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DUNE: PARTE DUE (BS)
Genere | Fantascienza |
Formato | Blu-ray |
Collaboratore | Zendaya, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Denis Villeneuve, Timothée Chalamet |
Lingua | Italiano |
Tempo di esecuzione | 2 ore e 46 minuti |
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Descrizione prodotto
"Dune - Parte Due" esplora il mitico viaggio di Paul Atreides che si unisce a Chani e ai Fremen sul sentiero della vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia. Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, Paul intraprende una missione per impedire un terribile futuro che solo lui è in grado di prevedere.
Dettagli prodotto
- Lingua : Italiano
- Dimensioni del collo : 17,3 x 13,5 x 1,3 cm; 60 grammi
- Regista : Denis Villeneuve
- Formato supporto : Blu-ray
- Tempo di esecuzione : 2 ore e 46 minuti
- Data d'uscita : 23 maggio 2024
- Attori : Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Josh Brolin
- Doppiaggio: : Italiano
- Studio : Warner Bros Discovery
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- ASIN : B0CYHH365L
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 591 in Film e TV (Visualizza i Top 100 nella categoria Film e TV)
- n. 36 in Fantascienza (Film e TV)
- Recensioni dei clienti:
Recensioni clienti
- 5 stelle4 stelle3 stelle2 stelle1 stella5 stelle85%11%3%0%1%85%
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I clienti sono soddisfatti della qualità del film. Lo descrivono come un bel prodotto, epico e di grande impatto visivo. Apprezzano la resa audio Dolby Atmos, con bassi profondi che fanno tremare la casa. Inoltre, apprezzano la fotografia e il video in DVD.
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I clienti affermano che il film è un buon prodotto di fantascienza. Lo descrivono come epico, con scene ben sviluppate nell'opera di Herbert.
"...confermare che questo DUNE dal punto di vista dell’audio è sublime e divertente senza mi stancare malgrado il film non dura poco, lo consiglio anche..." Visualizza altro
"...gode di un’azione abilmente orchestrata e proposta con tocchi insoliti di originalità, come i corpi che cadono privi di vita dall’alto come dei gravi..." Visualizza altro
"...Le performance degli attori sono eccellenti, con Chalamet che offre un’interpretazione più matura e profonda rispetto alla sua performance precedente..." Visualizza altro
"Ottima storia, epica." Visualizza altro
I clienti apprezzano la qualità audio del prodotto. Affermano che è sublime, strepitosa e con bassi profondi da far tremare la casa.
"...posso confermare che questo DUNE dal punto di vista dell’audio è sublime e divertente senza mi stancare malgrado il film non dura poco, lo consiglio..." Visualizza altro
"...Film di enorme impatto visivo, ha, nel blu-ray, un audio veramente eccellente...." Visualizza altro
"...La traccia audio multicanale Dolby Atmos è strepitosa, per la mia esperienza la migliore in assoluto tra tutti i titoli con audio Dolby Atmos...." Visualizza altro
"...diretto, sceneggiato, fotografato, recitato e con una colonna sonora di grande intensità. Un must have per gli amanti del genere e non solo...." Visualizza altro
I clienti apprezzano l'uso magistrale del colore nel film. Affermano che i colori sono ben calibrati, desaturati al limite del bianco e nero, in grado di fornire caratteri differenti nelle condizioni di luce. Inoltre, trovano il prodotto guardabile ma non eccezionale come aspettavano.
"...La parte video è ben curata e i colori sono ben calibrati, belle le scene in bianco e nero che detto così sarebbe riduttivo...." Visualizza altro
"...e acustica ai personaggi, in grado di fornire caratteri differenti nelle condizioni di luce (di Greig Fraser, già Oscar per il primo episodio) e nel..." Visualizza altro
"...l’Oscar per il primo capitolo, supera se stesso con un uso magistrale della luce e dei colori, che rendono ogni fotogramma un dipinto vivente...." Visualizza altro
"...ma quel che mi è piaciuto di più è che hanno osato spingere nell'esplorare le spigolosità "oscure" che troviamo ben sviluppate nell'opera di..." Visualizza altro
I clienti apprezzano la qualità video del prodotto. Affermano che il film è di enorme impatto visivo, con un'ottima resa in DVD.
