Call of Duty Modern Warfare 3 RECENSIONE Multiplayer: tutto ordinario, ma fatto bene
Questo 2023 videoludico ci ha insegnato tante cose e una di questa è sicuramente che Call of Duty Modern Warfare 3 passerà alla storia come uno dei capitoli più controversi nella storia del franchise. Se sul piano dei contenuti in single player, e ne ho già parlato ampiamente nell'analisi della campagna, la nuova fatica di Sledgehammer Games non riesce a colpire nel segno, dall'altro , e ovviamente mi riferisco al ricco comparto multigiocatore, il publisher ha saputo confezionare uno dei capitoli più appaganti dal punto di vista ludico degli ultimi anni.
Se devo essere sincero, però, un po' me l'aspettavo. Del resto, non è un mistero che sul piano ludico la compagnia statunitense ha sempre dimostrato di sapere saputo il fatto suo, così come ci siamo sempre un po' affidati maggiormente a Infinity Ward per quanto riguarda l'offerta per giocatore singolo, che a sua volta ha saputo risultare sempre un po' un porto sicuro per Activision e per tutti i giocatori appassionati. È al contempo chiaro, comunque, che lo sviluppo tormentato (si parla spesso di un percorso iniziato con mire molte più contenute) e la necessità dettata proprio da tempi di creazione forse troppo e inaspettatamente ristretti abbiano contribuito a creare un prodotto scarico di idee, che addirittura non riesce a offrire contenuti veramente nuovi nemmeno sotto il profilo del multi, ma che comunque si salva, grazie, appunto a un gunplay veramente clamoroso.
Dopo aver passato decine e decine di ore con addosso il mio giubbotto antiproiettile immaginario sono pronto a smettere i panni del soldato e indossare quelli a me più consoni, per illustrarvi l'esperienza che ho maturato in questi giorni e per farvi capire perché questo Call of Duty Modern Warfare 3 poteva e doveva fare molto di più, ma nel complesso rimane comunque un capitolo su cui poter basare una buona dose di divertimento potenziale, specialmente, appunto, se si è abituati a vivere più l'esperienza online piuttosto che quella in single player.
Activision non ha alcuna intenzione di fermare il rilascio annuale di un nuovo Call of Duty
Call of Duty Modern Warfare 3: innovare è per i ragazzi, migliorare è per gli uomini
Lo dico subito, con grande franchezza: questo Call of Duty Modern Warfare 3, sul piano dei contenuti e su come si rapporta all'utenza, è una vera e propria summa cum laude del lavoro iniziato ormai quasi cinque anni fa con il ciclo di reboot della serie. Questo nuovo capitolo, infatti, e probabilmente proprio per questo motivo doveva osare maggiormente sul piano dei contenuti single player, non offre nulla di realmente nuovo sul fronte dell'offerta ludica, rapportandosi, appunto, come una sorta di super mix di tutto quello che si è visto durante gli ultimi anni.
Se non altro, e liberiamoci subito dell'elefante nella stanza, l'altra faccia della medaglia è che Sledgehammer riesce a fare tutto bene a espandere e migliorare tutti quei contenuti di cui vi parlavo poco sopra, portandoli a un livello, se vogliamo, definitivo. La compagnia californiana ha saputo mascherare, per quanto sia possibile, specialmente agli occhi dei fan più di vecchia data, i tanti limiti generati da scelte a dir poco discutibili, a cominciare da quella un po' più sulla bocca di tutti, ossia quella del non introdurre mappe nuove per le sessioni multigiocatore. Call of Duty Modern Warfare 3, e ormai lo sanno anche i sassi, non porta con sé nuovi scenari in cui ambientare gli scontri armarti tra i vari giocatori, bensì si affida, andando un po' sul sicuro, a una selezione di 16 mappe riprese da quel capolavoro mai dimenticato di Modern Warfare 2 del 2009.
Al di là del discorso romantico, del puro piacere nel rivedere tornare in auge location storiche come Skidrow, Terminal e via dicendo, la cosa più importante che ho potuto constatare è che il lavoro fatto dal team nel riproporle a distanza di così tanti anni è stato a dir poco maniacale, sia nei confronti del materiale di partenza sia e soprattutto nei confronti dei giocatori, che hanno giocato un ruolo indirettamente molto importante nella concezione del gioco. Sledgehammer Games avrà anche giocato parecchio al risparmio, ma per quanto riguarda il saper ascoltare la community giocante ha saputo comunque fare un ottimo lavoro, tanto, come detto nella ricreazione in termini di fedeltà tanto nel renderle sufficientemente attuali e, soprattutto, in grado di adattarsi con l'evoluzione di un gunplay che proprio in questo capitolo ha saputo raggiungere un livello qualitativo di ottimo livello, specialmente se si considera il percorso evolutivo che la serie ha compiuto negli ultimi anni.
