Prima parte SPOILER FREE!
Premessa 1: il survival horror è il mio genere preferito
Premessa 2: Silent Hill è la mia saga horror preferita
Premessa 3: Silent Hill 2 é stato per più di 15 anni il mio videogioco preferito IN ASSOLUTO (fino all’arrivo di Red Dead Redemption 2)
Premessa 4: siamo su Ludomedia, non sono un critico o un recensore di professione e quindi non mi faccio problemi a dare certi voti a cuor leggero.
Bene, ora avete capito perché lí sotto c’è stampato un bel 10.
Ora che abbiamo fatto le dovute premesse permettetemi di descrivere quello che secondo me è l’eccellente remake di uno dei giochi più belli, più profondi e più importanti di sempre.
Correva il lontano 2001. Come ho avuto modo di scrivere nella vecchia recensione del Silent Hill 2 originale, quel gioco fu per me molto di più di un semplice videogioco: fu un’esperienza traumatica, che mi segnó profondamente.
C’è stato un prima e un dopo Silent Hill 2: non avevo mai giocato a nulla di più coinvolgente, di più angosciante, di più emotivo.
Certo avevo giocato Metal Gear Solid, che vantava una trama e alcune sequenze che mi colpirono profondamente… ma la potenza emotiva di Silent Hill 2 era qualcosa che andava ben oltre il semplice dramma, e per me all’epoca fu qualcosa di inaspettato nel mondo dei videogiochi.
Laddove MGS puntava a trasmettere i suoi messaggi tramite un’innovativa esperienza cinematografica, Silent Hill 2 al contrario usava dei metodi più subdoli, più nascosti, più intimi, che strisciavano dentro e scuotevano nel profondo.
Per farvi capire: la mia sequenza preferita, la più struggente, é paradossalmente la meno plateale del gioco, ovvero la scena del corridoio (i fan capiranno). Semplicemente James che cammina in un corridoio silenzioso, ascoltando un dialogo lungo tutto il tragitto. Ecco questa scena da sola per me vale tutto il gioco, e fu la scena che lo fece diventare istantaneamente il mio gioco preferito di sempre. Almeno fino a quando non arrivó nel 2018 la cavalcata di Arthur Morgan, ma quella è un altra storia.
Quando annunciarono il remake di Silent Hill 2 ero preoccupato, e per niente entusiasta. Già il solo pensiero che qualcuno avrebbe toccato una reliquia sacra come Silent Hill 2 per me era una blasfemia, e i primi trailer non aiutarono certo ad attenuare le mie preoccupazioni.
Mano a mano che venivano rilasciati i trailer però iniziai a cambiare idea, e a pensare che se non altro sembrava che stessero maneggiando il materiale originale con un certo riguardo.
Iniziai quindi a giocarlo con un mix di preoccupazione e di sincera curiosità.
Ora che l’ho finito sono felice di poter dire che Bloober Team ha svolto un lavoro coi fiocchi, al punto che su alcuni aspetti reputo questo remake addirittura superiore all’originale. Alcuni, non tutti, come vedremo più avanti.
Innanzitutto quello che colpisce inizialmente è il comparto tecnico: non che sia il gioco più realistico e curato in circolazione, ma se pensiamo che a svilupparlo non è stata una software house affermata e dal budget sterminato come una Naughty Dog o Capcom o Rockstar possiamo dire che il risultato finale ha quasi del miracoloso. Le ambientazioni sono fantastiche, e anche modelli di mostri e personaggi si difendono alla grande. Bellissima l’illuminazione, i giochi di luci e ombre, e il modo in cui è stata resa l’iconica nebbia.
Splendido anche il sonoro, le campionature sono di altissimo livello, consiglio di giocarlo con le cuffie per godere della massima immersione.
Le musiche sono in larga parte riprese dall’ originale, mentre alcune sono state rivisitate da quell’ essere divino che porta il nome di Akira Yamaoka. Il risultato finale quindi non poteva che essere eccellente (anche se continuo a preferire le versioni originali, semplicemente PERFETTE).