"...La parte video è ben curata e i colori sono ben calibrati, belle le scene in bianco e nero che detto così sarebbe riduttivo...." Visualizza altro
"...Film di enorme impatto visivo, ha, nel blu-ray, un audio veramente eccellente...." Visualizza altro
"...Anzi, qui mi sembra ulteriormente migliorata. Video ottimo, la resa cromatica conserva l' impostazione del precedente capitolo...." Visualizza altro
"Ripeto film guardabile ma una volta sola." Visualizza altro
I clienti apprezzano la qualità fotografica del prodotto.
"...Film magistrale, ben diretto, sceneggiato, fotografato, recitato e con una colonna sonora di grande intensità...." Visualizza altro
"...Trama avvincente. Insomma da acquistare assolutamente. Buona Visione!" Visualizza altro
"...quando fa una roba strepitosa... questo film è straordinario, immagini mozzafiato e storia veramente affascinante , veramente spettacolare" Visualizza altro
"Ottima fotografia ma trama e attori non al top. Migliorabile" Visualizza altro
I clienti apprezzano la storia del prodotto.
"Ottima storia, epica." Visualizza altro
"Buon prodotto, storia e supporto." Visualizza altro
"Prosegue con ottima fattura ed effetto la vicenda raccontata nella prima parte di questo nuovo "Dune"...." Visualizza altro
"...l’audio che ritengo finalmente all’altezza aggiungo una stella, saga eccezionale aspettando il terzo , ottimo venditore per come è stata protetta la..." Visualizza altro
Recensioni con immagini

DUNE - PARTE DUE...EPICO !
Recensioni migliori da Italia
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- Recensito in Italia il 4 settembre 2024Inutile parlare di questo capolavoro perchè la storia del film è già in se difficile capirla guardandolo una sola volta, almeno per me il mio caso ho dovuto riguardarlo una seconda per capire e rimanere affascinato dai segreti che conserva il deserto, non basterebbero due righe per narrare questo enorme lavoro di Denis Villeneuve, c’è un libro e tutto quello che ormai si sa, ma vorrei invece dare le mie impressioni per quanto riguarda l’audio e il video. Dopo il primo capitolo, qui c’è un lavoro fatto sulla traccia audio in maniera eccellente, ( ovviamente parlo della traccia in Dolby Atmos Italiana ) e per chi dispone di un impianto degno di esprimere tutto il dettaglio e la grandezza delle scene in questo film, anche quì è difficile spiegarlo. Vi dico solo che il tutto è ricostruito in maniera molto reale, non sono i soliti effetti spaccamontagne che sentiamo in altri film, ma la sana coerenza con la proporzione e la giusta distanza di ripresa con le dimensioni di ciò che stiamo guardando, quando viene attaccata la nave degli Harkonnen e i pezzi cominciano a cadere c’è una reale distanza dall’oggetto che sta cadendo e il giusto rumore in proporzione sempre dell’oggetto, anche quando Paul cavalca i grandi vermi del deserto gli effetti sono molto veritieri.
Tutta la traccia audio è composta così, con questa cura nei dettagli che ti fa apprezzare ancora più del film in sè, per non parlare della colonna sonora di Hans Zimmer altro genio della musica. La parte video è ben curata e i colori sono ben calibrati, belle le scene in bianco e nero che detto così sarebbe riduttivo. In ogni caso dopo la prima parte di DUNE capitol 1 quì credo che le presentazioni del primo siano finite e che col capitolo due comincia l’ascesa di Paul Atreides, ma rimanendo sempre nel tecnico di questo supporto direi che io lo guardo con una tv OLED da 77 pollici HDR /Dolby Vision e con un impianto multicanale a 9 canali ( quattro Atmos a soffitto ) più due sub nella parte anteriore, calibrato con apparecchiature professionali posso confermare che questo DUNE dal punto di vista dell’audio è sublime e divertente senza mi stancare malgrado il film non dura poco, lo consiglio anche a chi come me non ha letto il libro.
