Brothers A Tale of Two Sons Remake RECENSIONE | Da provare almeno una volta nella vita
In questo mio articolo "Brothers A Tale of Two Sons Remake RECENSIONE" ti parlo del rifacimento del piccolo capolavoro di Josef Fares, annunciato per la prima volta agli scorsi The Game Awards e da oggi disponibile su tutte le principali console di ultima generazione, oltre naturalmente su PC, ossia la versione oggi provata su gentile concessione di 505 games.
L'originale mietè grandi consensi e conquistò persino il titolo di miglior Indie dell'anno, ma essendo stato pubblicato nell'ormai lontano 2013 (11 anni costituiscono quasi un'era geologica nel campo dei videogame), gli autori devono aver pensato che una vigorosa rinfrescata non potesse che giovargli.
Brothers A Tale of Two Sons Remake RECENSIONE | Stesso gameplay, comparto grafico di nuova generazione
Come abbiamo avuto modo di anticiparvi nell'anteprima di Brothers A tale of Two Sons Remake, che vi invito caldamente a rispolverare e alla quale rimando per molte considerazioni, l'operazione verte principalmente - invero esclusivamente - nella riproposizione del medesimo gameplay, ripresentato con un comparto grafico rivoluzionato e adeguato alle ultime generazioni di console e alla potenza dell'Unreal Engine 5.
Un simpatico ausilio per i due fratelli
Ciò nonostante l'annuncio ha destato da subito un discreto hype nel pubblico e soprattutto nei fan di Josef Fares, segno evidente che la storia del titolo originale ha saputo ritagliarsi uno spazio nel loro cuore e lasciato un bel ricordo. Non c'è dubbio infatti che il plot narrativo alla base dell'esperienza originale avesse le carte in regola per toccare le corde giuste di tutti coloro che concedono un'importanza capitale alla trama e ai sentimenti.
Se a ciò aggiungiamo l'innovativo ed esclusivo sistema di comandi che permette - per meglio dire obbliga - il singolo giocatore a impersonare contemporaneamente entrambi i fratelli, costringendolo a uno sforzo di elasticità mentale e a implementare una visione assai diversa con cui approcciarsi al gioco, ecco che Brothers a Tale of Two Sons Remake merita di diritto un posto nella storia dei videogame.
Chiunque fosse stato incaricato di riarrangiare il titolo deve aver sentito il peso ma anche l'onore di poter addirittura migliorare un tale gioiellino, e possiamo essere fieri che per questo compito siano stati scelti i ragazzi di Avantgarden, un collettivo italiano con sede a Milano. Il team, precedentemente conosciuto come Ovosonico, si è fatto conoscere con titoli come Murasaki Baby e Last Day of June, ma questo è stato certamente il loro lavoro più importante finora.
Brothers a Tale of Two Sons remake, un'operazione sensata?
Viene spontaneo chiedersi, come per tutti i remake, se l'operazione abbia un senso compiuto; in sostanza se ce ne fosse veramente bisogno. Personalmente in linea generale sono favorevole ai remake, perché permettono di far scoprire titoli passati a nuove generazioni di giocatori, e di riabbracciare capolavori imperituri ai vecchi aficionados, con il vantaggio di togliere un pò della polvere posatasi col tempo, dando sfoggio dei miglioramenti che la tecnologia permette anche a breve distanza.
Certo non tutti i giochi si prestano a simili operazioni: a mio parere solamente i giochi che hanno rappresentato dei pilastri della storia (anche personale) dei videogiocatori, la cui ultima versione sia ormai datata, e che si staglino tra il mare magnum di quanto il mercato offra, possono giovarsi a pieno titolo di un simile maquillage.
Brothers a Tale of Two Sons Remake rientra tra questi? Ritengo di sì, in quanto a ben vedere si tratta come detto di una perla della storia di questo medium, che ha già spento 11 candeline e soprattutto che può vantare un gameplay ancora oggi più unico che raro.
Ma vi è di più: proprio l'anima narrativa del gioco riesce a giovarsi più di altri generi di un restyling così poderoso del comparto audio visivo. Non c'è dubbio infatti che l'esperienza assuma tutto un altro fascino anche per chi abbia già avuto la fortuna di finire l'originale, la cui espressività risultava - alla luce del remake - ingabbiata dai limiti tecnici dell'epoca.