Anche il gameplay è stato modernizzato e curato parecchio, ma senza snaturarne l’essenza. Sono state aggiunte le schivate, e in generale il combattimento corpo a corpo è un po’ più soddisfacente, ma non si ha mai l’impressione di controllare un eroe invincibile che prende a calci in culo i nemici (ciao Leon! 😂), anzi, basta un passo falso per ritrovarsi barcollanti e con un piede nella fossa.
Lo shooting è simile a quello già visto nei remake di Resident Evil, tanto per fare un paragone, ma la mira è imprecisa e spesso i nemici non ci concedono troppo tempo per mirare e sparare. Senza considerare che i colpi a disposizione sono molto limitati e vanno dosati con cura se si vuole andare avanti. É quindi necessario valutare continuamente quando è il caso di imbracciare le armi abbattendo i nemici dalla distanza e quando invece è meglio combattere corpo a corpo rischiando di sprecare dei medicinali… o ancora meglio, valutare quando è il caso di ritirarsi e darsela a gambe. Sotto questo punto di vista gli sviluppatori sono riusciti a trovare un equilibrio perfetto! Nell’ originale la difficoltà era sbilanciata verso il basso, anche a Difficile, perché i nemici erano molto lenti e il più delle volte si riusciva tranquillamente a corrergli accanto evitando gli scontri. Ecco, qui dimenticatevi tutto questo, evitare gli scontri é ancora possibile (anzi consigliabile in alcune circostanze) ma evitarli é molto più impegnativo e per la maggior parte del tempo non avremo altra scelta che affrontarli (anche solo per levarceli dai coglioni).
I nemici tra l’altro sono più veloci, reattivi e coriacei che in passato (e con dei moveset inediti che mi hanno lasciato di sasso!), e fino ai titoli di coda mi hanno dato dei bei grattacapi! Dimenticatevi certi survival horror dove, proseguendo con l’avventura, la difficoltà tende ad abbassarsi: qui anche il più stronzo dei Lying ci darà del filo da torcere dall’inizio alla fine.
Insomma, lato gameplay promosso a pieni voti, non c’è un solo aspetto che non mi sia piaciuto, hanno migliorato praticamente ogni cosa possibile e allo stato attuale considero Silent Hill 2 Remake uno dei migliori survival horror in circolazione.
Incredibilmente poi sono riusciti a rendere l’atmosfera ancora più opprimente e spaventosa che in passato.
Non ci sono veri e propri jumpscare, la paura é quella sopraffina che ti avvolge costantemente, ti fa sentire sempre in pericolo e ti trasmette una sensazione di angoscia perenne.
Vuoi per le ambientazioni malsane, vuoi per nemici piazzati a regola d’arte o vuoi per situazioni surreali che ci ritroveremo ad affrontare, dall’inizio alla fine ci sentiamo sempre spaesati, sempre sotto pressione. L’abilità che ha dimostrato il team di sviluppo sotto questo aspetto ha dell’incredibile.
Anche l’esplorazione ha subìto un’evoluzione notevole. Pur riproponendo le stesse ambientazioni (rivisitate) del gioco originale, e quindi pur mantenendone un aspetto familiare, ciascuna di esse é stata ampliata, migliorata e arricchita di stanze/luoghi/enigmi inediti e da un level design di gran lunga più sopraffino.
Tanto per fare un esempio senza troppi spoiler, nel gioco originale una volta arrivati in città dopo pochi minuti bastava entrare in uno dei pochi vicoli disponibili per raccogliere la chiave degli Apartments da un cadavere e proseguire nell’avventura.
Nel remake, invece, per trovare suddetta chiave bisogna prima esplorare una zona corposa di mappa, e risolvere un enigma inedito che necessita di diversi oggetti nascosti in alcuni negozi e locali sparsi per la città. Insomma una porzione di gioco nuova di zecca, perfettamente integrata e contestualizzata.