5,0 su 5 stelleInutile parlare di questo capolavoro perchè la storia del film è già in se difficile capirla guardandolo una sola volta, almeno per me il mio caso ho dovuto riguardarlo una seconda per capire e rimanere affascinato dai segreti che conserva il deserto, non basterebbero due righe per narrare questo enorme lavoro di Denis Villeneuve, c’è un libro e tutto quello che ormai si sa, ma vorrei invece dare le mie impressioni per quanto riguarda l’audio e il video. Dopo il primo capitolo, qui c’è un lavoro fatto sulla traccia audio in maniera eccellente, ( ovviamente parlo della traccia in Dolby Atmos Italiana ) e per chi dispone di un impianto degno di esprimere tutto il dettaglio e la grandezza delle scene in questo film, anche quì è difficile spiegarlo. Vi dico solo che il tutto è ricostruito in maniera molto reale, non sono i soliti effetti spaccamontagne che sentiamo in altri film, ma la sana coerenza con la proporzione e la giusta distanza di ripresa con le dimensioni di ciò che stiamo guardando, quando viene attaccata la nave degli Harkonnen e i pezzi cominciano a cadere c’è una reale distanza dall’oggetto che sta cadendo e il giusto rumore in proporzione sempre dell’oggetto, anche quando Paul cavalca i grandi vermi del deserto gli effetti sono molto veritieri.Una ennesima traccia audio Italiano da Oscar
Recensito in Italia il 4 settembre 2024
Tutta la traccia audio è composta così, con questa cura nei dettagli che ti fa apprezzare ancora più del film in sè, per non parlare della colonna sonora di Hans Zimmer altro genio della musica. La parte video è ben curata e i colori sono ben calibrati, belle le scene in bianco e nero che detto così sarebbe riduttivo. In ogni caso dopo la prima parte di DUNE capitol 1 quì credo che le presentazioni del primo siano finite e che col capitolo due comincia l’ascesa di Paul Atreides, ma rimanendo sempre nel tecnico di questo supporto direi che io lo guardo con una tv OLED da 77 pollici HDR /Dolby Vision e con un impianto multicanale a 9 canali ( quattro Atmos a soffitto ) più due sub nella parte anteriore, calibrato con apparecchiature professionali posso confermare che questo DUNE dal punto di vista dell’audio è sublime e divertente senza mi stancare malgrado il film non dura poco, lo consiglio anche a chi come me non ha letto il libro.
Immagini presenti nella recensione
- Recensito in Italia il 5 giugno 2024È straniante pensare che Denis Villeneuve possa aver avuto nel passato una carriera diversa dal regista di fantascienza. Fin dai tempi di Arrival, infatti, Villeneuve ha coniugato il suo sguardo autoriale con la passione per il genere coltivata da sempre, misurandoli con pietre miliari (Blade Runner), con opere letterarie complesse da trasporre (Arrival e Dune, il romanzo) o con fallimenti epocali (il Dune di Lynch e non solo). In questo nuovo ambito di sci-fi digitalizzata, del vecchio Villeneuve, che pur aveva realizzato alcuni lavori di notevole tensione narrativa (penso soprattutto a La donna che canta, Prisoners e Sicario), non c'è più traccia, se non un identico rigore nella messa in scena.
Nel nuovo Villeneuve la complessità è stata soppiantata dalla spettacolarità, come è evidente anche in questo Dune - parte due, che rispetto al primo episodio poco più di un lungo trailer ambient propedeutico al sequel motiva la sua esistenza sull’esorbitanza dell'azione e sul viaggio di progressiva consapevolezza dell'eroe, con la benedizione paterna e silente di Joseph Campbell.
