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Paper Cut Mansion – Recensione

Toby J. Caputo deve sapere: i suoi ricordi sono sparsi, confusi, frammentari e frammentati. La sua parte razionale e conscia non basta, deve indagare più a fondo e deve fare i conti con ciò che filtra dal suo subconscio irrazionale.



Tony deve lasciare la sua auto all'inizio del viale d'ingresso, armato solo della sua torcia, del suo bisogno di risposte, delle sue capacità deduttive. Si addentra in una misteriosa magione, isolata e “tagliata” da luci e ombre: nulla gli sarà nascosto, a patto che sappia rivoltare letteralmente ogni angolo della casa, guardare dietro ogni arredo, aprendo ogni porta, cimentandosi con ogni enigma, trovando e interpretando gli indizi sparsi.



Ma la soluzione non è una sola, forse è un insieme di tasselli che compongono il quadro finale, ma non è detto che il risultato sia scontato. Di certo, non è una risalita verso la luce, piuttosto una caduta continua verso il fondo di una verità intricata.



Con un inizio musical alla Rocky Horror Picture Show prende il via Paper Cut Mansion, titolo di Space Lizard Studio protagonista della nostra recensione. Siamo catapultati dalla sigla in stile Looney Tunes in una stanza stretta e molto claustrofobica, intorno solo il buio: una porta bloccata ci sbarra il cammino, l'apertura dipende già da un indovinello, tutto quello che possiamo fare è guardarci intorno, seguire la falena, il nostro animale guida, e parlare con un NPC dall'aria sconsolata, in quanto ha già provato a forzare la Mansion, ma non gli è rimasto altro da fare che accogliere gli sventurati nuovi giocatori che vogliano aiutare Tony ad andare avanti.



Carta e penna e un po' di enigmistica



Paper Cut Mansion parte bene, mantenendo una buona atmosfera, confacente alle premesse di un roguelite, più misterioso e spaventoso, che horror vero e proprio (niente jump scares, potete giocare senza cuffie anche dopo mezzanotte).



Ecco come bisogna gestire l'avventura: armatevi di pazienza, la morte permanente obbligherà a ripetizioni continue, a replay e passaggi infiniti nelle medesime stanze, rifacendo spesso le medesime azioni e risolvendo lo stesso tipo di enigma. Ciò aiuta a capire la logica del tipo di prova proposta, dopodiché, anche se la chiave è diversa, una volta capito il meccanismo, non ci saranno problemi nel superare l'indovinello.



Il repertorio di enigmi è variegato, ma non è infinito: chi ha familiarità con l'enigmistica giocherà in maniera disinvolta, ma comunque divertendosi. Si può dire che in queste fasi Paper Cut Mansion assomigli alla lontana a una sorta di punta e clicca: bisogna prendersi qualche appunto, per facilitarsi il compito e non fissare sempre troppo a lungo lo schermo.



Oltre all'esplorazione e all'uso della logica per le sfide mentali e al reperimento di risorse (in giro o tramite NPC), si è chiamati anche a usare le mani, ad esempio combattendo nemici di difficoltà crescente, oppure tentando di sfondare una barriera che protegge uno scrigno di monete. In questi casi si viene di default dotati di un'arma da fuoco di fantasia, gestita mediante R2 e L2: un meccanismo tradizionale ma sempre efficace.



Infine, non manca la necessità di un po' di rapidità, per guardarsi velocemente intorno e trovare indizi od oggetti smarriti, pena l'assideramento. Ci si potrà però riscaldare presso dei falò per recuperare le forze (sei forse tu, Dark Souls?).Quando non ci sarà da sparare, comunque, si potrà correre, evitare ostacoli, interagire con oggetti e personaggi, leggere i messaggi, capire gli indizi, risolvere indovinelli. Tanta carne al fuoco quindi, nonostante la generale “compattezza” del titolo.



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Menù e strumenti di gioco



A disposizione del giocatore è presente un hub con tre barre di energia che monitorano tre diversi valori e una cartella medica (che si richiama col tasto freccia sinistra), dove vengono inseriti i farmaci acquistati dal mercante NPC (fino a 8). Presenti inoltre tre slot per inserire degli equipaggiamenti del personaggio, uno per ciascuna parte che è possibile personalizzare (braccio, testa, busto). Questi sono delle carte, che si trovano in giro durante l'esplorazione o si acquistano da un NPC, l'avvocato (a costi via via crescenti).