Di esempi così potrei farvene a bizzeffe, praticamente OGNI zona del gioco é stata ampliata e migliorata considerevolmente, e oggettivamente non c’è motivo valido per preferire le “vecchie” mappe e ambientazioni (se non per pura nostalgia).
Ah, é poi con somma gioia e stupore che assegno una menzione d’onore agli enigmi.
Non sono i più impegnativi che abbia mai visto ma se non altro sono degni di essere chiamati ENIGMI, e non dei semplici “raccogli l’oggetto X e usalo nel marchingegno Y”.
Erano ANNI che non trovavo dei rompicapi così piacevoli in un survival horror, e anche se non sono paragonabili all’iconico enigma del pianoforte di Silent Hill 1 perlomeno richiedono un minimo di impegno e riflessione da parte del giocatore. Alcuni come dicevo sono inediti, altri invece sono versioni rimaneggiate degli originali, ma tutti fanno la loro figura e sono degni della saga a cui appartengono.
Bellissime anche le boss fight, nettamente più curate e complesse rispetto al gioco originale, vi assicuro che le sorprese non mancheranno.
Per il resto non sono stati fatti cambiamenti drastici, anzi, ogni cambiamento è stato studiato e ponderato per essere il più possibile rispettoso dello spirito e dell’atmosfera del gioco originale.
Non aspettatevi armi inedite, personaggi inediti, mosse corpo a corpo o cose del genere. É esattamente il Silent Hill 2 che conoscevamo, solo rimaneggiato, migliorato e arricchito nei punti giusti, in modo simile a come ha fatto Capcom con i remake dei suoi Resident Evil.
Ma andiamo a parlare di cosa non mi ha convinto, perché purtroppo di difetti più o meno gravi ce ne sono (tranquilli, alcuni li descriverò sotto spoiler).
Graficamente come dicevo l’impatto generale è assolutamente degno dell’attuale generazione, anche se di tanto in tanto sono incappato in alcuni piccoli glitch grafici fastidiosi come texture o riflessi che sfarfallano in modo anomalo, o cadaveri che si incastrano in posizioni strane. Niente di grave o che vada a inficiare sulla gradevolezza generale, ma spero che con le future patch certe stranezze vengano corrette.
Le cutscene appaiono molto curate e risaltano l’espressività dei personaggi, anche se ho alcune cose da dire riguardo i modelli:
James è perfetto, movenze e recitazione sono impeccabili.
Angela (ingiustamente criticata) l’ho trovata ugualmente azzeccata, il nuovo design le dona un aspetto più emancipato e depresso, in linea con il suo personaggio e il suo trascorso. Non condivido PER NIENTE le varie lamentele sul suo conto, anzi secondo me hanno fatto un lavoro sopraffino, la preferisco di gran lunga nel remake (perché nell’originale la trovavo una ragazza troppo bella e “pulita”, IMHO andava un po’ in contrasto con quello che era il suo carattere).
Perfetta anche Laura, una ragazzina dall’aspetto dolce e innocente ma coi suoi soliti modi dispettosi (bravissima la doppiatrice).
STANDIN OVATION per Eddie, non solo é migliore dell’originale ma per aspetto e recitazione é forse il personaggio più inquietante che abbia mai visto in un videogioco, la perfetta rappresentazione della follia.
A deludermi sono state soltanto Mary/Maria. I modelli a parer mio sono orribili, e anche le loro animazioni facciali sembrano sottotono rispetto a quelle (ottime) del resto del cast. Maria in particolare dovrebbe essere una donna bellissima, procace, provocante, sensuale, invece nel remake non la avvicinerei neanche col bastone Veramente un peccato.
Sulla regia mi permetto di dire che per quanto ottima e rispettosa dello stile originale non mi ha convinto al 100% e vi spiego perché.