Dune 2 si congiunge con il precedente nel momento in cui il duca Paul Atreides (Timothée Chalamet) e la madre Jessica (Rebecca Ferguson) cercano rifugio presso i Fremen dopo essere scampati al massacro perpetrato dagli Harkonnen. Quello di Atreides è un percorso eroico irregolare, arzigogolato, non privo di una serie di aggiustamenti progressivi che ne alterano più volte la personalità, spiazzando le aspettative del pubblico. Il suo è un evidente percorso messianico, nell’attesa che un salvatore si riveli e guidi la riscossa, ma a ben guardare si tratta di una promessa d’eternità che cela un lato nascosto, imperialista, si sarebbe detto un tempo, di appropriazione culturale, potremmo affermare con linguaggio corrente: l’integrazione di Paul e della madre all’interno della comunità dei Fremen somiglia inquietantemente più a un tentativo di soppressione e successivo impossessamento della loro cultura su nuove basi che a un progresso rigenerativo. Tra le pieghe messianiche, Paul Atreides ha anche molto di Anakin Skywalker, non tanto, ovviamente, perché Villeneuve vi si sia ispirato, quanto perché Lucas fece rientrare nel sincretismo mistico di Star Wars anche il romanzo culto di Frank Herbert.
Tuttavia, c’è qualcosa della fissità ieratica (perlomeno nella prima parte) proposta da Chalamet che lascia perplessi, qualcosa che va oltre la caratterizzazione del personaggio che incarna, poiché riguarda invece una sorta di catatonica disidratazione espressiva evidenziata da insistenti primissimi piani pronti a soddisfare la fanbase del giovane divo più che le ragioni drammatiche. Sicuramente più coinvolgente, sul piano dei personaggi, la fisicità caciarona dello Stilgar di Javier Bardem e, soprattutto, la stilizzazione psicotica dello Feyd-Rautha interpretato da Austin Butler, capace di caracollare da una nefandezza alla successiva con le pose punk di un disadattato lascivo generato da un incubo, come se Elvis avesse assunto le pose di un tamarro suburbano.
L’evidenza dell’operazione è comunque tutta nella sua resa spettacolare, si diceva, in un lavoro concepito per le sale Imax che anche sugli schermi semplicemente panoramici gode di un’azione abilmente orchestrata e proposta con tocchi insoliti di originalità, come i corpi che cadono privi di vita dall’alto come dei gravi, intesi come introduzione a una serie di scene di battaglia animate da esplosioni ripetute, corpi a corpi, momenti di sapiente costruzione della tensione.
Al di là dell’evidenza, però, ciò che appare maggiormente pregevole nel lavoro di Villeneuve è l’attribuzione discreta di una precisa simbologia cromatica e acustica ai personaggi, in grado di fornire caratteri differenti nelle condizioni di luce (di Greig Fraser, già Oscar per il primo episodio) e nel commento sonoro (di Hans Zimmer) a seconda della comunità cui si riferiscono. La luce suadente con cui è baciato Chalamet e la calda intensità desertica dei Fremen contrastano nettamente con le tonalità metalliche, talvolta desaturate fino all’annullamento in un bianco e nero fumettistico, dei crudeli Harkonnen; così come i suoni metallici e taglienti di questi ultimi sono in palese controtendenza rispetto ai toni accesi e intensi con cui sono caratterizzati i Fremen.
Nonostante questi accorgimenti, il limite di un lavoro così ampio ed eccessivo è però proprio la sua dismisura che, mentre induce il pubblico allo stupore per l’esemplare costruzione di un èpos bellico, in qualche modo lo relega in un angolo ad ammirare l’impeccabilità del dispositivo, rendendo così complicato il tentativo di penetrarvi e di farsi realmente coinvolgere. Chissà che non si riesca al terzo episodio, che prevedibilmente Villeneuve sta già scrivendo.
È straniante pensare che Denis Villeneuve possa aver avuto nel passato una carriera diversa dal regista di fantascienza. Fin dai tempi di Arrival, infatti, Villeneuve ha coniugato il suo sguardo autoriale con la passione per il genere coltivata da sempre, misurandoli con pietre miliari (Blade Runner), con opere letterarie complesse da trasporre (Arrival e Dune, il romanzo) o con fallimenti epocali (il Dune di Lynch e non solo). In questo nuovo ambito di sci-fi digitalizzata, del vecchio Villeneuve, che pur aveva realizzato alcuni lavori di notevole tensione narrativa (penso soprattutto a La donna che canta, Prisoners e Sicario), non c'è più traccia, se non un identico rigore nella messa in scena.
