Giuro che non so da dove iniziare a raccontare questo libro e l'esperienza di lettura che mi ha fatto vivere.
Inizio con il dire che non è un autoconclusivo e il modo in cui termina questa prima parte...beh, ecco, se siete deboli di cuore vi suggerisco vivamente di attendere l'uscita del secondo a settembre prima di iniziare a leggerlo. Dimenticate quello che sapete dei cliffhanger, perché vi assicuro che tutto quello che avete letto finora non vi ha preparato al finale che vi aspetta in questa prima parte di storia.
Poi posso dire che ho passato mezz'ora, dopo aver concluso, a fissare il kindle a metà tra il desiderio di lanciarlo (ma non l'ho fatto, Chiara, non l'ho fatto, e mi sento molto orgogliosa di me) e il desiderio di strapparmi i capelli perché la tensione accumulata nell'ultimo 10% del libro non sapevo più come sfogarla.
Mi sento di aggiungere anche che - e chi mi conosce lo sa - io difficilmente leggo romance. Tendono a essere banali, pieni di cliché e di giustificazioni a tossicità che nella vita reale sono red flag grosse come una casa ma che nei romance sembrano sempre quanto di meglio si possa aspirare ad avere. Ma non è questo il caso. Perché questo NON è un romance. O meglio, non è solo un romance (che c'è, è una parte importante della storia ed è pure scritto benissimo).
Questo libro parla di dolore, di lotta, di riscatti cercati, disperatamente voluti ma non sempre ottenuti, perché a volte tutta la volontà del mondo non basta a tirarti fuori dal pozzo in cui sei finito. Parla di ferite, piccole e grandi, e di rattoppi abbozzati, di armature costruite sapientemente e dolorosamente. E parla di paura, quella che ti fotte il cervello e anche la vita, perché quando t'invade la mente non si salva più niente. E nessuno
E tutto questo lo trovate scritto con precisione chirurgica, con attenzione ai dettagli, alle emozioni anche dure che si agitano nei personaggi così come nella vita vera. Mai superficiale, mai banale. Ma anche mai inutilmente cruda. I temi sono profondi, taglienti, ma non c'è niente più della realtà in questo libro, quella vera che si vive ogni giorno. E la penna che scrive ha la capacità STUPEFACENTE di andare a toccare angoli nascosti e bui come pochi scrittori sanno fare.
Sembra superfluo dirlo, e so che non vale per tutti, ma questo libro fa piangere. Piangere per davvero, perché ci sono cose talmente vere nelle parole, nei gesti, nelle emozioni dei personaggi, che a un certo punto è impossibile pensare che non siano reali.
Aggiungo anche il tocco di genio della playlist, che trovate a inizio libro e che - giuro - è un accompagnamento perfetto in ogni parte del libro. Se poi vi piace il rock, apprezzerete immensamente questo accompagnamento musicale che è anche una parte importante della storia dei due protagonisti.
Se siete stufi di leggere, mi spiace, ma ne ho ancora per un po', perché un libro così va raccontato come si deve. Anche perché ho sottolineato mille passaggi, mille frasi che hanno fatto risuonare qualcosa dentro di me; e lo faccio sempre, perché per me le parole sono talmente importanti da non poter essere mai scisse dalla vita vera. Ma questa volta ci sono punti in cui ho sottolineato pagine intere e non è mai, mai, mai successo.
Allye e Axton. Due studenti universitari che sembrano non condividere assolutamente nulla: lei dolce, riservata e innamorata dello skate; lui quarterback della squadra universitaria, bello in modo impossibile e con l'aspetto da dannato. Eppure, eppure...l'apparenza non è mai tutto.
Ho voluto bene ad Allye in modo incredibile, dalle primissime pagine. Mi è entrata sottopelle e non se n'è più andata, con le sue luci intense e le ombre scurissime.
E Axton...quando dico che i ragazzi spezzati fanno presa su di me alla velocità della luce, non dico bugie. Perché sarei finita esattamente come Allye, aggrappata all'inferno che i suoi occhi sembrano offrire. Perché "there are no unsaveable souls" (e quando leggerete, capirete) è una frase che mi accompagna da una vita.
Vorrei fare una statua a Ewan, davvero il migliore amico tra i migliori amici; e vorrei abbracciare forte June, che anche se non spicca mai come Allye ha qualcosa dentro che mi fa stringere il cuore.
Oltre ad avere piacevolmente riascoltato tutte le canzoni della playlist insieme ai protagonisti, ne ho anche scoperta una nuova; perfetta, magnificamente perfetta, per questa storia. Geniale, semplicemente, e devastante nel modo più semplice possibile. Non sarò più in grado di ascoltare queste canzoni senza legarle indissolubilmente a questa storia.
Cerco di staccarmi un attimo dall'onda emotiva che dopo quasi un'ora e mezza dalla fine del libro continua ad agitarmi e provo a scrivere anche qualcosa di più concreto: non è un dark romance, anche se la trama potrebbe portarvi a crederlo. Ci sono alcuni tratti "tossici" e non solo di lui (che è un terribile, classico cliché dei romance ma non di questo) ma sono trattati per quello che sono: comportamenti errati, che non portano beneficio a nessuno. E c'è sempre, sempre, un personaggio che fa da contrappeso portando l'attenzione sul problema e cercando di risolverlo, o almeno di comprenderlo. E come dicevo non è affatto scontato.
L'unica nota che mi sento di fare è il modo caratteristico con il quale si esprime Axton, che è perfettamente in linea con il personaggio ma a volte l'uso dei suoi intercalari volgari mi è sembrato troppo. Anche se, nella maggior parte dei casi, sono assolutamente confacenti alla situazione. Si tratta comunque solo di un personalissimo gusto, perché niente - e intendo ASSOLUTAMENTE NIENTE - può scalfire il mio giudizio su questo libro. Cinque stelle meritatissime e solo perché non se ne possono dare di più. Un'altra perla nel panorama delle giovani scrittrici italiane che sono davvero felicissima di avere scoperto.
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