Slide cancel, Tac-Stance, time to kill e tanto altro: qualche novità e piacevoli ritorni
L'aspetto più importante e pad alla mano piacevole di questo Call of Duty Modern Warfare 3 è senza dubbio il ritorno dello slide cancel, una dinamica molto interessante e messa da parte nelle ultime iterazioni del brand ma che con il capitolo annuale torna in gioco in forma smagliante. Per chi non lo sapesse, lo slide cancel è una sorta di “stile di corsa”, per fare un parallelo con FC 24, ossia un vero e proprio artificio tecnico che permette agli avatar dei giocatori di muoversi in maniera più veloce, quasi “irreale” lungo la superficie delle mappe. Questo sistema, per ovvi motivi, garantisce anche una verticalità decisamente maggiore, che si sposa perfettamente con la natura delle mappe che non risultano quasi mai enormi, ma complesse da interpretare, grazie proprio alla scelta degli sviluppatori di rendere più ricche di possibilità le aree di gioco senza farle risultare dispersive.
A tal proposito, ho apprezzato parecchio il ritorno della minimappa “colorata” che torna a segnare con dei puntini rossi gli avversari che sparano senza silenziatore, che rimangono così visibili e che diventano un bersaglio se vogliamo più semplice, anche per i giocatori meno performanti, così come, allo stesso tempo, proprio per i giocatori meno avvezzi con il sistema di gioco diventa un punto in più da tenere in conto durante le battaglie. Queste meccaniche, comunque, funzionano molto bene, così come, una volta padroneggiata, funziona molto bene anche la Tac-Stance, che, sinceramente, mi ha fatto un'ottima impressione. In sostanza, si tratta di un semplice fuoco alternativo, che consente ai giocatori di avere un maggior controllo dell'arma durante le fasi di copertura o negli scontri ravvicinati, con conseguente perdita di pericolosità sulle lunghe distanze. Può sembrare scontato, ma in realtà questa modalità di fuoco alternativa garantisce una maggiore profondità al gioco e riesce a rappresentare un'aggiunta decisamente intrigante, specialmente, appunto, se sfruttata a dovere.
Ho apprezzato parecchio, in chiusura, anche la scelta di optare per un time to kill decisamente più alto rispetto al capitolo dell'anno scorso. D'accordo, forse è la mia parte da giocatore non esattamente supersonico a parlare, ma trovo che una simile scelta sia molto funzionale, anche rapportata al design delle mappe che suggerisce un approccio più tattico e meno confusionario. In definitiva, trovo che sul piano del puro appagamento videoludico, questo Call of Duty Modern Warfare 3 sia uno dei più interessanti prodotti dell'industry degli ultimi anni, e per questo motivo trovo ancora più insensate le numerose scelte sbagliate che fanno da contorno a un capitolo che poteva realmente dare molto di più e che, invece, si accontenta di essere fondamentalmente spaccato esattamente in due sul piano della qualità.
Divertimento per tutti i gusti?
Anche per quanto riguarda i contenuti, inteso come modalità di gioco, il lavoro svolto da Sledgehammer Games è da considerarsi una sorta di lavoro di rifinitura, anche se non mancano le introduzioni, per quanto fondamentalmente marginali e mai veramente rivoluzionarie. La prima e più importante di questo Call of Duty Modern Warfare 3 novità riguarda l'introduzione (ma non è esattamente una novità) nel pacchetto della modalità Guerra, una sorta di playlist di scontri 6vs6 pensati per seguire un po' lo schema degli sparattutto a squadre più classici, con una serie di obiettivi da portare al termine muovendosi su mappe di grossa scala.
Il risultano finale non è esattamente dei migliori, specialmente proprio considerando la natura delle mappe, che in alcuni casi sembrano non riuscire a sposarsi con la filosofia della modalità in questione. Tagliagole, invece, funziona decisamente meglio. Con questa playlist è possibile mettersi un po' di più alla prova, con match 3vs3 in spazi molto più piccoli, con l'obiettivo di strappare via la vita agli avversari, senza possibilità di respawn e senza “aiuti” di sorta.
Oltre a queste due filosofie di gioco, ovviamente, troviamo anche le modalità più classiche, che quest'anno sono state snellite con la rimozione di alcune tipologie di scontri che non hanno avuto una grossa risonanza negli scorsi capitoli. Si tratta dunque delle solite Deathmatch a squadre, Uccisione confermata, controllo e via dicendo, e devo dire che per quanto sia tutto molto ordinari, il risultato finale è piacevole, anche grazie alla velocità del matchmaking e alla grandissima stabilità dei server. Tornando brevemente a un discorso tecnico, proprio al tal proposito devo ammettere che il lavoro svolto dalla software house californiana è molto valido, e almeno su Xbox Series X ho potuto giocare in maniera super tranquilla, sia in termini di stabilità sia in termini di godibilità generale dell'esperienza di gioco.
