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Disgaea 7: Vows of the Virtueless – Recensione

Se siete appassionati di giochi di ruolo strategici, non potete perdervi la nostra recensione di Disgaea 7: Vows of the Virtueless. Ci siamo calati nella nuova avventura targata Nippon Ichi Software e pubblicata da NIS America, settimo capitolo di una serie che affonda le sue radici nell'anno 2003. Scoprite con noi se le avventure nel Netherworld in compagnia di demoni dalla personalità eclettica ci ha conquistato.



La via del guerriero



Come forse gli appassionati di Disgaea sapranno, il sesto capitolo della serie non ha incontrato il favore del pubblico. Nonostante una buona accoglienza da parte della critica, come dimostra la nostra recensione, Disgaea 6 è stato ritenuto troppo conservativo, complice forse anche l'iniziale pubblicazione solo su Nintendo Switch. A oltre un anno di distanza dall'approdo del titolo su PlayStation, è già ora di una nuova avventura, questa volta con qualche cambio di rotta.



La trama rimane sempre molto lineare, nonché ambientata nel famoso Netherworld, ossia il regno demoniaco. L'area in cui ci muoveremo è quella di Hinomoto, mondo in stile Giappone feudale che sta andando incontro a una serie di cambiamenti. I nobili guerrieri, votati al codice bushido, hanno infatti i giorni contati. Tumulti di vario tipo stanno scuotendo le fondamenta di Hinomoto, mentre il demone Opener prende il controllo di tutte le aree e detta le sue leggi.



Il bushido e i sentimenti buoni vengono banditi, costringendo tutti a dimenticarsi cosa sia davvero l'onore. Chi non l'ha mai capito è Fuji, un guerriero svogliato e totalmente primo di emozioni, desideroso però di sbarazzarsi di Opener. In un turbinio di eventi, il protagonista si allea con Pirilika, ricca otaku appassionata di bushido. I due diventano così improbabili alleati nella lotta al regime tirannico e finiscono per scoprire il significato di onore e redenzione.



Non vi sveliamo altro di una storia che però, come è facile immaginare, vive del classico umorismo targato Nippon Ichi Software, con una pletora di personaggi stranissimi e tante battute, per una storia che riesce sempre a tenere incollati i giocatori allo schermo. Ovviamente è bene tenere a mente che tutto sarà solo in lingua inglese, dunque i non anglofoni faranno fatica a seguire ogni risvolto della narrazione.



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Il gameplay di Disgaea 7: Vows of the Virtueless



Se a livello di storia quindi il team di Nippon Ichi Software ha deciso di dare una svolta feudale alla saga, a livello di gameplay tutto si mantiene su canoni abbastanza classici. Lo stile da gioco di ruolo strategico è stato mantenuto, con le immancabili battaglie su scacchiera condite da lanci, mosse speciali e combinazioni tra personaggi.



La visuale isometrica, che può essere rapidamente ruotata, consente di tenere sott'occhio la grande quantità di nemici a schermo e tutte le possibili strutture che possono fornirci un vantaggio. Il livello di sfida rimane comunque tarato verso il basso rispetto ai primi episodi della saga, un po' per volontà di rendere il gioco più accessibile, un po' per attirare anche chi non ha mai giocato un Disgaea in tutta la sua vita.



Se quindi a livello di combattimento non si notano modifiche di sorta, è anche vero che Nippon Ichi Software ha deciso di tentare una via che la portasse ad affinare il suo prodotto. Alcune mosse speciali consentono ora ai giocatori di trasformarsi e cambiare le sorti della battaglia (ingigantendosi con una mossa chiamata Jumbification), mentre di contro la rimozione delle battaglie automatiche, molto criticate nel precedente capitolo, spinge i giocatori a combattere e sperimentare.



Per farlo, ovviamente, è possibile affidarsi alle oltre 40 classi presenti e a una gradita novità per la serie. I nuovi personaggi creati, infatti, anziché partire dal livello 1, potranno essere creati al livello medio del nostro party. Questo oltre a non obbligare i giocatori a ripetere diverse volte livelli più semplici per adeguare il nuovo combattente al nostro gruppo, consente di cambiare spesso formazione e testare nuove tattiche in pochi secondi.