Come dicevo le inquadrature risaltano l’espressività e le emozioni dei personaggi, e da un lato è comprensibile per un gioco del 2024, mentre nel gioco originale (per ovvi limiti tecnici) raramente la regia indugiava sui loro volti preferendo inquadrature statiche distanti dai personaggi o posizionate alle loro spalle: una soluzione paracula ma che esaltava le qualità del doppiaggio e contribuiva a creare un atmosfera ancora più straniante e surreale. Inoltre, questa soluzione lo rendeva un gioco fuori dal tempo, attuale e godibilissimo ancora oggi, perché appunto non dava modo al giocatore di percepire quanto arretrate e macchinose fossero le animazioni facciali, se non in rare occasioni.
La regia del remake invece come dicevo è più moderna, cinematografica, e se già oggi in alcune inquadrature si storce il naso di fronte a certe animazioni mi chiedo come appariranno fra 10-15 anni.
Sotto questo aspetto quindi reputo il gioco originale paradossalmente più “immortale” di quanto non potrà mai essere questo remake, perché gli sviluppatori dell’epoca hanno avuto una certa lungimiranza che a Bloober Team é mancata.
Sui nemici ho poco di cui lamentarmi. É vero, manca quell’effetto “viscido” e riflettente sui loro corpi ma in compenso hanno movenze e moveset davvero inquietanti, quindi non posso di certo dire che quelli originali siano migliori. Se vogliamo fare i puntigliosi l’unica critica che posso fare é che i mostri (in particolare i Mannequin) nel remake non emettono lo stesso verso raggelante quando vengono colpiti, a mio parere andavano tenuti così com’erano, ma per il resto non ho nulla di cui lamentarmi, anzi, alcuni sono perfino migliorati (in particolare sono rimasto colpito dall’Abstract Daddy, da applausi).
Il sistema di combattimento corpo a corpo l’ho trovato ben fatto, niente di eclatante ma nemmeno pessimo come temevo. Il feedback dei colpi è azzeccato, l’unico difetto riguarda il tracking (o il range di attacco, come lo volete chiamare) fin troppo elevato: se un nemico sta a 3 metri di distanza normalmente non ci si aspetta di essere colpiti, e invece nel remake in una frazione di secondo le distanze si accorciano e si viene colpiti a tradimento. Fortunatamente vale anche il contrario, quindi premendo il tasto di attacco James si avvicinerà di punto in bianco all’avversario dandogli una mazzata, diciamo che bisogna un po’ prenderci la mano, all’inizio é un po’ strano ma una volta fatto l’occhio ci si abitua.
La questione “telecamera alle spalle” non mi ha dato fastidio. É vero, concordo anch io sul fatto che le inquadrature originali apparivano più inquietanti, ma la telecamera alle spalle spesso esalta ancora di più la claustrofobia e il senso di angoscia che si prova durante l’esplorazione. Senza contare che nelle vecchie inquadrature a volte la telecamera faceva venire un po’ di mal di mare: negli spazi chiusi come stanze e luoghi d’interesse le telecamere fisse creavano la giusta atmosfera e funzionavano alla grande, ma negli spazi aperti o lungo i corridoi si muoveva in modo altalenante, ruotando e ondulando continuamente disorientandoti (in senso negativo) e andando a scapito del gameplay.
Pur considerando che entrambe le soluzioni presentano sia pregi che difetti, a conti fatti ritengo che la nuova telecamera alle spalle, per quanto meno suggestiva, sia di gran lunga più efficace sotto il profilo del gameplay e nel mettere sotto pressione il giocatore.
Lato trama, fortunatamente non è stato tagliato o rimaneggiato quasi niente.
Le scene più salienti sono rimaste quasi le stesse, giusto un po’ rivisitate nei dialoghi e (come dicevo) nella regia. A preoccuparmi erano soprattutto eventuali censure legate alla storia di Angela, invece grazie a Dio non solo non è stato censurato nulla ma anzi hanno perfino rincarato la dose, rendendo più “espliciti” i suoi retroscena.
