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Teppo and the Secret Ancient City – Recensione

Fra i vari titoli in sconto sul PlayStation Store troviamo anche Teppo and the Secret Ancient City, titolo sviluppato e pubblicato da 7 Raven Studios disponibile all'acquisto dal 2 febbraio di quest'anno. Come mai è sceso di prezzo in così poco tempo? Scopritelo nella nostra recensione!



Una civiltà antica



Il video di apertura di Teppo ci proietta nel contesto narrativo in cui si sviluppa l'intera opera. Vestiremo i panni di Teppo, un esploratore ispirato allo stereotipo di Indiana Jones che salpa verso la Foresta Amazzonica in cerca di un tempio perduto. Là incontra Tanaca Wanax, stregone della tribù degli Ugha Lulala. Si tratta di una tribù misteriosa e sconosciuta ai più che nasconde ricchezze e culture evolute ancor superiori a quelle dei Maya e degli Inca. Alcuni visitatori provenienti dallo spazio hanno lasciato degli artefatti dalla forma di gemme preziose che permettono di viaggiare in dei mondi alternativi. Teppo deciderà quindi di utilizzare queste gemme per esplorare le realtà parallele e trovare tesori unici.



Insomma, un vero a proprio “mappazzone” di stereotipi decontestualizzati atto a introdurre un prodotto che non si riaggancerà più a questo video e che vi proporrà una sequenza di livelli consecutivi. In sostanza, si tratta di un espediente per “giustificare” la differenziazione dei livelli e la raccolta delle gemme. Pretesto decisamente di poco valore inserito forzatamente a dare un tono poco credibile all'avventura.



Perché combattere?



Dopo un breve tutorial che ci spiega i comandi di base e le semplici meccaniche, inizieremo la nostra avventura. Teppo dovrà superare cinque livelli esteticamente differenti fra loro ma che proporranno lo stesso livello di sfida e sostanzialmente la stessa esperienza. Il gameplay è tradizionale dei platform 2D arcade del millennio scorso. Teppo può saltare e utilizzare una delle tre armi a disposizione: il boomerang, la bomba e lo shotgun. Ben presto capiremo che, in qualsiasi contesto ci troviamo, il boomerang si dimostrerà decisamente più efficiente e versatile, rendendo inutili le altre due armi.



Dovremo raccogliere un certo quantitativo di gemme per sbloccare il portale di fine livello. Per farlo, sarà necessario aprirci la strada sconfiggendo i nemici e sbloccando porte o sezioni azionando delle leve disseminate nel livello. Tutti i nemici sconfitti riappariranno immediatamente, rendendo dunque superflua l'eliminazione. L'esplorazione è elementare e di immediata lettura, poiché in ogni sezione è presente una leva che sblocca una porta per la sezione successiva e via discorrendo. Fa eccezione solamente il quarto livello che è sviluppato in verticale dove la leva in cima al livello sblocca la porta in fondo. Tuttavia, l'assenza di una mappa o di un qualsiasi segnale di orientamento può portarci a perdere la nostra posizione.



Gli ostacoli che dovremo superare spaziano da fiamme che fuoriescono dal terreno a seghe rotanti, passando per piattaforme mobili e creature ostili. Nessun ostacolo risulta essere particolarmente complesso da superare. Essere colpiti ci fa perdere una delle 4 vite a disposizione, al termine delle quali ci imbatteremo nel game over. Questo non ci obbligherà, tuttavia, a ricominciare da capo il livello, bensì ripartiremo dall'ultimo checkpoint con salve tutte le gemme raccolte fino a quel momento. Ogni livello dovrebbe richiedere circa 20-30 minuti per essere completato, per un totale di circa 2-3 ore di gioco. Presente la localizzazione in italiano, sebbene non rilevante in questo caso.



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Il loop senza fine



Se il prodotto non emerge per qualità assoluta, dobbiamo sottolineare come, per essere un videogioco low budget, ci siamo imbattuti in pochi difetti tecnici. Frame rate tutto sommato stabile e hitbox piuttosto precise. Qualche leggero input lag sul comando del salto, in particolar modo nei livelli con il carrellino e quasi nessun bug importante. Il problema più fastidioso è presente alla fine dell'avventura, dove ci attende un pericoloso boss. Qualora dovessimo essere sconfitti, verremo riportati all'inizio del quinto livello con 0 gemme raccolti, e quindi obbligati a dover rigiocare interamente l'ultima sezione per poter guadagnare un nuovo tentativo contro il boss.



Si tratta di un bug raggirabile utilizzando il salvataggio in cloud prima della sfida con il boss, ma che speriamo possa essere risolto al più presto con una patch correttiva (anche perché non tutti possono usufruire del servizio dei salvataggi in cloud).



Graficamente, Teppo si presenta con una buona pixel art, curata negli scenari e con animazioni mediamente fluide. La varietà estetica delle sezioni è sicuramente da lodare, non abbiamo riscontrato molte ripetizioni di modelli e anche gli effetti di luce o di trasparenza (ad esempio dell'acqua) sono godibili. Non ugualmente apprezzabile il comparto sonoro, ingiustificatamente povero. Poche brevi tracce verranno ripetute in un loop asfissiante che provocherà anche ai più pazienti del legittimo fastidio. Tracce molto simili fra loro con una qualità audio rivedibile fanno da chioccia a un comparto nel complesso di basso livello, con effetti audio rozzi e spesso in ritardo rispetto all'animazione che dovrebbe farli scattare.



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Il vuoto dell'essenziale



Come accennato poc'anzi, ogni livello si differenzia dal predecessore per l'estetica degli sfondi e per i nemici che incontreremo, ma a livello di feeling l'esperienza inizia e finisce nello stesso modo senza trasmettere alcunché. L'avventura di Teppo non coinvolge e non trascina. Purtroppo, nemmeno diverte, essendo il gameplay decisamente “minimal” nel senso negativo del termine, ossia vuoto. L'opera di 7 Raven Studios manca terribilmente di personalità e di identità, andandosi a perdere nei meandri delle centinaia di platform di basso livello di cui il mercato è indubbiamente saturo. Esplorare le rovine in cerca di misteri non è mai stato così noioso.



Non sappiamo perché il prodotto, ad appena due settimane dal lancio, sia già oggetto di un pesante sconto. Non crediamo che questo sia dovuto a un eventuale flop di vendite nella prima settimana in proporzione alle attese, più probabile che sia una auto ammissione da parte degli editori di un prezzo di lancio troppo alto, sebbene di prodotti lanciati sul mercato con molta più arroganza se ne trovino in abbondanza.



Trofeisticamente parlando: Eureka!



La lista trofei di Teppo and the Secret Ancient City conta ben 26 coppe, di cui 12 di bronzo, cinque d'argento, 8 d'oro e l'ambito Platino. Conquistare il trofeo più prezioso vi richiederà di completare tutti i livelli raccogliendo tutte le gemme disseminate. Nulla ti particolarmente difficile, ma la mancanza della mappa e di un qualsivoglia indicatore può farvi sudare le ultime gemme nascoste di ogni livello. Non è inoltre presente la selezione capitolo. Dovrete anche sconfiggere il boss finale (tu pensa, ogni tanto lo inseriscono come obiettivo n.d.S.), impresa stressante per i giocatori che non possiedono l'abbonamento al Plus e che non posso raggirare il bug del game over al boss con il salvataggio in cloud.




L'articolo Teppo and the Secret Ancient City – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

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3 marzo alle 17:10

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