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Whateverland – Recensione

Whateverland fa parte di un genere in disuso: i punta e clicca ormai sembrano passati di moda. Ma se uno studio di sviluppo è in grado di miscelare idee nuove e fresche con capisaldi del genere, può uscirne qualcosa di davvero interessante. La grafica accattivante è la ciliegina sulla torta di questa produzione indipendente, che siamo sicuri saprà guadagnarsi le simpatie di molti fan. Se volete saperne di più continuate a leggere la nostra recensione.



Far arrabbiare una strega non è mai una buona idea!



Il povero Vincent voleva fare solo il suo onesto lavoro da ladro e derubare quell'eccentrica signora: purtroppo il colpo da semplice e veloce si rivela tutt'altro. Colto sul fatto, la strega Beatrice lo punisce spedendo il ladruncolo in un mondo assurdo e bizzarro, in cui è solita mandare chi le ha fatto un torto.



Ma il nostro protagonista non si vuole arrendere e si mette subito all'opera per cercare una via di fuga da quest'incubo a occhi aperti. Incontrerà presto un altro strano personaggio che condivide lo stesso desiderio di fuga, un uomo che sta per diventare un fantasma di nome Nick. Con lui partirà alla ricerca dei sette frammenti dell'incantesimo che gli permetteranno di lasciare questo posto.



Nel loro viaggio incontreranno creature stranissime e conosceranno meglio il luogo in cui sono capitati. In questo mondo non si invecchia e non si può morire, ma il tempo passa inesorabile e rivela l'autentica natura degli esseri che ci vivono. Infatti una persona più resterà in questo posto e più diventerà simile a ciò che cova nel profondo della sua anima.



Così potremo trovare un corvo che è in realtà era un poeta pieno di sé, un cane che prima era il fedele maggiordomo di due bisbetiche sorelle, e così via. Questa particolare trasfigurazione colpirà anche il nostro protagonista Vincent e saremo noi, con le nostre decisioni a influenzare la sua trasformazione.



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Seguire la via della luce o restare nell'ombra?



Whateverland è una classica avventura punta e clicca con dialoghi non lineari che saranno influenzati dalle nostre scelte. Principalmente potremo seguire due strade: quella della rettitudine e collaborazione, in cui aiuteremo gli altri personaggi e faremo la parte dei buoni, oppure quella del farabutto in cui ruberemo, mentiremo e ci approfitteremo del prossimo, cosa che Vincent sa fare benissimo dato il suo passato di ladro professionista.



Questa duplice possibilità ci permetterà di rigiocare il titolo per scoprire quali siano le differenze tra una e l'altra strada, allungandone così la durata. Anche se le circa sette ore necessarie per finire la prima volta la storia si accorceranno drasticamente la seconda volta, in quanto conosceremo già la soluzione dei minigiochi e dei puzzle.



Questi rompicapi sono presenti in buon numero e alcuni sono molto divertenti e impegnativi. Altri invece non sono così riusciti e qualcuno risulterà anche piuttosto ostico da risolvere, non tanto per la difficoltà intrinseca, quanto perché non sarà facilissimo capire cosa dovremo fare. Qualche indicazione in più in questo senso, invero, non sarebbe guastata.



Sarà presente anche un mini gioco ricorrente, cioè le partite a Skull And Bones. Questo giochino di strategia non sempre sarà equo o facile da vincere, ma per fortuna si potranno raccogliere degli oggetti, i gomitoli, che ci garantiranno la vittoria a tavolino.



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Tanti pregi ma anche tanti difetti



Whateverland si distingue per la grafica cartoon dalle tinte noir veramente ben fatta e curata in ogni piccolo dettaglio. Con questi originali sfondi disegnati a mano sembrerà di trovarci in un cartone horror bizzarro e intrigante. Anche la colonna sonora merita una nota degna di lode, in quanto è coinvolgente e sempre adatta all'atmosfera del momento. Il doppiaggio è solo in inglese, ma i sottotitoli in italiano verranno incontro a coloro che non conoscono abbastanza bene la lingua britannica.



Le noti dolenti però non mancano. Infatti dobbiamo segnalarvi che abbiamo riscontrato diversi bug e glitch grafici, in particolare durante i minigiochi e i puzzle. A volte questi bug saranno innocui, altre volte più preoccupanti, tanto che ci hanno obbligato diverse volte a ricaricare il salvataggio precedente.



Per farvi un esempio, nel primo puzzle che incontreremo dovremo aprire un lucchetto facendo cadere un acido corrosivo su una catena. Purtroppo su tre tentativi, ben due volte quest'acido non mostrava la rottura della catena e quindi abbiamo dovuto riprovare altre volte. Durante un altro mini gioco in cui ci si deve avventurare in un labirinto, siamo passati attraverso un muro senza aprire la porta e siamo rimasti incastrati nella stanza senza possibilità di uscita. Tutti questi problemi potranno in parte a rovinare l'esperienza di gioco: la speranza è quella di vedere presto una patch correttiva in grado di correggere i difetti.



Trofeisticamente parlando: una passeggiata in un mondo assurdo



Dato che Whateverland ha una trama non lineare, per ottenere il Platino di questo gioco dovremo finirlo almeno due volte, prendendo scelte diametralmente opposte. I ventiquattro trofei presenti nel suo elenco però non saranno difficili da racimolare. Vi consigliamo di fare una prima run in libertà, godendovi il gioco e una seconda leggendo bene le coppe che vi mancano così da poter fare le azioni che vi porteranno a ottenerle tutte.




L'articolo Whateverland – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

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18 ottobre 2023 alle 17:10

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