Anche la famosa scena presente nella VHS è rimasta intatta, quindi bene così.
Insomma finora nonostante alcuni difetti posso dire di essere rimasto ASSOLUTAMENTE SODDISFATTO da questo remake. Ma c’è un ma, e non posso parlarne senza fare spoiler.
Se vuoi evitarli, e se non vuoi rovinarti alcuna sorpresa in merito al gameplay (perché parlerò anche di quello) salta al paragrafo finale.
Quindi partiamo con gli
!!! SPOILER !!!
Ci sono TRE COSE che per me erano intoccabili. Tre scene che in cuor mio sapevo che non potevano essere migliori del gioco originale, e che non potevano essere replicate con la stessa intensità. Fino alla fine ho sperato con tutto un cuore in un miracolo, ma purtroppo questo miracolo non è avvenuto.
Le tre scene in questione sono:
La scena di Angela e la scalinata
Il dialogo nel corridoio pre-boss fight finale
La scena finale
Analizziamole tutte:
Angela e la scalinata
Questa scena iconica era tanto semplice quanto toccante. A farla da padrone era soprattutto la meravigliosa Ost di Yamaoka che accompagnava la scena dall’inizio alla fine, e una volta che Angela iniziava a salire la scalinata avvolta dalle fiamme il giocatore poteva rimanere nella stanza ancora per qualche minuto, a elaborare il momento e ad ascoltare la meravigliosa colonna sonora.
Qui no.
Nel remake é ancora presente la stessa Ost, ma nel momento in cui Angela inizia a salire viene troncata e sostituita da una Ost più cupa e inquietante. Se c’era una cosa che caratterizzava la scena e le dava un’aria ancora più solenne e malinconica era proprio la colonna sonora, e non capisco perché troncarla proprio sul più bello.
Inoltre, nel remake nel momento in cui Angela inizia a salire congedandosi con l’indimenticabile “per me è sempre così” James si volta ed esce dalla stanza, dando l’impressione di fregarsene altamente e soprattutto privando il giocatore della libertà di soffermarsi ancora lì per qualche minuto, a compiangere Angela e a riflettere su quanto accaduto.
Una scelta PESSIMA da parte degli sviluppatori, a mio parere.
Il corridoio
Come accennato a inizio recensione, questa scena da sola per me gli valse il Goty a vita. Il dialogo in voice-over tra James e Mary è ancora oggi una delle cose più strazianti, toccanti e al contempo deprimenti che abbia mai sentito, tutto questo senza bisogno di filmati o di animazioni facciali, solo il puro e semplice ascolto. Il solo pensarci mi commuove.
James va a trovare Mary in ospedale, una Mary ormai irriconoscibile e deturpata dai farmaci e dalla degenza prolungata. James le porta dei fiori, per cercare di tirarla su di morale, ma Mary lo accoglie con irritazione e ostilità, incapace di accettare il suo stato fisico e respingendo ogni tipo di commiserazione. Vuole essere lasciata in pace, e non vuole essere vista in quello stato.
Ma mentre caccia James dalla stanza si rende conto del suo comportamento inadeguato: spaventata dalla situazione in cui si ritrova e consapevole del fatto di avere i giorni contati capisce di aver bisogno ora più che mai dell’amore e dell’affetto di suo marito, e si lascia andare tra lacrime e singhiozzi. Chiede aiuto. Ha bisogno di sentirsi amata, di sentirsi dire che andrà tutto bene, anche se sa che si tratta di una menzogna.
Il doppiaggio, LA RECITAZIONE di questo dialogo era qualcosa di inaudito, di divino. Ascoltare la voce rotta di lei mentre richiama James a sé è qualcosa che ogni volta mi trafigge il cuore.
Ora basta sennò piango (di nuovo).
