02f20de8587a887_l.jpg



Il gameplay di The Legend of Legacy HD Remastered



La premessa narrativa di una terra completamente inesplorata e ricca di misteri magici costituiva un ottimo punto di partenza. Tuttavia, come detto precedentemente, il team di sviluppo non intendeva narrare una grande storia con The Legend of Legacy, e questo di per sé non rappresenterebbe un problema, ma se la trama non è quindi un punto di stimolo per la progressione del giocatore, allora il gameplay e la struttura complessiva del gioco dovrebbero essere particolarmente solidi. Sfortunatamente, sotto molti aspetti, non è così.



The Legend of Legacy può essere considerato un successore spirituale della serie SaGa di Square Enix per le sue meccaniche di gioco. Similmente ai SaGa, infatti, anziché un più classico sistema di crescita dei personaggi basato su livelli e punti esperienza, avremo un titolo in cui sia le statistiche dei personaggi che le loro abilità cresceranno in maniera assolutamente casuale. Non si potrà prevedere se e quando una statistica migliorerà dopo uno scontro o se e quando un personaggio imparerà una nuova tecnica speciale durante un attacco.



L'unico aspetto su cui potrete esercitare una certa influenza per favorire l'aumento di specifici parametri è la scelta di formazioni e ruoli per i tre componenti del party. Ogni personaggio, oltre HP e SP, possiede tre parametri fondamentali, Attacco, Guardia e Supporto, che potrebbero incrementare assegnando ai personaggi il ruolo di attaccante, difensore o supporto nella propria formazione. All'inizio di ogni turno di battaglia, infatti, sarà possibile selezionare una formazione fra quelle preimpostate dal menu di gioco e, in base ai ruoli assegnati durante lo scontro, i personaggi potrebbero vedere un aumento dei propri parametri in maniera specifica. Come già menzionato però, questo processo è completamente aleatorio, tuttavia la probabilità di incremento è leggermente superiore quando si combatte contro nemici più forti del proprio party.




Tattica e non più tattica



Nel corso degli anni, molte serie hanno incorporato il farming come meccanica di gioco, tuttavia, The Legend of Legacy fallisce nell'offrire un'esperienza divertente di questo tipo. L'impossibilità di controllare la progressione dei personaggi e di sviluppare così una “build” ponderata elimina ogni aspetto attivo del progresso. Vi ritroverete dunque a combattere ripetutamente nella speranza di rafforzarvi. Un processo che è inevitabilmente necessario, visto che questo è un gioco complesso, dove ogni battaglia richiede riflessione e analisi.



I nemici impiegheranno buff, debuff e alterazioni di stato, attaccando anche con potenti abilità. Questo è sicuramente un aspetto molto positivo del gioco, poiché vi obbligherà a utilizzare ogni risorsa a disposizione. Tuttavia, se non avete avuto però la possibilità di scegliere tali risorse, il livello di divertimento si ridurrà notevolmente.



Di base, le formazioni sono una meccanica interessante e accattivante, così come anche i cristalli che permettono di usare le magie, ma con un difetto così marcato nella struttura di progressione, purtroppo vengono meno le buone idee del combat system.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2024/04/1695676371_755883.jpg



Uno sguardo alla direzione artistica



A salvare The Legend of Legacy da una bocciatura, oltre alle buone idee di base, ci pensa la direzione artistica. Gli ambienti disegnati con toni pastello, il mondo di Avalon e le sue musiche sono veramente incantevoli. Il più immediato riferimento estetico è chiaramente Bravely Default di Square Enix, ma grazie alla splendida colonna sonora firmata da Masashi Hamauzu (Final Fantasy XIII, SaGa Frontier) e l'apporto al game design di Kyoji Koizumi (uno dei nomi storicamente legati alla serie SaGa), il titolo riuscì all'epoca a crearsi una sua forte identità.



Il gioco quindi, che aveva già un forte carattere nella sua versione originale, nella versione PS5 brilla ancor di più grazie a una risoluzione nettamente superiore. Il bestiario poi si distingue per originalità e design, anche se non è particolarmente vasto, e le mappe di gioco sono piacevoli e sufficientemente varie, ma mancano di quel dettaglio che le renderebbe veramente indimenticabili. A livello tecnico non soffre di particolari problemi ed è tranquillamente godibile, anche perché si tratta di una remastered in alta definizione di un titolo di anni e anni fa.



La corsa al Platino di The Legend of Legacy HD Remastered



The Legend of Legacy HD Remastered vanta un totale di 32 coppe, di cui: 5 oro, 10 d'argento, 16 di bronzo e infine l'agognato Platino.



Se farming è la parola d'ordine del gioco allora vale la stessa cosa per i trofei. Per raggiungere il Platino infatti dovrete farmare battaglie vinte e completare al 100% praticamente tutto. Mappe, posizioni e le storie di tutti e sette i personaggi. Infine sarà necessario finire la campagna senza usare la locanda o un qualsiasi accampamento. Si parla quindi di una lista trofei che richiede un completamento del gioco quasi al 100%, quindi un dispendio di ore abbastanza grosso.




L'articolo The Legend of Legacy HD Remastered – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

9 aprile alle 17:00