Non è l'aliante di Leonardo ma ce lo facciamo bastare
Brothers a Tale of Two Sons Remake, pur mantenendo la stessa trama e i medesimi enigmi, è stato rifatto da capo graficamente, e le differenze balzano subito agli occhi, specialmente per quel che riguarda i fondali e le ambientazioni, nonché le animazioni di tutti i personaggi. Il risultato è veramente egregio; le cutscene sono state completamente ridisegnate e la colonna sonora è stata addirittura affidata a un'intera orchestra live.
Come già riportato nell'anteprima, capita spesso di tergiversare nel proseguire nel gioco, allo scopo di godere di tutti i particolari che la maestosa rappresentazione visiva ci regala, nonché di verificare come i personaggi non giocanti interagiscano con i due fratelli, ognuno con la propria personalità, la cui peculiarità è dovuta anche all'età.
La longevità non costituisce il punto di forza
Ma andando avanti di con l'avventura di Brothers a Tale of Two Sons Remake un dubbio attanaglia il videogiocatore che non ha mai messo mano al titolo originale. La storia risulta emozionante e riesce a coinvolgere anche senza dialoghi (perlomeno in una lingua conosciuta), ma la difficoltà degli enigmi non è proprio esiziale.
In Brothers a Tale of Two Sons Remake si muore, ma ciò non comporta alcun danno concreto, e l'abilità viene richiesta più per padroneggiare i singolari comandi con la necessaria coordinazione mano-mente diversa dal solito, che per trovare la soluzione agli enigmi ambientali. Ciò soprattutto se si utilizza l'aiuto che le opzioni concedono (sconsiglio vivamente di farlo, per i motivi che risulteranno evidenti più avanti), consistente nell'evidenziare la zona con cui interagire con le abilità dei personaggi.
È vero che sporadicamente il gioco non risponde immediatamente al comando anche quando l'intuizione è quella giusta, costringendo a tentare ogni opzione immaginabile per poi trovare la prima pensata per puro caso, ma l'utilizzo dell'opzione aiuto è pensata solamente per evitare di rimanere bloccati senza poter giungere alla fine della storia, il che sarebbe un vero peccato.
Dicevamo del dubbio che attanaglia il giocatore che si sta godendo il gioco e la narrazione senza grandissime difficoltà: "non è che mi sto avvicinando già alla fine?".
I toni si incupiscono
Purtroppo sì: in men che non si dica vi ritroverete al cospetto prima di un mutamento nei toni, anche visivamente più cupi, dell'opera, e poi di un evento - che non citerò per evitare spoiler - che susciterà la sopracitata domanda, con tanto di speranza di sbagliarsi.
Perché in effetti il gioco e la storia di Brothers a Tale of Two Sons Remake scorrono piacevolmente, e ne vorremmo di più. Di più delle 3/5 ore scarse della prima run, che dipendono più dalla voglia di assaporare le immagini e le emozioni che il gioco regala che dagli ostacoli che lo stesso frappone. Che poi, francamente, l'unico reale motivo per effettuare una seconda run è rappresentato dal classico amico curioso che vi viene a trovare.
Brothers a Tale of Two Sons Remake | Giudizio complessivo
Il giudizio complessivo è senz'altro positivo, ma per quanto riguarda il consigliare o meno l'ultima fatica degli AvantGarden, molto passa da voi: se siete appassionati di souls o comunque cercate nei videogame stimoli e sfide impegnative probabilmente il gioco non fa per voi, così come nel caso in cui diate meno importanza alla lore e alla trama piuttosto che al gameplay.
Un grande discrimine è rappresentato poi dall'aver o meno finito l'originale: in tal caso è giusto che sappiate che il gameplay e gli enigmi non cambiano di una virgola, e sta a voi decidere se valga o meno la pena rivivere la medesima avventura, seppur imbellettata da fuoriclasse. Nel caso in cui vi affacciaste invece per la prima volta alla storia, non ci sono riserve: Brothers A Tale of Two Sons Remake è un degno esponente del genere "avventura narrativa" e una pietra miliare della storia dei videogiochi, grazie anche all'unicità dei controlli, pertanto consiglio di approfittare del lavoro estetico e accaparrarsene una copia.
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