La fine è solo l'inizio



La gestione del gruppo, con numerose sperimentazioni e combinazioni tutte da scoprire, è solo uno degli elementi che hanno reso popolare tra gli appassionati la serie Disgaea. Da anni infatti questi giochi sono celebri per dare la possibilità al giocatore di potenziare i propri personaggi e gli oggetti oltre ogni limite, infliggendo danni i cui numeri sono difficili persino da visualizzare a schermo. Questa caratteristica torna anche in Disgaea 7, con tante possibilità.



La prima e più utile è ovviamente l'immancabile Item World, che consente di entrare in aree speciali utili per migliorare i nostri strumenti preferiti. Qui bisognerà fare attenzione a non invischiarsi in battaglie più grosse di noi, pena andare incontro a un brusco game over. Non manca poi la possibilità di affidarsi a un'assemblea per sbloccare nuove classi, modificare impostazioni di gioco e molto altro ancora. Le possibilità sono pressoché infinite e consentono a che ama questo genere di prodotti di passare centinaia di ore dietro a statistiche e parametri.



Per terminare la storia principale comunque ne saranno sufficienti una quarantina, utili anche per metabolizzare al meglio come gestire il proprio party e quindi decidere se, una volta deciso il destino di Hinomoto, potremo dedicarci a sfide secondarie, grinding e molto altro ancora. Completare la campagna fa di fatto da spartiacque tra chi rimarrà invischiato nel mondo di Disgaea 7 per molto, molto tempo e chi invece si limiterà ad aiutare Fuji e Pirilika.



Tra le novità della serie invece troviamo una modalità online in cui sfidare gli altri giocatori in battaglie classificate. Sfortunatamente, Nippon Ichi Software ha deciso di affidare la gestione di queste sfide all'intelligenza artificiale, rendendole un po' anonime e poco interattive. Nonostante questo, far trionfare il proprio party contro quelli di altri giocatori ci ha lasciato grandi soddisfazioni.



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Il comparto tecnico di Disgaea 7: Vows of the Virtueless



Al netto di quanto proposto, quindi, il settimo capitolo di Disgaea 7 si rivela un buon titolo per chi già ama la serie, mentre chi non è mai riuscito a digerire i giochi di ruolo a turni difficilmente riuscirà a innamorarsi di questi prodotti con Vows of Virtueless. Non per questo però ci sentiamo di colpevolizzare Nippon Ichi Software, quanto piuttosto di applaudirne la costanza e la volontà di cercare piccole rivoluzioni senza snaturare la sua creatura.



A livello tecnico, in un senso di continuità, anche Disgaea 7 ripropone una grafica tridimensionale che modifica gli sprite storici della saga e che riprende quanto proposto nel sesto capitolo. Una scelta probabilmente impopolare, ma che ancora una volta testimonia il desiderio di non creare cloni copia e incolla ricavati dai capolavori dei primi anni 2000, ma piuttosto cercare una nuova strada. Purtroppo, come già visto in Disgaea 6, anche Vows of the Virtueless presenta piccole sbavature che non tolgono comunque fascino a Hinomoto.



Anche parlando di fluidità, il gioco non è esente da piccoli nei, con alcuni rallentamenti qua e la che necessiteranno di una patch correttiva per poter mettere tutto in bolla. Ottima invece come sempre la colonna sonora, che vanta pezzi inediti e altri invece che tendono a richiamare i toni tipici della serie. Piacevole il doppiaggio, anche se forse un po' più sotto tono che in altre occasioni.



Praticamente inesistente la rigiocabilità, dato che potendo affrontare ogni cosa nell'endgame e potendo affrontare quante volte vorremmo tutte le missioni principali, difficilmente sentiremo la necessità di ricominciare tutto da zero e riaffrontare la storia di Fuji. Come abbiamo già svelato, però, chi si farà coinvolgere anima e corpo da Disgaea 7 potrebbe passarci mesi e mesi, cercando l'equilibrio perfetto per ottenere un party davvero invincibile.



Il Platino di Disgaea 7: Vows of the Virtueless



Se non siete nuovi alla serie, avrete già intuito che anche la lista trofei di Disgaea 7: Vows of the Virtueless non perdonerà. Per ottenere uno scintillante Platino sarà necessario dare fondo a tutte le proprie abilità, affrontare l'Item World, raggiungere il livello massimo e molto altro ancora. Non mancano nemmeno tediosi trofei di grinding, come saltare 1000 volte nella base, oppure altri di miscellanea legati a combinazioni e simili. Un'impresa tutt'altro che semplice, nonché decisamente lunga: sarete all'altezza della sfida?




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22 ottobre 2023 alle 17:00