Purtroppo, se si decide di acquistare i farmaci, non c'è un tasto di uscita menù, ma bisogna procedere all'acquisto: il menù però si apre solo se si hanno fondi a sufficienza e, una volta fatta una scelta, le altre medicine vengono automaticamente escluse, anche in presenza di portafoglio capiente (quindi, bisogna cliccare nuovamente sul menù del venditore). Si tratta quindi di una gestione non ottimale da parte del team.



Altro menù imperfetto è quello degli equipaggiamenti: quando si pesca una nuova carta, il gioco la mostra e propone subito la sostituzione con quanto in mano al momento. Risulta altresì impossibile cambiare build durante una partita, anche interrompendo e tornando al menù principale per sfogliare il raccoglitore. Bisognerà infatti finire la run, oppure decidere di iniziare una nuova partita.



Per tenere traccia della progressione, c'è un diario delle missioni, cioè un elenco è sempre a video fino al compimento della quest o al passaggio al piano successivo (la quest viene abbandonata).




Questione di memoria



A livello di telecamera, Paper Cut Mansion sfrutta una visuale è isometrica in 2,5D. Ci si muove a scorrimento, con un effetto apparente di tridimensionalità. In ogni caso, con gli analogici dei controller DualSense, la rotazione del mondo di gioco è molto scorrevole e senza scatti o interruzioni. La scelta di “sospendere” le stanze su fondo nero è appagante e azzeccata. Apprezzabile soprattutto nel menù principale, dove si può ammirare un modello della magione.



La planimetria della casa cambia in modo procedurale a ogni nuova run, ma le stanze del livello – una volta aperte tutte – rimangono le stesse. A mutare sono solo la disposizione e le presenze (umane o materiali) al loro interno. Più che di livelli, si può parlare di piani: Paper Cut Mansion ne vanta 6, da superare accumulando esperienza e manualità.



Il gioco è organizzato secondo uno schema di sei salvataggi, rappresentati da sei pizze che si possono cambiare su un proiettore dal menù principale. Finché si guarda lo stesso film” run dopo run, si creano meta-ricordi che si ritrovano ogni volta, affrontando di nuovo il gioco dopo il game over. Ogni nuova partita matura da quelle precedenti con tutto ciò di cui abbiamo fatto esperienza. Il concetto alla base è che è tutto uguale senza esserlo: alla fine si ritrovano sempre più o meno i vecchi ricordi.



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Nei meandri della mente



Paper Cut Mansion offre ben tre livelli di difficoltà (da normale a molto difficile). Toby agisce da solo nel suo interesse o per conto di altri NPC, che gli commissionano delle side quest. Queste danno diritto a delle medaglie che offrono alcuni potenziamenti al personaggio. Bisogna passare da tre portali presenti in ogni piano, che teletrasportano ad altrettante dimensioni: Neo Cortex, Limbic System e Reptilian Complex.



All'inizio sembrano compartimenti stagni, ma, man mano che si aggiungono scoperte e nuovi spazi, bisogna ragionare e attraversarli anche più volte, in quanto per portare a termine le main quest di ogni guardiano alla fine di ogni piano, la soluzione è collegata a qualcosa dentro una o più delle tre dimensioni.



Lo stile di design del mondo di gioco di Paper Cut Mansion è senza dubbio molto particolare. Una volta attraversati, oggetti, stanze e corridoi prendono forma dopo il nostro passaggio, assumendo l'aspetto dei vecchi giocattoli o delle case di bambola tridimensionali di inizio Novecento in cartapesta, con chiara ispirazione ai libri pop-up. I contorni sono netti e grezzi quanto basta per richiamare l'effetto anticato e cartonato, i colori piuttosto vividi.



Le musiche spesso danno un senso all'azione o all'esplorazione con i loro refrain in sottofondo. Sono prevalenti le note di pianoforte, ma non mancano pezzi cantati, nelle parti di transizione tra i piani. Particolarmente apprezzabile alcune sonorità da swing band, e un paio di motivetti con delle note vagamente tipiche delle detective's story del cinema anni Quaranta.



Il Platino di Paper Cut Mansion



Riguardo i Trofei, il Platino può essere molto lungo, o solo lungo, in base alle proprie abilità nei roguelite, ma anche in base alla casualità (può capitare di finir subito una partita, ma, per la stessa run ripetuta per via di un game over, di metterci il doppio perché ti capitano richieste con più requisiti da soddisfare).



Bisogna fare tutte le difficoltà e trovare tutti i 27 finali (tanti quanto il numero dei Trofei…). Molti Trofei sono legati ad azioni od oggetti di gioco. Una cosa curiosa è che la maggior parte dei Trofei è rappresentata da quelli d'argento (ben 18).




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20 aprile 2023 alle 17:10

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