A proposito di godibilità dell'esperienza di gioco, è doveroso sottolineare quanto sia importante in termini pratici l'impatto dell'armeria, che ho trovato veramente sontuosa in termini di quantità e varietà, che va al di là della “semplice” questione legata alla trasferibilità dei contenuti con Modern Warfare 2, resa disponibile dagli sviluppatori in fase di impostazione del nuovo capitolo della serie.
Le nuove bocche da fuoco di Call of Duty Modern Warfare 3 sono infatti molto numerose e hanno un loro impatto ben preciso sull'economia del gioco e soprattutto gli garantiscono una varietà senza pari. Peccato che la personalizzazione di queste sia sempre molto classica e priva di novità di rilievo, soprattutto sul piano delle migliorie varie, ma non si può avere sempre tutto dalla vita. Anche per quanto riguarda i perk la volontà del team di sviluppo è quella di venire più in contro alla richiesta delle community. Con questo capitolo, infatti, le abilità si attivano in maniera simultanea e senza requisiti di sorta, ma soprattutto sono ora legati a determinati equipaggiamenti piuttosto che a condizioni particolari da raggiungere in battaglia, cosa che rende anche questo step decisamente più rapido e meno tedioso.
The Walking COD
Una delle novità più importanti, se non forse la più importante, del comparto multigiocatore di Call of Duty Modern Warfare 3 è la “nuova” modalità cooperativa legata alla parte Zombie del brand, da sempre una delle più amate dai giocatori. Devo ammetterlo: non mi aspettavo nulla di che da questa modalità e invece devo ammettere che nel complesso è risultata molto divertente, per quanto, ancora una volta, anche la modalità zombie è un po' un ulteriore esempio della voglia di giocare forse troppo al risparmio sul piano dei contenuti.
L'aspetto più evidente, e non è manco un mistero, se vogliamo, è quello relativo alla forte somiglianza tra DMZ e la modalità zombie in questione. Del resto, non è un mistero che l'ossatura della nuova modalità sia in larga parte ereditata proprio da DMZ e lo si capisce sin da subito. Il focus delle missioni, che possiedono anche un intreccio narrativo potenzialmente intrigante, è quello classico di DMZ e consiste nel raggiungere determinati obiettivi, muovendosi in compagnia degli alleati attraverso mappe enormi, stavolta però ricolme di zombie da trucidare.
Le partite ospitano ben 24 giocatori divisi in 8 team da tre e hanno lo scopo finale di sopravvivere fino all'estrazione, ovviamente senza dimenticarsi di accumulare più ricchezze possibile e, chiaramente, senza lasciarsi scappare la possibilità di fare a pezzi il numero più alto possibile di non morti. Può sembrare tutto troppo semplice e ripetitivo, e per certi versi lo è, ma posso garantirvi che una volta scesi in campo il tempo che vi porterà via la modalità in questione vi sembrerà veramente che sia volato. Zombie, per quanto poco ispirata e fortemente legata a una struttura ludica già vista e poco innovativa, funziona, diverte e appaga il giocatore, grazie anche alla sua natura ibrida che si evince dai numerosi rimandi a quella che è storia della modalità in sé.
Se da un lato, infatti, il gameplay è totalmente rivoluzionato, dall'altro è bellissimo vedere la presenza di oggetti come il Pack-a-Punch, le Juggernog e le casse misteriose, che vengono inserite nel nuovo contesto ludico in modo in verità intelligente, a testimonianza dell'ottimo lavoro svolto dal team nel creare una struttura che sia in grado di parlare sia ai vecchi sia ai nuovi giocatori. Sono curioso: se supportata a dovere, Zombie può rappresentare una marcia in più, ma è chiaro che molti giocatori potrebbero non apprezzare la scelta di voler, ancora una volta, tentare di giocare un po' troppo al risparmio.
In conclusione
In definitiva, il comparto multigiocatore di Call of Duty Modern Warfare 3 mi ha convinto, senza troppe riserve. Chiudendo un occhio (e forse due) sulle tante cose poco originali e sulle numerose scelte di design poco originali, il gioco si presenta a dir poco sontuoso sotto il profilo del gameplay e del gunplay, che risulta forse il migliore degli ultimi anni.
L'offerta contenutistica fa il suo, sembra sufficientemente convincente e Zombie, almeno a livello potenziale, sembra avere le carte in regola per rappresentare una buona base di partenza, strizzando l'occhio a un futuro che deve e può essere più radioso, specialmente se ti chiami Call of Duty.
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Miroku
Hanno aggiunto porte e stanze dove non ce ne stava assolutamente bisogno se non per la felicità dei camper di merda e cancro eterno di sto gioco