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Redemption Reapers – Recensione

Redemption Reapers racconta di un gruppo di guerrieri che si fanno strada di villaggio in villaggio, attraversando boschi, centri abbandonati e desolate lande ammantate da una triste aria di disperazione. La colpa di tutto ciò è l'invasione dei Mort, che hanno precipitato il mondo precedente dentro un lugubre incubo senza fine.



Per contenere la minaccia da questi ultimi rappresentata, dobbiamo gestire cinque eroi, un tempo reietti, componenti della Brigata dei Falchi Cinerei, ora invocati come l'unica speranza in grado di fermare le orde prive di scrupoli dei Mort, muovendoci in un mondo dark fantasy pieno di ostacoli e scontri all'ultimo uomo, contro gruppi di nemici via via più ostici ed agguerriti.



Il nostro piccolo esercito crescerà a poco a poco, coprendo un po' varie tipologie di eroe. Da Sarah, bella quanto agilissima e letale assassina, specializzata in schivate, velocità e uso di pugnali, a Glenn, solido paladino armato di spadone, con la sua etica cavalleresca intrisa di un mai sopito senso del dovere.



Si passa poi al temerario bandito solitario, il lanciere Lugh, che non si risparmia pur di trafiggere più Mort possibile lungo il cammino, e dotato di skill di “aggro”. Chiude il cerchio l'affiatato duo formato da due personalità opposte: Urs, un gigante con ascia, tanto lento quanto roccioso, una classe tank volta ad incassare molti danni; e Karren, splendida arciera dalla lingua affilatissima, specializzata nel colpire dalla distanza con un arco preciso ed implacabile, ma pure a prestarsi come unità di supporto per il ripristino dei PV.



Un gameplay a schede, turni e piccoli passi



Familiarizzare con i protagonisti sarà molto facile, oltre che necessario, data la natura RPG di simulazione di Redemption Reapers. Il gameplay è molto lento e ragionato e si basa sul combattimento a turni, unitamente al calcolo della copertura delle caselle e della gittata di ciascun personaggio. Ciò comporta una certa stratificazione dei comandi, con finestre articolate in sotto menù che si aprono con vari clic del DualSense. Tutto ricorda più un'interazione tipica del mouse piuttosto che un prodotto adattato al controller Sony.



Questo anche per via del fatto che saremo chiamati a interagire sul terreno di gioco usando due soli tasti. La croce permetterà d'interagire, mentre con il tasto L2 potremo visualizzare distanze di attacco, posizioni e percorsi possibili, grazie a un sistema a griglia che viene richiamata di volta in volta. Altri due tasti saranno invece preposti a scorrere l'inventario di ogni unità selezionata e leggere i dettagli della stessa.




Questione di tempo



Seppur rapidi a spiegarsi, bisognerà abituarsi un po' all'attivazione dei comandi primari e delle azioni secondarie che possono essere generate con il controller. Non di rado si fa partire un'azione o si passa il turno inavvertitamente per via del tipo d'interazione durante lo studio delle mosse nelle varie zone in cui i nostri eroi sono schierati.



La visione del campo di battaglia (un bosco, una piazza d'armi piuttosto che le vie di un borgo abbandonato), è favorita dallo scorrimento orizzontale tramite gli stick (aiutati da un mini radar in alto a destra a schermo). La visuale è isometrica 2.5 e non si possono usare gli analogici per ruotare la telecamera, che sarà fissa.



Si “sorvola” quindi una sorta di scacchiera, per farsi un'idea della disposizione dei nemici e prima di richiamare la griglia tramite il trigger, svelando le caselle che possono essere difese o aggredite dai nostri eroi in base al loro raggio di azione. Attacchi e movimenti consumano punti, fino ad esaurimento delle mosse consentite a ciascun personaggio, prima del turno successivo.



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Il riposo dei guerrieri: la loro storia e la gestione del bottino



Redemption Reapers si rivela un titolo molto narrativo, suddiviso in capitoli con testi, immagini e filmati descrittivi. Non mancano diari, cimeli e collezionabili che testimoniano le sventure di questa storia, con descrizioni spesso ricche e articolate. Ai capitoli si alterna il campo di battaglia, con la sua grafica a scorrimento isometrica, e la fase a turni, in cui bisogna ripulire il terreno da ogni minaccia.



La storia dei nostri eroi racconta di un gruppo che interagisce all'unisono. Al giocatore è richiesto fare in modo di replicare durante il combattimento a turni quanto raccontato a proposito dei personaggi. Questo va fatto sfruttando le skill specifiche di ciascuno, soprattutto quelle che favoriscono il supporto reciproco, o quelle che, a certe condizioni, attivano attacchi a catena. Questi ultimi sono gestiti tramite speciali QTE che coinvolgono varie unità. Facendo seguire alla storia le giuste azioni, ci si riuscirà a immedesimare al meglio nello spirito del gioco.



Dopo ogni battaglia, un momento fondamentale durante le nostre partite è costituito dai vari menù di scelta e potenziamento. Il Mercante, e le voci di Allenamento e Abilità permetteranno di eseguire un upgrade all'equipaggiamento, ripararlo o distribuire i punti sulle skill attive e passive dei personaggi. Sarà inoltre possibile leggere ed esaminare documenti e simili nell'Archivio.



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Save and repeat



Nonostante uno stile abbastanza classico, Redemption Reapers vanta anche alcune meccaniche interessanti. Al termine di ogni battaglia, ade esempio, si può richiamare la voce Scaramuccia, che permette di rigiocare un capitolo a scelta. Questo consente anche di raccogliere collezionabili o aprire scrigni dimenticati per strada, oltre che farmare punti esperienza per potenziare i protagonisti.



La Scaramuccia è diversa dal completamento del capitolo vero e proprio, che fa accumulare punti esperienza condivisi, da distribuire a uno o più personaggi durante la fase di gestione upgrade. Al termine di ogni sezione verrà fatta una valutazione finale delle nostre tattiche, in base alla quale si ottengono più o meno punti da usare. Giocare saggiamente dunque permetterà di migliorarsi più rapidamente.



Importante in questo sottolineare che, oltre alla gestione dello schieramento, bisognerà anche pensare agli strumenti da battaglia. I protagonisti potranno infatti scambiarsi oggetti anche in battaglia, e ognuno potrà portare più armi, usandone ovviamente una sola alla volta. Cambiare arma equipaggiata, per compensare ad esempio il deterioramento di quella in uso, diventa fondamentale per avere successo.



Un Platino comodo ma lungo



Il Platino di Redemption Reapers è alla portata di tutti, considerando che non c'è un trofeo legato alla difficoltà. Tuttavia, per ottenere la massima ricompensa sarà necessario raccogliere molti collezionabili: diari, documenti, armi e accessori. Bisognerà inoltre sbloccare e migliorare armi e varie abilità dei vari personaggi. Il tutto senza trascurare alcune azioni o mosse particolari e il potenziamento dei personaggi fino al livello 40. Un Platino lungo e in apparenza lento, ma sicuramente alla portata di chi ama i tattici a turni.




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23 luglio 2023 alle 17:10

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