Ebbene, nel remake la scena e il dialogo sono rimasti tali e quali, ma la recitazione di Mary per quanto sia ben fatta non trasmette neanche lontanamente l’emozione e i sentimenti trasmessi dal doppiaggio originale. Mi spiace dirlo, ma la scena originale era e rimarrà SEMPRE insuperabile.
La scena finale
Nel gioco originale, nel finale In Water dopo lo scontro finale James si ritrova al capezzale di Mary, in quello che ha tutta l’aria di essere il suo letto d’ospedale. In un confronto dolcissimo e commovente, James ribadisce il suo amore per Mary e confessa i suoi peccati, mettendo finalmente a nudo i suoi sentimenti sia di fronte a Mary sia di fronte al giocatore, il tutto contornato da un’atmosfera onirica e dalla soave colonna sonora di Yamaoka.
James ammette di averla uccisa per egoismo, stanco di dover badare a lei e di sopportare un simile fardello, e soprattutto per l’odio che nutriva nei suoi confronti per avergli negato una vita serena e felice.
Mary perdona James, e gli dona un ultima lettera prima di spirare definitivamente.
Inizia a scorrere in sovrimpressione la lettera di Mary, in cui esterna la sua gratitudine per gli anni trascorsi insieme e lo esorta a lasciarsi il passato alle spalle e a rifarsi una nuova vita. Inutile ribadire che anche in questo caso la performance della doppiatrice originale di Mary raggiunse dei picchi di perfezione assoluta, letteralmente da lacrime agli occhi.
Comunque dopo la lettura della lettera James, flagellato dal senso di colpa, decide di suicidarsi lanciandosi con l’auto nelle profondità del lago Toluca assieme al corpo della sua amata Mary, ricongiungendosi con lei.
Nel remake si è scelta una strada diversa.
Dopo lo scontro finale non c’è alcun confronto faccia a faccia con Mary.
James si “risveglia” nella sua auto, e in un modo ancora più esplicito lo vediamo accendere il motore e suicidarsi nel lago.
Segue la lettura della lettera di Mary, che però non trasmette la stessa carica emotiva, non appare così “sentita”, e la lettura è rovinata da una specie di filmato un po’ cringe della lettera che lentamente viene trascinata sul fondo del lago.
Va un po’ meglio con il finale “Leave”, quello che io considero canonico.
Come nell originale, anche qui dopo lo scontro finale per fortuna è presente la scena sul capezzale di Mary, e dopo la lettura della lettera James, espiate le sue colpe, lascia Silent Hill assieme a Laura iniziando una nuova vita. Peccato che anche in questo caso non mi siano piaciute alcune scelte stilistiche, in particolare durante la lettura della lettera veniamo distratti da immagini sullo sfondo a dir poco inappropriate al contesto, che ritraggono alcune zone della città, e che rovinano completamente l’immersione.
Anche in questo caso, ovviamente, la performance attoriale non raggiunge minimamente i livelli dell’originale.
Ecco, queste erano le tre scene chiave che fanno del Silent Hill 2 originale una pietra miliare senza tempo. Ero consapevole del fatto che il remake non avrebbe potuto eguagliare l’originale sotto questi aspetti e purtroppo è andata così.
Visto che siamo sotto spoiler aggiungo qualche altra considerazione.
Ho apprezzato il fatto che nel remake, al contrario del gioco originale, l’ Abstact Daddy sia stato gestito solo come boss. Nel senso, nel gioco originale una volta giunti al Lakeview Hotel si iniziava a incontrarlo nei corridoi sotto forma di nemico comune, e questo secondo me andava un po’ a togliere quella profondità metaforica che lo contraddistingueva e la minacciosità che trasmetteva. Insomma “declassarlo” da boss a nemico comune non mi ha mai convinto del tutto, essendo una “proiezione” più legata ai traumi di Angela che a quelli di James.
