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Little Goody Two Shoes – Recensione

Questa recensione inizierà con un piccolo disclaimer che darà un tocco molto personale al tutto: sarà sempre PlayStationBit a narrare ma potrete totalmente associare l'articolo a chi lo sta scrivendo, Raffaele. Chi ha seguito le mie ultime recensioni in ambito indie avrà notato un crescente astio verso quegli autori, e quei prodotti, che si rifugiano nella loro natura di “indipendenti” per nascondere svogliatezza, poca inventiva o zero idee.



Videogiochi copia/incolla figli di colonne portanti del genere di appartenenza (o peggio, a volte), che non osano oltre, copiando solamente, nel peggiore dei casi. Little Goody Two Shoes è invece quel titolo, che in modo totalmente inaspettato, ti lancia in faccia tutto l'amore degli sviluppatori per i videogiochi, facendoti ancora tornare a sperare in titolo indipendenti che, fieri, possano posizionarsi tra i grandi nomi dell'industria videoludica. Mettetevi comodi, dunque, e lanciatevi insieme a noi, insieme a me, nella storia di Elise, nata dalle menti di AstralShift.



La strega di Kieferburg



Protagonista di Little Goody Two Shoes è Elise, ragazza trovatella e adottata da neonata da un'anziana signora abitante della periferia del borgo di Kieferburg. Alla morte della nonna, Elise dovrà vedersela da sola, procurandosi il cibo tramite piccoli lavoretti in paese, faccende domestiche e tanto altro. Ma Elise non è la classica protagonista da favola classica pura e leale, anzi, ella è spocchiosa, impertinente e poca avvezza al dialogo. Il suo più grande desiderio, infatti, è abbandonare il paese e vivere una vita di sfarzo, con camerieri e servitù sempre pronti a servirla, abiti e cibo di lusso.



Dopo aver fatto la conoscenza di Rozenmarine, una viandante introdottasi furtivamente in casa sua, Elise verrà travolta da una serie di eventi legati a visioni paranormali, strani sogni che le disturbano il sonno, la costante presenza di una strega nei racconti del villaggio che la perseguiteranno e un'entità che, a quanto pare, può offrirle tutto quello che lei desidera, a patto che gli venga offerto qualcosa in cambio.



Tra il borgo di Kieferburg e la sua periferia, composta da boschi, caverne e luoghi antichi ed abbandonati in cui sono avvenuti rituali esoterici, Elise dovrà scoprire cosa sta realmente accadendo alla sua vita e prendere una fatale decisione.



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Una vita per nulla tranquilla



Ciò che caratterizza il gameplay di Little Goody Two Shoes è sicuramente il blend di diversi generi che creano un'avventura originale e accattivante. Il gioco farà vivere al giocatore la storia di Elise durante l'arco di un'intera settimana, con ogni giorno diviso in sei fasi temporali: alba, giorno, pomeriggio, tramonto, notte e ora stregata. Durante le fasi del giorno, Elise potrà esplorare e conoscere gli NPC che vivono i luoghi del gioco, portare avanti le sue faccende, organizzare appuntamenti romantici con le sue tre principali amiche e fare piccoli lavoretti che le permettono di guadagnare del denaro.



Proprio questi lavoretti saranno caratterizzati da minigiochi, ognuno diverso dall'altro, che aggiungono altra varietà al titolo. Ad ogni azione principale come lavorare, ritrovarsi ad un appuntamento o proseguire nella trama, farà avanzare il giocatore di una fase del giorno, portandolo quindi ad escludere le attività non fatte nella fase precedente e aprendolo verso nuove attività nella fase attuale. Inoltre, si perderà un punto fame.



Questa statistica, insieme alla barra della paura, possono portare il giocatore verso il game over. Tutte queste funzioni caratterizzano il core vero e proprio del gioco, ovvero la parte RPG. Per un ulteriore brio, il giocatore dovrà anche tenere d'occhio la barra del sospetto, elemento caratterizzante dell'opera.



Le cutscene, gli appuntamenti, la presenza di molteplici filmati e le scelte che porteranno verso nuovi percorsi di trama, nonché all'aumento o alla diminuzione del sospetto, come citato poco sopra, dei cittadini di Kieferburg verso Elise, confluiranno tutti nella visual novel. Data l'enorme mole testuale del titolo, sicuramente la presenza della sola lingua inglese potrebbe disturbare qualche videogiocatore, a cui però, consigliamo caldamente di provare l'esperienza.



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Qui si fa l'arte



Indubbiamente la parte più bella di Little Goody Two Shoes è costituita da quella artistica. Gli appassionati di manga e anime, specialmente quelli degli anni Novanta come Berserk, Bastard, Slayers e affini, impazziranno già alla bellezza della opening del gioco. Occhi enormi, chiome fluenti che sembrano avere vita propria, dettagli certosini ma scostanti, forti contrasti tra luci e ombre, tutto confluisce nell'estetismo così ricercato e amato delle opere di quegli anni. Ad accompagnare questa bellezza visiva si aggiunge una colonna sonora dinamica e accattivante, pronta a farvi entrare totalmente nel mood dell'opera a seconda della fase del giorno che state affrontando.



E sono proprio le fasi del giorno, la narrazione e tutti gli elementi del gioco, che insieme formano l'enorme perla che è Little Goody Two Shoes. Scanzonato, rilassante e divertente con il sole alto in cielo, un incubo terrificante di notte, con i suoni che non faranno altro che aumentare la paura di Elise e del giocatore, facendovi vedere cose che forse non esistono realmente, ma è sempre bene avere gli occhi aperti. Ogni cosa, inoltre, nel gioco avrà il suo peso e, come detto nel paragrafo precedente, porterà ad uno dei dieci finali del gioco.



Questi elementi di forte contrasto non fanno altro che rendere ancora più accattivante il lavoro di AstralShift, che all'inizio può sembrare una fiaba virtuale che si rifà a Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel e simili, ma in realtà nasconde un animo cupo e tenebroso, pronto a cogliere di sorpresa il giocatore, convinto di poter prendere sottogamba l'avventura horror di Elise.



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Il Platino di Little Goody Two Shoes



Eccoci nella sezione più amata da chi ci segue, pronta a svelare i segreti del Platino di questo fantastico titolo. La lista trofei di Little Goody Two Shoes sarà caratterizzata dai tipici elementi di un titolo RPG con molteplici finali e i diversi approcci che lo compongono. Oltre ai trofei storia, che non saranno mancabili, il cacciatore di trofei esperto dovrà tenere d'occhio le coppe relative ai mancabili, come minigiochi, relazioni con gli interessi romantici della protagonista e un personaggio secondario di cui avere estremamente cura durante tutto il gioco, per non incappare in situazioni spiacevoli. Con determinati accorgimenti, però, come salvare più spesso possibile, in circa dieci ore potrete sfoggiare un fantastico nuovo Platino in bacheca. DING!




L'articolo Little Goody Two Shoes – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

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29 novembre 2023 alle 17:00