Nel nuovo Villeneuve la complessità è stata soppiantata dalla spettacolarità, come è evidente anche in questo Dune - parte due, che rispetto al primo episodio poco più di un lungo trailer ambient propedeutico al sequel motiva la sua esistenza sull’esorbitanza dell'azione e sul viaggio di progressiva consapevolezza dell'eroe, con la benedizione paterna e silente di Joseph Campbell.
Dune 2 si congiunge con il precedente nel momento in cui il duca Paul Atreides (Timothée Chalamet) e la madre Jessica (Rebecca Ferguson) cercano rifugio presso i Fremen dopo essere scampati al massacro perpetrato dagli Harkonnen. Quello di Atreides è un percorso eroico irregolare, arzigogolato, non privo di una serie di aggiustamenti progressivi che ne alterano più volte la personalità, spiazzando le aspettative del pubblico. Il suo è un evidente percorso messianico, nell’attesa che un salvatore si riveli e guidi la riscossa, ma a ben guardare si tratta di una promessa d’eternità che cela un lato nascosto, imperialista, si sarebbe detto un tempo, di appropriazione culturale, potremmo affermare con linguaggio corrente: l’integrazione di Paul e della madre all’interno della comunità dei Fremen somiglia inquietantemente più a un tentativo di soppressione e successivo impossessamento della loro cultura su nuove basi che a un progresso rigenerativo. Tra le pieghe messianiche, Paul Atreides ha anche molto di Anakin Skywalker, non tanto, ovviamente, perché Villeneuve vi si sia ispirato, quanto perché Lucas fece rientrare nel sincretismo mistico di Star Wars anche il romanzo culto di Frank Herbert.
Tuttavia, c’è qualcosa della fissità ieratica (perlomeno nella prima parte) proposta da Chalamet che lascia perplessi, qualcosa che va oltre la caratterizzazione del personaggio che incarna, poiché riguarda invece una sorta di catatonica disidratazione espressiva evidenziata da insistenti primissimi piani pronti a soddisfare la fanbase del giovane divo più che le ragioni drammatiche. Sicuramente più coinvolgente, sul piano dei personaggi, la fisicità caciarona dello Stilgar di Javier Bardem e, soprattutto, la stilizzazione psicotica dello Feyd-Rautha interpretato da Austin Butler, capace di caracollare da una nefandezza alla successiva con le pose punk di un disadattato lascivo generato da un incubo, come se Elvis avesse assunto le pose di un tamarro suburbano.
L’evidenza dell’operazione è comunque tutta nella sua resa spettacolare, si diceva, in un lavoro concepito per le sale Imax che anche sugli schermi semplicemente panoramici gode di un’azione abilmente orchestrata e proposta con tocchi insoliti di originalità, come i corpi che cadono privi di vita dall’alto come dei gravi, intesi come introduzione a una serie di scene di battaglia animate da esplosioni ripetute, corpi a corpi, momenti di sapiente costruzione della tensione.
Al di là dell’evidenza, però, ciò che appare maggiormente pregevole nel lavoro di Villeneuve è l’attribuzione discreta di una precisa simbologia cromatica e acustica ai personaggi, in grado di fornire caratteri differenti nelle condizioni di luce (di Greig Fraser, già Oscar per il primo episodio) e nel commento sonoro (di Hans Zimmer) a seconda della comunità cui si riferiscono. La luce suadente con cui è baciato Chalamet e la calda intensità desertica dei Fremen contrastano nettamente con le tonalità metalliche, talvolta desaturate fino all’annullamento in un bianco e nero fumettistico, dei crudeli Harkonnen; così come i suoni metallici e taglienti di questi ultimi sono in palese controtendenza rispetto ai toni accesi e intensi con cui sono caratterizzati i Fremen.
Nonostante questi accorgimenti, il limite di un lavoro così ampio ed eccessivo è però proprio la sua dismisura che, mentre induce il pubblico allo stupore per l’esemplare costruzione di un èpos bellico, in qualche modo lo relega in un angolo ad ammirare l’impeccabilità del dispositivo, rendendo così complicato il tentativo di penetrarvi e di farsi realmente coinvolgere. Chissà che non si riesca al terzo episodio, che prevedibilmente Villeneuve sta già scrivendo.
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