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Saga of Sins – Recensione speedrun

Abbiamo osato profanare le menti di tanti fedeli (o presunti tali) per cercare la verità di Saga of Sins, il protagonista della odierna recensione Speedrun. Gli sviluppatori di Bonus Level Entertainment e l'editore Just For Games hanno fuso l'arte pittorica e vetraria in un'avventura dai connotati arcade, platform e di azione a tema religioso; un vero peccato da provare su PlayStation 4 e PlayStation 5.



Peccatori in casa



Siamo nel periodo delle crociate, ma tornato al villaggio di Sinwell, il chierico Cecil scopre che le persone da portare sulla retta via non sono gli infedeli, ma piuttosto i suoi concittadini. Durante la sua assenza infatti, una temibile quanto misteriosa pestilenza si è abbattuta sul luogo, risvegliata dalle colpe capitali degli abitanti e al contempo capace di consumarli proprio nei loro stessi errori.



Un male che è causa e conseguenza della rovina del villaggio, almeno a sentire le parole di Ulrich, il monaco che ospita il protagonista in una stanza (e check point) della Chiesa e gli affida di volta in volta gli incarichi da compiere. A fronte di un incedere sincopato del racconto principale, a rinforzare la trama stessa sono i racconti dei singoli personaggi, le riflessioni di Cecil e i quesiti che il gioco si pone e pone al giocatore.



Purificare dall'interno



Come si purificano i peccatori di Saga of Sins? Sfruttando il potere di entrare nelle loro menti, passando per un po' di avventura a scorrimento in 2D, un po' di platform e una buona dose di azione illuminata. Lo schema primario del gameplay risente della sua componente arcade, proponendo un ciclo di missioni da accettare, raggiungimento degli obiettivi, svolgimento dei livelli.



Per quanto le parole ora acide ora arrendevoli delle pecorelle smarrite convincono ad avanzare per conoscere quelle di ognuno, la ripetitività connessa al sistema appena citato cozza con le altre componenti del gioco. Non aiuta per esempio l'esistenza di un solo check point a cui fare riferimento e da quale partire per affrontare i vari livelli, una stanza da letto nella quale spendere delle monete in un albero dei potenziamenti.



Con un level design quasi composto a stampino per ogni area, se non per qualche rara eccezione, le menti dei peccatori sono accessibili tramite delle speciali trasformazioni in animali fantastici, come un lupo mannaro con dei proiettili a distanza o un grifone con delle palle di fuoco ravvicinate. Ben quattro creature disponibili tra le quali scegliere liberamente all'interno di un livello consentono di variare la componente di azione.



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Vetrate medievali



L'ispirazione dichiarata al pittore olandese Hieronymus Bosch riesce a concretizzarsi in armonia con l'ambientazione alto medievale, mentre l'importanza dei vetri è uno stratagemma riuscito che compare tanto nella Chiesa quanto nei livelli platform. Aggiungendo un design dei nemici sempre originale e indovinato, è chiaro che il team di sviluppo sia riuscito a mediare tra le sue ambizioni e il budget a sua disposizione.



Non essendo esoso in termini di risorse sull'hardware di Sony, Saga of Sins è da promuovere sul lato tecnico, non avendo ravvisato particolari cali di frame rate o altri problemi. Un buon lavoro è stato svolto anche al riguardo della compagine sonora, assieme alla localizzazione in lingua italiana.



Trofeisticamente parlando: un peccato di arcade



I cacciatori di trofei dovranno approcciare Saga of Sins come un vero arcade, a giudicare dagli obiettivi legati all'uccisione di nemici in sequenza con una sola scarica energetica. Tolto questo scoglio, ottenere i 2 trofei di bronzo, i 3 d'argento e i 10 d'oro per raggiungere l'agognato Platino dovrebbe essere un gioco da ragazzi, semplificato per chi avrà la lista sotto mano passando dal forum PlayStation Bit.




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25 luglio 2023 alle 17:00

 

All' epoca, un chierico in grado di fare robe del genere, probabilmente sarebbe stato messo al rogo come strega, se fosse stato scoperto.