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Born of Bread – Recensione

Se anche voi sentite “un certo languorino”, allora dedicatevi alla lettura della nostra recensione di Born of Bread. Pubblicato da Dear Villagers e sviluppato da WildArts Studio, questo fragrante titolo promette di portare tanto divertimento e un pizzico di magia sulle nostre console.



Chiamatemi Pan-occhio



Chi non conosce la storia di Pinocchio? La fiaba di Collodi, oltre che protagonista di numerosi film e del celeberrimo cartone animato della Disney, è stato anche recentemente oggetto di una trasposizione videoludica non proprio ortodossa. Russian Pinocchio non si è però dimostrato all'altezza della fama del burattino di legno, dunque siamo stati ben felici di affrontare un'altra avventura che, a suo modo, prova a farci rivivere questa storia.



Born of Bread narra infatti le vicende di un bambino fatto di pane, dato per mano del più celebre panettiere del regno. Papa Baker è il fornaio alle dipendenze della regina Beatrice che, imbattendosi in uno strano libro di ricette inforna e dà vita a Loaf, una pagnotta vivente e senziente dalla forma umana. Nel frattempo, un gruppo di archeologi libera degli spiriti malvagi alla ricerca della pietra del Sole, nascosta ovviamente nel castello della regina Beatrice.



Il gruppo dei malvagi invade la reggia, scacciando nella foresta Loaf e Papa Baker, il quale viene addirittura rinchiuso in galera una volta tornato in città. Loaf inizierà così un viaggio per fermare i cattivi, reclutando durante il suo cammino una serie d'improbabili compagni dotati di abilità uniche. La storia di Born of Bread è semplice e lineare, narrata con una serie di dialoghi a schermo realizzati con la grafica del gioco. Niente di inedito, ma sicuramente facile da metabolizzare e con discorsi mai troppo longevi o noiosi.



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Il gameplay di Born of Bread



Le prime fasi di gioco serviranno, come da tradizione del genere, ad apprendere le meccaniche di base. Born of Bread, così come detto per la trama, non mette in campo clamorose novità, ma propone un gameplay facilmente assimilabile anche dai meno esperti di giochi di ruolo. L'avventura si divide sostanzialmente in due elementi distinti: nelle fasi esplorative potremo muovervi in ambienti tridimensionali, interagendo con l'ambiente e raccogliendo risorse, oltre a parlare con i vari NPC.



Il tutto cambia quando ci si trova di fronte dei nemici da combattere. In questo caso si passa a una classica battaglia a turni, in cui si alterneranno i nostri attacchi a quelli degli avversari. Lo stile è quello dei classici Final Fantasy o, se preferite, dei celebri capitoli della serie Paper Mario: i personaggi potranno usare mosse di attacco, di difesa e speciali. Queste ultime consumeranno speciali punti che potranno essere ricaricati con gli oggetti o tramite i fan.



Questa è una delle meccaniche più interessanti di Born of Bread, che ci ricompenserà per mosse di combattimento azzeccate e spettacolari. La funzione si rivelerà utile anche a farci metabolizzare le sinergie che, come in Pokémon, renderanno più o meno efficaci determinate mosse. Solo con l'esperienza si riuscirà a capire quali attacchi siano più adatti a determinati nemici. Molto basico invece il sistema di progressione a livelli, anche qui simile a molti altri RPG in commercio ma perfettamente adatto allo stile del gioco.




Non chiamatela solo pagnotta!



Al netto quindi di un gameplay divertente ma molto classico, Born of Bread potrebbe sembrarvi fin troppo basilare per stuzzicarvi. Ed è qui che entra in campo la brillantezza dei ragazzi di WildArts Studio che, oltre a uno stile grafico unico (di cui vi parleremo a breve), hanno creato un mondo e una storia coinvolgenti e ricchi di battute e colpi di scena. La semplicità dello stile di dialogo aiuta i giocatori a seguire senza fatica le vicende che accadranno a schermo, lasciandoli sinceramente stupiti di fronte agli eventi che coinvolgeranno il protagonista e i suoi amici.



Loaf, così come i vari NPC e comprimari che lo aiuteranno, vantano una scrittura che non si prende mai sul serio e che quindi permette a Born of Bread di spiccare rispetto alla massa di altri prodotti simili sul mercato. La scelta di dividere la gestione del mondo in due, proponendo tridimensionalità per l'esplorazione e una certa staticità per i combattimenti, rende tutto molto dinamico e interattivo, tenendo sempre alta la soglia d'attenzione del giocatore.



Molto interessante anche la possibilità di sfruttare abilità peculiari dei nostri compagni per raggiungere aree altrimenti inaccessibili. Esplorare ogni angolo si rivelerà fondamentale per scoprire tutti i segreti del gioco. Allo stesso modo, parlare con i vari NPC di Born of Bread permetterà di scoprire tante missioni secondarie mai banali e sempre utili sia per approfondire trama e personalità dei personaggi, sia per ottenere utili ricompense.



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Il comparto tecnico di Born of Bread



Come promesso, eccoci giunti alla sezione in cui vi sveliamo qualcosa di più del comparto tecnico di Born of Bread. Sulla falsa riga di quanto vi abbiamo spiegato per la trama, anche in questo i ragazzi di WildArts Studio si sono rivelati estremamente abili nel mischiare due diversi generi. I personaggi sono infatti realizzati con uno stile cartoon bidimensionale, quasi siano usciti da un fumetto. Le ambientazioni invece offrono una certa profondità e tridimensionalità, restituendo in generale una sensazione più che piacevole.



Lo stile grafico viene mantenuto uguale sia durante l'esplorazione che nei combattimenti, restituendo un senso di continuità. Altrettanto piacevole la colonna sonora, che non vanta alcun tipo di doppiaggio ma che propone una serie di tracce orecchiabili e sempre ben calate sui vari momenti narrativi. Segnaliamo però purtroppo l'assenza di localizzazione dei testi in italiano, il che potrebbe rendere per alcuni di difficile comprensione sia le battute che la trama.



Chiudiamo la nostra recensione parlando come di consueto della longevità: Born of Bread è un prodotto nella media degli RPG, che riuscirà senza problemi a intrattenere i giocatori per circa 20 ore. Al termine della storia potrebbero però esserci ancora dei segreti da scoprire, dunque non è da escludere che allunghiate la vostra permanenza in questo fragrante mondo per un'altra decina di ore.



Il Platino di Born of Bread



Al netto di una difficoltà non esagerata, ottenere il Platino di Born of Bread richiederà comunque una discreta quantità di tempo. Oltre infatti a dover (ovviamente) completare la campagna principale, sarà infatti necessario completare ogni missione secondaria e sbloccare ogni arma e oggetto disponibile. Bisognerà inoltre completare la mappa, raggiungere il livello massimo di amicizia con i propri compagni e completare una serie di richieste di miscellanea. PS: vi consigliamo di considerare attentamente il topolino all'inizio del gioco.




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14 dicembre 2023 alle 17:00