Trovavo infatti poco sensato trovarlo a spasso nell’ hotel: vero che poi nell hotel avremmo incontrato nuovamente Angela, ed é anche vero che in qualche modo può essere ricollegato anche ai traumi e ai disagi di James, ma inserirlo nell hotel mi é sempre sembrato più che altro un modo un po’ pigro degli sviluppatori per “riciclarlo” e popolare l’ambientazione finale di qualche nemico in più.
Inoltre nel remake é stato reso molto meglio e gli é stata data molta più dignità, sia sotto il profilo estetico che nella boss fight in sé.
Boss fight che sono state interamente riviste e approfondite molto di più.
Nell originale si trattava semplicemente di sparare contro dei boss rinchiusi all’interno di una stanza finché non schiattavano, nel remake invece quasi ogni boss fight viene affrontata in piu sequenze suddivise in più stanze e/o contengono delle fasi specifiche a difficoltà crescente, con nemici che subiscono “metamorfosi” con tanto di nuovi moveset. Davvero un gran bel lavoro.
Ah, e non posso non complimentarmi per come hanno gestito i Mannequin, per me le vere star di questo remake: come dicevo mi spiace che non emettano più quel verso caratteristico ma viceversa nel remake sono stati resi ancora più inquietanti e BASTARDI! Vederli correre sui muri e sul soffitto mette i brividi, e non sapere mai se si nascondono in agguato dietro agli angoli o sotto i tavoli mette un’angoscia incredibile! Il bello è che le loro imboscate non si traducono mai in dei banali jumpscare gratuiti, anzi, con un po’ di attenzione é sempre possibile intravederli in tempo e prevenire i loro attacchi, il punto é che capitano quando meno te l’aspetti o quando hai l’attenzione rivolta altrove, e quindi si viene colti di sorpresa non tanto perché sono nascosti ma per colpa della fretta/disattenzione del giocatore.
Per colpa loro ho fatto tanti salti sulla sedia, non mi vergogno ad ammetterlo. E mi è piaciuto.
Ah poi sempre sotto spoiler volevo approfondire un po’ la questione “ambientazioni”. Sono semplicemente MAGNIFICHE, strutturalmente sono più complesse, labirintiche e interconnesse rispetto al passato. Sono molto dettagliate, piene zeppe di oggetti e orpelli vari, insomma hanno fatto un lavorone.
Anche l’esplorazione é resa più intrigante da alcune interazioni inedite come muri da sfondare, pertugi elevati da raggiungere muovendo e salendo sui carrelli, anfratti in cui strisciare eccetera. Tutto molto calibrato e ben dosato, mi sono piaciute un sacco queste nuove aggiunte.
E anche se sono una più bella (e fatiscente) dell’altra, la mia ambientazione preferita è stata sicuramente il Lakeview Hotel che rispetto all’originale appare molto più caratteristico (qui sembra proprio un hotel di lusso d’altri tempi, nell’ originale invece aveva un look un po’ anonimo).
!!! FINE SPOILER!!!
Per concludere, al netto di tutti i suoi difetti non posso fare a meno di assegnare lo stesso voto che assegnai anni fa al Silent Hill 2 originale.
Perché è vero che in certe cose l’originale resta inimitabile, ma è altrettanto vero che questo remake smussa e migliora altrettante cose.
Ricapitolando ambientazioni e personaggi sono ben fatti, gli enigmi sono sfiziosissimi, il gameplay è ben studiato, l’atmosfera c’è tutta, la trama è rimasta tale e quale e in generale si è riconfermato come un punto di riferimento nel genere. Anche solo dal punto di vista del gameplay survival puro e crudo penso sia uno dei migliori giochi in circolazione. E in particolare nel settore degli horror psicologici penso non ci sia nient’altro sul mercato in grado di eguagliare la sua profondità.
Quindi complimenti vivissimi a Bloober Team per essere riusciti nell ardua impresa di rimaneggiare un classico di tale portata senza fare grossi passi falsi, penso che già questo possa considerarsi un miracolo.
E ora vi prego, sotto col remake di Silent Hill 1 😭