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The Bridge Curse: Road to Salvation – Recensione

I ragazzi di Softstar Entertainment Inc. ed eastasiasoft hanno confezionato un horror ispirato ad una leggenda metropolitana taiwanese. Tra folklore, fantasmi e allucinazioni, in The Bridge Curse: Road to Salvation dovremo prendere parte a questa notte da paura che ci attende all'interno di un campus universitario. Forse qualcuno conoscerà già questa leggenda grazie al film che ne è stato tratto, o semplicemente perché siete dei grandi appassionati di leggende horror. Siete pronti a conoscere la verità? Se siete curiosi di sapere cosa ne pensiamo del gioco, vi invitiamo a continuare a leggere la nostra recensione!



Una notte al campus



In The Bridge Curse: Road to Salvation impersoniamo sei studenti universitari. Una notte, il gruppo decide di accettare la challenge del Bridge Curse che stava spopolando e decidono di preparare il tutto per una livestream sui social. Non appena i ragazzi si apprestano a svolgere il rituale per richiamare i fantasmi, subito si accorgono che c'è qualcosa di strano. I giovani iniziano ad avere delle visioni e a vedere veramente gli spettri. Spaventati, scappano e cercano di trovare una spiegazione plausibile e razionale a quello che hanno appena assistito. Da qui parte il nostro viaggio in quella che si rivelerà essere una notte più lunga del solito e ricca di sorprese.



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Hide and seek



Il gameplay di The Bridge Curse: Road to Salvation è in realtà molto semplice. L'avventura è pressoché un walking simulator horror con alcuni puzzle da risolvere. Per quanto riguarda i nemici del gioco, rappresentati dai fantasmi, compaiono solo in momenti specifici del gioco.



Ci saranno molti frangenti dell'avventura in cui non dovremo far altro che investigare e trovare indizi per proseguire nella storia; gli “scontri”, se così si può definirli, con i nemici sono ridotti all'osso ma la cosa importante da sottolineare è che, nel caso in cui veniate presi da uno dei fantasmi, sarà morte istantanea. Fortunatamente (o sfortunatamente), l'IA non brilla da questo punto di vista, quindi sarà abbastanza semplice sfuggirgli. L'unica sezione un po' più complicata è proprio la fase finale del gioco.



Per il resto, non ci sono meccaniche particolari o complesse in The Bridge Curse: Road to Salvation che meritano una menzione specifica. Come detto, il gioco è molto semplice e consiste perlopiù nell'ascoltare dialoghi, trovare indizi per continuare la storia e per capire quello che effettivamente sta accadendo e, qualche volta, nascondersi dal fantasma di turno. Scordatevi quindi l'azione tipica dei vari Resident Evil e compagnia.




L'orrore del lato tecnico



Iniziamo questo paragrafo della recensione facendo una premessa: sappiamo bene che si tratta di un titolo indie e quindi con un budget ristretto, ma alcuni problemi tecnici non possono essere sorvolati.



Se dal punto di vista della storia, delle ambientazioni e delle atmosfere The Bridge Curse: Road to Salvation fa centro, non possiamo dire lo stesso per il comparto tecnico. Una delle prime criticità che subito salta all'occhio è il sistema d'illuminazione. La parte esterna del campus è troppo buia, anche per gli standard dei giochi horror, e anche alzando la luminosità è difficile vedere dove andare.



Altra cosa non da meno che ci teniamo a sottolineare è la realizzazione dei personaggi. Essi risultano essere molto “plasticosi” e con dei volti che non esprimono alcun tipo di emozione. Di conseguenza, le animazioni sarebbe un aspetto da rivedere, considerato che tolgono anche tensione al gioco. Inoltre, il doppiaggio (assente in italiano sia per quanto riguarda le voci che i testi) alcune volte non è sincronizzato e, nonostante il personaggio abbia finito di parlare, possiamo ancora vedere la sua bocca muoversi. Horror, sì, ma per i motivi sbagliati.



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Trofeisticamente parlando: sopravvivere alla notte



La lista trofei di The Bridge Curse: Road to Salvation conta diciannove trofei, tra cui un Platino, quattro ori, tredici argenti e un bronzo. Aggiungere questa coppa di Platino alla vostra bacheca non sarà per niente difficile: tutto quello che dovrete fare è completare il gioco e fare qualche azione in-game molto semplice. Inoltre, il gioco presenta una comoda opzione di selezione capitolo per recuperare i pochi trofei di miscellanea, nel caso gli aveste mancati. In più o meno 4 o 5 ore riuscirete a portarvi a casa questo nuovo scintillante Platino!




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6 settembre 2023 alle 17:10